Umberto Baracchini: Agente segreto o semplice informatore?

Di Alessandro Mella

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, com’è noto, gli italiani furono divisi dalle ideologie, dalle posizioni, dal fronte ed a volte anche dal caso e dalle traversie personali che seguirono all’essere tutti travolti dal corso furioso della storia.

Mentre i più tentavano di restare nella zona grigia per sopravvivere, in molti dovettero scegliere da che parte stare. Chi per convinzione, chi per sopravvivenza appunto e chi per opportunismo.

Di uno di questi curiosi personaggi, in verità, sappiamo il nome e poco più e perfino su quello ci furono dubbi e versioni diverse. Baracchini? Barracchini? Baoracchini?

Il più probabile semplicemente è Umberto Baracchini, toscano, forse ex ufficiale del Regio Esercito Italiano, forse un civile al servizio dello spionaggio alleato, un civile come tanti od un briciolo più astuto. (1) Un esploratore aggregato al 7° reggimento della 3ª divisione di fanteria americana. Addirittura, nel dopoguerra la Commissione Regionale del Lazio per l’accertamento delle qualifiche partigiane predispose la sua scheda che, tuttavia, non fu mai compilata e restò con il solo nome in capo. (2)

Tanti e troppi “forse” in questa storia. Ma tant’è.

La sua figura fu legata ad un episodio passato alla storia per le sue drammatiche conseguenze.

Tutto iniziò la mattina del 1° novembre 1943 quando nella frazione Orchi di Conca della Campania, nel casertano, arrivò un mendicante agghindato con un saio da frate. Si mosse con prudenza, sbirciando ovunque, ma quando incontrò dei villici si presentò come un colonnello americano in incognito alla ricerca di notizie sulla consistenza dei reparti tedeschi in zona. Tali missioni esplorative si rendevano necessarie per favorire la già difficile avanzata degli eserciti angloamericani verso Nord.

Qualcosa, nondimeno, andò storto perché un soldato tedesco si insospettì e fermò il misero fraticello portandolo con sé in paese per interrogarlo. A quel punto due cittadini locali, Angelo Di Spirito e Americo D’Alessandro, non volendo abbandonarlo al “nemico” l’aiutarono a liberarsi e per fuggire Baracchini fu costretto ad uccidere il suo carceriere. Probabilmente un militare della Panzer Division Hermann Göring. (3)

L’episodio non restò impunito perché i tedeschi, inviperiti e furibondi, scatenarono subito una violenta rappresaglia incendiando e saccheggiando la borgata Orchi passando poi per le armi nove civili innocenti. (4) Un crimine terribile che segnò profondamente la comunità. (5)

A questo punto di Baracchini si persero le tracce salvo ritrovarlo, nell’autunno 1945, celebrato da qualche rotocalco come primo straniero decorato della Silver Star americana. (6)  Evidentemente era rientrato tra le linee alleate ed aveva seguitato a servire gli eserciti liberatori.

Nella fotografia che accompagna la notizia si nota il nostro in divisa dell’esercito USA, quindi, è ragionevole supporre che fosse stato integrato formalmente nelle forze armate statunitensi od almeno autorizzato ad indossarla come cobelligerante. (7)

Di lui si riebbero notizie nel 1947 quando, indicato come “ex agente dello spionaggio americano”, denunciò di esser stato legato ad una pianta la notte tra il 13 ed il 14 gennaio in località “La Storta” nell’Agro Romano. (8) Nonostante avesse denunciato ripetutamente di esser stato derubato di importanti e segreti documenti la sua vicenda fu ritenuta una simulazione di reato. A che scopo? Impossibile dirlo ma le vie dei “servizi”, si sa, sono infinite.

Quel che è certo è che a quel tempo il Baracchini era ancora vivo. Cosa sarà stato successivamente di lui? Tornò alla vita civile? Fu cooptato, come tanti, nell’OSS americano?

Le sue tracce si persero e la sua scomparsa è uno dei tanti misteri che ne avvolsero la curiosa figura la cui memoria, tuttavia, merita di essere tramandata. Esempio dei tanti incredibili personaggi di quel tempo lontano.

Alessandro Mella

 

NOTE

1) Alcune pubblicazioni lo danno per toscano, altre testimonianze per romano.

2) Scheda Baracchini tramite il portale Partigiani d’Italia.

3) La presenza di questo reparto a Conca della Campania è confermata dal motore di ricerca dell’Istituto Germanico in Italia.

4) Le vittime dell’eccidio di Orchi furono: Alfredo De Simone, 54 anni; Alfredo Simeone, 20 anni; Antonio Martellini, 38 anni; Domenico Cinquegrana, 16 anni; Ginevra Di Petrillo, 77 anni; Giovanbattista Cinquegrana, 40 anni; Nicola Capraro, 73 anni; Nicola Imondi, 16 anni e Vincenzo Iacobo, 24 anni

5) Alla comunità di Conca della Campania, per i patimenti subiti in guerra, fu successivamente conferita, nel 2005, la medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione: «Piccolo centro, occupato dall'esercito tedesco a difesa della linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti e deportazioni che causarono la morte di numerosi ed eroici cittadini. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.» Conca della Campania (CE), luglio-novembre 1943 (https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/144258 consultato il 9 agosto 2022).

6) La Silver Star americana, stella d’argento, è la terza decorazione militare, per importanza, degli Stati Uniti d’America. Conferita per atti di valore e meritevoli compiuti contro nemici della nazione americana.

7) L’Illustrazione Italiana, 19, Nuova Serie, 25 novembre 1945, p. 321.

8) L’Unità, 92, Anno XXIX, 15 aprile 1952, p. 1.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/12/2022