Il personaggio del giorno è l’on. Aboubakar Soumahoro

Una sconcertante crudele vicenda dei nostri giorni

Si era fatto notare quando, con stile un po’ maldestro aveva interrotto le dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei deputati, senza attendere il dibattitto sul voto di fiducia al governo, ma nel giro di poche settimane è balzato alla ribalta mediatica, non certo per meriti politici.

Alcuni minorenni hanno dichiarato di essere stati maltrattati e anche privati di acqua e luce nelle strutture di due cooperative di Latina, per certi versi vicine all’on Soumahoro.

La procura ha aperto un’inchiesta. Altri lavoratori sostengono di non ricevere lo stipendio da due anni e di dover lavorare in nero. Lui nega ogni coinvolgimento.

Ma cerchiamo di conoscerlo più da vicino.

Aboubakar Soumahoro è nato in Costa D'Avorio nel 1980, è arrivato in Italia nel 1999, ha fatto il muratore, si è laureato in Sociologia, è diventato sindacalista.

E' la voce dei migranti della filiera agroalimentare, la persona che ci ha ricordato da quante ingiustizie nasca il nostro cibo. Ha lasciato l’Unione sindacale di base e fondato la Lega dei braccianti e, nel contempo, ha allargato il discorso a tutti gli invisibili della societa?: operai, rider, precari, studenti.

Nei suoi discorsi si percepisce anche qualcosa di spirituale: «Il mondo non è fatto solo di quello che vediamo. Siamo fermi alla sfera fisica, ma non sentiamo il battito del cuore della persona accanto a noi. Mandela diceva che un’azione senza visione è una perdita di tempo».

Tra il dire ed il fare, potrebbero invece emergere differenze vistose.

Per i gravi fatti enunciati, la procura di Latina ha avviato accertamenti sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera di Aboubakar Soumahoro deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.

Le indagini, gestite dai carabinieri, sono partite dalle denunce di un sindacato su presunte irregolarità nei pagamenti dei dipendenti.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera l’indagine è al momento puramente «esplorativa» perché non ci sarebbero profili penalmente rilevanti e il fascicolo non ipotizza reati.

Non sono però solo questioni amministrative quelle denunciate al sindacato Uiltucs. Alcuni minorenni hanno detto di essere stati maltrattati e privati di servizi essenziali, come luce e acqua, nelle strutture delle due cooperative, a cui sono stati affidati progetti finanziati da alcuni entri e anche dalla Prefettura pontina.

Sono invece una trentina i lavoratori delle coop Karibu, guidata da Marie Terese Mukamitsindo e che ha come consigliera Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie del deputato, e Consorzio Aid che dicono di essere stati costretti a lavorare in nero e di non ricevere lo stipendio da quasi due anni.

 Sarebbero state chieste loro false fatture. Ci sarebbero screenshot delle chat tra i vertici delle coop e alcuni lavoratori e documentazione trovata in dei cassonetti a Sezze, dove ha sede la Karibu.

 Questo riportano altri quotidiani. Le cooperative avevano trovato un'intesa con l'Ispettorato del Lavoro, per il pagamento dilazionato dei debiti accumulati nei confronti dei lavoratori. Le somme promesse non sarebbero mai arrivate.

Si tratterebbe di circa 400mila euro. Mancano infatti stipendi per circa 400 mila euro.

Il sindacato chiede che il prefetto di Latina blocchi i pagamenti alle due coop per i servizi affidati dalla Prefettura e che quei soldi vadano a chi deve essere pagato.

Su un social è stata pubblicata la difesa personale di Soumahoro: «Falso! Non c'entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell'arma dei carabinieri, di cui ho sempre avuto e avrò fiducia. Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l'arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace. E a chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale!».

Continua Aboubakar Soumahoro: «Nessuno mi fermerà e nessuno ci fermerà. Il nostro cammino di speranza e di una politica al servizio del NOI non si fermerà né si farà intimidire. Siamo un’umanità che ha deciso di dare una rappresentanza politica a chi ha sete di diritti e dignità. Io sarò al servizio di questa nobile e alta missione».

Traslare le proprie pecche sulle spalle della società, è da sempre un vizio della sinistra. Niente di nuovo sotto il sole!

Comunque siamo garantisti e confidiamo nel tempestivo intervento della Giustizia a tutela, non di chi si erge cinicamente, e a livello teorico, quale alfiere dei diritti, ma di coloro che lavorano onestamente e sono stati frodati e privati di diritti vitali, sino alla sussistenza fisica.

 

 

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Articolo pubblicato il 21/11/2022