Biden in difficoltà, il Congresso Usa in bilico

Il quadro che emerge dopo le elezioni di medio termine è quello di un Paese diviso ma saldamente in mano a Trump.

Per la prima volta dopo l'assalto al Capitol Hill, un'America sempre più divisa è tornata alle urne nelle elezioni di medio termine per decidere il destino del Paese e in parte anche del mondo.

Le elezioni di Midterm si svolgono ogni quattro anni a metà del mandato presidenziale e i cittadini americani sono stati chiamati a rinnovare gran parte del Congresso, determinando così il destino dell'agenda della Casa Bianca nei due anni successivi, prima delle nuove elezioni presidenziali.

Gli elettori americani sono stati chiamati a rinnovare i 435 deputati della Camera e un terzo dei 100 senatori. Oltre a questi, erano in ballo 36 governatori e una serie di cariche a livello statale, come i segretari di Stato.

Come da pronostico, i Repubblicani prendono in mano il Congresso, rendendo de facto ingovernabile il paese a Biden.

Joe Biden attaccando l'ala trumpiana del Grand Old Party ha detto: "Stiamo affrontando alcune delle forze più cupe che abbiamo mai visto nella nostra storia. Questi repubblicani Maga (acronimo dello slogan trumpiano 'Make America great again') sono fatti di un'altra pasta, questo non è il partito repubblicano dei nostri padri, è una cosa diversa".

I Dem hanno quindi utilizzato i soliti cliché sui diritti civili e sulla tenuta democratica delle istituzioni. Cavalli di battaglia che non hanno interessato nessuno, da qui l’ennesimo risultato elettorale deludente.

Di contro, Trump ha il grande merito di avere rilanciato il Partito Repubblicano, anni fa ridotto ai margini e percepito dai più solo come il 'partito dei ricchi'.

Con ‘The Donald’ la trasformazione fu totale. Ha preso i voti dalla classe media e dalla working class, la quale si sentì abbandonata dopo il tracollo dell’industria fordista e della trasformazione della società capitalista, sempre orientata più verso il terziario. I grandi poli industriali del nord e delle regioni dei laghi si sono visti abbandonati a discapito dei nuovi poli “social” e hi-tech della Silicon Valley.

Il Trumpismo ha dilagato per via del suo modo nuovo di comunicare. Lontano dai vecchi palazzi ingrigiti e dal politicamente corretto dell’Era obamiana.

I progressisti di tutto il mondo occidentale pagano la poca concretezza della propria proposta politica. Sempre più lontani dalla gente, il popolo americano ha scelto Trump e i repubblicani perché, con linguaggio semplice, hanno portato temi concreti sull’inflazione e sulla riduzione delle tasse.  

Mentre la sinistra e i Dem parlavano del “sesso degli angeli”, o peggio, del sesso delle varie categorie LGBT, i repubblicani si occupavano di ascoltare i problemi del popolo.

Intanto, Donald Trump solleva già i primi sospetti sul voto di Midterm, dopo una serie di problemi tecnici verificatisi in due stati in bilico, Arizona e in Michigan. “Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?”, ha chiesto sul suo social Truth, puntando il dito contro le disfunzioni nella contea di Maricopa e a Detroit.

Trump ha dato appuntamento a tutti nella sua residenza di Mar-a-Lago per il 15 novembre per “un grandissimo annuncio”, che prelude alla sua terza corsa per la Casa Bianca.

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Articolo pubblicato il 09/11/2022