Quando le Muse si incontrano gli artisti ubbidiscono

Luca Bresciani, Danilo Massi e Ivan Crico

Proseguiamo la passeggiata tra i giovani poeti recensiti da poeti meno giovani biologicamente, ma la cui anima piena di fuoco ci mostra ciò che l’amico esprime ed è in potenza.

Luca Bresciani (classe 1978) non è alle prime armi: oltre a dirigere il Blog “Poeti oggi” dal 2011 ha pubblicato cinque raccolte poetiche di notevole spessore. In questa sua ultima fatica letteraria “Ogni giorno un cielo diverso”, ha realizzato un connubio decisamente vincente con il regista, attore e fotografo Danilo Massi, le cui immagini danno profondità a un testo già assai significativo.

La nota critica è di Ivan Crico, pittore e poeta goriziano, da sempre impegnato nella diffusione del concetto di Bellezza e Armonia ovunque, specie nel linguaggio e nel recupero dei dialetti e delle lingue minori.

 

Tutto in noi è incustodito di Ivan Crico

“Illuminando nuove macerie” che si accumulano davanti con il lampo della nuova vita che in ogni istante ci abbaglia, illuminando le macerie della vita passata tra cui ci aggiriamo dentro noi stessi.

C'è questo momento sospeso, nel passaggio tra una stanza all'altra, nello sguardo che dalla penombra si ricongiunge alla luce ritagliata di una finestra, di una via stretta tra le case che si apre al vento di un crocicchio e bagliori sfuggiti agli ostacoli di altri muri; questo momento in cui ciò che si conosce si sfalda, svapora controluce andando incontro a ciò che non sappiamo.

Si resta, sagome d'ombra e ombre portate o riflessi, con il volto negato a chi ci osserva o accompagna nel nostro cammino, restituito - ogni volta che si emancipa dalle panie illusorie del noto - alla solitudine prima e ultima, sempre incondivisibile, della nascita e della morte.

Uno dei compiti più ardui di chi si avventura nella selva della traduzione dell'invisibile mondo di sensazioni, pensieri, paure, speranze che ci abita, è anche quello di testimoniare la solitudine di questo passaggio, di questo transito da una soglia ad un'altra soglia, soglia perpetua di ogni autentica interrogazione, rendendola comunque in qualche modo riconoscibile e comune a tutti coloro che daranno il proprio consenso interiore ad ascoltarla.

In quest'opera, dove le immagini di Massi non sono semplici illustrazioni, ma varchi inattesi che si aprono nel bianco che assedia i testi, lo sguardo intercetta le cose sempre da una posizione scomoda, da punti di vista che non si impongono, che lasciano respirare gli eventi, osservandoli da una lontananza che non è mai distacco ma desiderio pudico, continuamente coltivato, di non creare gabbie interpretative in cui rinchiudere l'avvento inafferrabile del presente.

Varcare, come sappiamo, deriva dal latino varicare ‘allargare le gambe, scavalcare’, da varicus ‘che ha le gambe larghe’, a sua volta da varus ‘storto, dalle gambe arcuate’. Il varco è promessa sempre accompagnata da ostacoli che dobbiamo necessariamente affrontare per raggiungerne l’altra parte di noi e del mondo.

Per procedere, bisogna prepararsi ad abbandonare la via retta e comoda sforzandosi di trovare altre traiettorie, obbligarci ad immaginare altri, obliqui percorsi, Ma in questo mondo la via più breve non è mai la migliore, come ci ricorda nel film Stalker Andrej Arsen’evi? Tarkovskij, la strada dritta non è quella da seguire o, come direbbe Bresciani, “l'oscurità della fretta / è urgenza che non salva”. Allora il poeta e il creatore di immagini si incontrano per testimoniare questo movimento, questo scostamento da se stessi, dalla direzione più invitante e da cui sempre dobbiamo deviare, questo radicale allontanamento da ogni certezza per immaginare ad ogni passo la possibilità di proseguire il cammino verso il disvelarsi di un senso.

Perché “tutto in noi è incustodito”, esposto come il fiore, la sua promessa di essere frutto, sotto un cielo ogni giorno diverso, alla gelida lapidazione della grandine inattesa, alla carezza di una sottile luminosa pioggia salvifica dove ancora possiamo pensare di poter “diventare sacri”.
 

Luca Bresciani 

OGNI GIORNO UN CIELO DIVERSO

Immagini di Danilo Massi Prefazione di Ivan Crico

Edizioni Lietocolle

 

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Articolo pubblicato il 29/11/2022