Il nuovo Messia e la Madonna rossa

Una seconda edizione del libro di Roberto Gremmo che considera Francesco Grignaschi e la rivolta religiosa contadina di metà Ottocento fra Ossola e Monferrato

Il nuovo Messia e la Madonna rossa” è il titolo di un libro pubblicato da Roberto Gremmo nel 1997 che riporta l’eloquente sottotitolo “Francesco Grignaschi e la rivolta religiosa contadina di metà Ottocento fra Ossola e Monferrato”.

Gremmo propone ora una seconda edizione del suo libro (Storia Ribelle-Biella, 2022) dove viene ricostruito, con la consueta documentata minuziosità, un episodio avvenuto nell’Ottocento piemontese delle tragiche avventure risorgimentali, nel piccolo borgo montano di Cimamulera, al tempo comune autonomo della Valle Anzasca. Dal 1928 Cimamulera si è unita a Piedimulera, comune del quale costituisce la più grande frazione, attualmente sito nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

A Cimamulera, dove è giunto sul finire del 1836, il parroco Francesco Grignaschi convince i montanari che una donna del paese è la reincarnazione della Madre di Cristo, che lui stesso rappresenta un ‘nuovo Messia’ e che è imminente la fine del vecchio mondo.

I popolani ossolani credono fiduciosi a questo singolare profeta ed i “santoni” lo seguono ciecamente, a dispetto del dileggio dei benpensanti e sfidando la galera e la persecuzione giudiziaria.

Tra il 1847 e il 1848, Grignaschi è messo ai ferri, ma poi, assolto da ogni accusa, nel 1849 si trasferisce nel borgo monferrino di Viarigi, oggi in provincia di Asti.

Qui lo seguono nella sua fede sei preti ribelli e centinaia di contadini, definiti “magnetisà” (ipnotizzati) perché si crede, con grossolana semplificazione, che siano stati dominati dalle arti magiche di Grignaschi, dotato di un fluido magnetico.

Affascinati dal carismatico predicatore i seguaci sognano per cinquantasette straordinari giorni, passati a cantare e ballare, una nuova “Città dei Sole”, credendo che una giovane compaesana sia davvero una “Madonna dai capelli rossi”.

Entra nella setta il notaio Giuseppe Provana del Sabbione, uomo di lettere e profondo conoscitore di cose religiose, che in pochi giorni scrive un libretto che raccoglie tutte le verità predicate da Grignaschi e le teorie del nuovo culto. L’opuscolo è intitolato “Crux de cruce”, ossia la riedificazione e purgazione della Chiesa e la conversione degli ebrei, apparso nell’agosto 1849 a Novara.

Il libretto viene messo subito all’indice dalla Chiesa che in seguito cerca di riportare nel proprio seno i contadini religiosamente ribelli con l’azione di don Bosco, che opera a Viarigi nel gennaio del 1856.

Francesco Grignaschi viene arrestato nel luglio del 1849 e processato l’anno seguente a Casale Monferrato. Difeso dal celebre avvocato massone Brofferio, il 15 luglio 1850 è condannato a dieci anni di carcere.

Nel 1857, nella prigione di Ivrea, Grignaschi è costretto a una abiura di facciata, ma poi, ramingo per il mondo, persegue in una predicazione millenarista. In un primo tempo si unisce alla setta giansenista francese dei “Fareinistes”, che prendevano questo nome dal comune di Fareins, nel dipartimento dell’Ain, dove risiedevano i fondatori, i fratelli Bonjour, sacerdoti. Si trasferisce poi alle sorgenti del Tevere dove il suo destino di profetico predestinato gli farà incrociare quel Davide Lazzaretti, il Messia dell’Amiata, che si proclamerà “Cristo in seconda venuta”.

Grignaschi sarebbe morto nel 1883, senza ricevere gli ultimi Sacramenti a “Villafranca nei dintorni di Nizza”: questa vaga indicazione non ha però trovato conferma né a Villefranche-sur-Mer, in Costa Azzurra, né a Villafranca d’Asti e neppure a Villefranche-sur-Saône, nei pressi di Lione. Nessun documento conferma questo luogo e questa data.

Gremmo, storico esponente della cultura autonomista e piemontesista, molto opportunamente precisa che ancor oggi questo momento di vera spiritualità ‘altra’ del mondo contadino piemontese viene ridotto ad un episodio di follia collettiva di plebi ignoranti ed esaltate, mentre costituisce soprattutto un momento di straordinaria attesa apocalittica dell’emarginato ‘mondo dei vinti’.

Una fede dei poveri, già sconfitta in partenza.

Può essere curioso, a commento di queste considerazioni di Gremmo, riportare le osservazioni formulate da Carlo Giorcelli, nella sua recensione de Il nuovo Messia e la Madonna rossa su La Nuova Padania del 23 ottobre 2022.

Scrive infatti Giorcelli: Il Papa che parla spesso in piemontese, Jorge Bergoglio dice di essere venuto “dalla fine del mondo” e si recherà nei prossimi giorni nei paesi dove credevano vicina proprio “la fine del mondo”.

Per singolare ed enigmatica combinazione il piccolo paese di Portacomaro originario della famiglia Bergoglio si trova in quel Monferrato contadino dove a metà Ottocento centinaia di contadini eccitati seguirono un prete visionario che diceva di essere Cristo tornato in terra e prevedeva imminenti gli ultimi tempi per l’umanità peccatrice. […]

Centro del movimento [di Grignaschi, N.d.A.] era il piccolo borgo di Viarigi ma i fedeli del nuovo profeta erano anche povera e sincera gente dei paesi vicini e, guarda caso, Portacomaro dista appena quindici chilometri, perciò non si può escludere che nella breve ma intensa fiammata dissacratrice siano stati coinvolti anche dei lontani o vicini parenti di Bergoglio. Che arriva in Monferrato come pontefice d’una religiosità lontana dalla gerarchia, dalle ricchezze e dal potere. Una fede nata anche dalle sue solide radici contadine.

Che le idee del predicatore millenarista Francesco Grignaschi possano addirittura aver fatto presa nella mentalità degli antenati di Papa Bergoglio è una ipotesi forse ardita, ma certo affascinante che può ulteriormente arricchire l’aura leggendaria di questo personaggio che Gremmo ha avuto il grande merito di riportare in luce col supporto di una meticolosa e attenta ricerca.

 

Roberto Gremmo

Il nuovo Messia e la Madonna rossa

Storia Ribelle - Biella - 2022 - pp. 160 - s.i.p.

Il libro può essere richiesto alla Libreria Ieri e oggi di Biella, telefono 015351006.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 27/10/2022