Contante, bancomat o carta di credito: difendiamo la libertà del cittadino!

Tiene banco una discussione capziosa che nasconde la pochezza degli argomenti dell’opposizione

In questi giorni sui talk show televisivi e sui giornaloni, sta imperversando la polemica oziosa e faziosa contro il governo che vorrebbe estendere l’uso dei contanti cassando la perversa disposizione assunta da Conte e non messa in discussione da  Draghi di limitare l’uso del contante oltre i 1000 euro a partire dal prossimo gennaio.

E’ una polemica spuntata perchè già nella successione di Berlusconi a Prodi, si era seguita la analoga trafila.

Ma a prescindere dalla contingenza politica, dando voce a milioni di persone che credono nel diritto del cittadino da esprimere la libertà di azione e di espressione, non possiamo che ribadire l’assoluta contrarietà alla limitazione del contante.

Quando un cittadino paga regolarmente le imposte sui redditi alla fonte, può disporre come e quando vuole dei propri averi, senza che l’occhiuto gendarme gliene chieda conto.

C’è chi parla di evasione, ma è lo Stato che dovrebbe scovare gli evasori fiscali, come coloro che infrangono altre leggi, alimentando l’abusivismo edilizio, tanto per fare un esempio recentissimo.

Per cui, pur fruendo dei mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, la libertà dell’uso dei mezzi di pagamento deve rimanere intatta.

Pare inoltre che la pubblicizzazione delle imminenti decisioni governative stia galvanizzando i commercianti esasperati dagli utenti che oggi pretendono di pagare un caffè o un giornale con il telefonino, creando code e difficoltà agli altri clienti pronti a depositare i pochi euro della consumazione per poi tornare alle loro occupazioni.

Così il Paese reale e l’Italia che lavora, si dimostra antitetica agli sproloqui dei soloni della sinistra e sta rispondendo bene alla provocazione.

La manovra, ovviamente, ancora non è stata approvata,  ma molti commercianti storcono già il naso ad accettare i pagamenti elettronici per importi risibili. E le misure sul tetto all'utilizzo del contante, che salirà a 5000 euro, e sulle transazioni senza bancomat e carte fino a 60 euro sono ancora solo un annuncio, o una promessa, di quello che sarà.

Ma la battaglia di chi difende i pagamenti digitali è già sostanzialmente persa nei fatti.

Basta andare al bar, girare nei negozi, ascoltare le risposte di fronte a uno scontrino, o al conto di un ristorante, per capire quanto sia popolare tra gli esercenti la svolta pro banconote.

Chi vuole insistere con le carte, chi non si vuole arrendere alla legge che ancora non c'è, ha ancora un mese di tempo per intavolare trattative convincenti. Poi, i singoli aspetti, come il target a 60 euro, potrebbero anche essere rivisti, ma si salva il principio.

“La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c'è un'interlocuzione in corso con l'Ue, perché è uno degli obiettivi del Pnrr, e vediamo come andrà a finire"

ha precisato domenica, Giorgia Meloni, in una diretta Facebook.

Sul limite all’uso del contanti, il presidente del Consiglio ha ribadito:

”Abbiamo aumentato il tetto al contante perché sfavorisce la nostra economia"

per poi precisare:

"In un mercato europeo il tetto al contante ha senso se lo hanno tutti: la Germania, l'Austria non hanno un tetto al contante".

Va inoltre precisato, nei confronti di chi si sta stracciando le vesti, che  l’uso del pos comporta  dei costi come le commissioni esose richieste dalle banche che incidono pesantemente e in modo particolare sui piccoli importi dello scontrino.

Il dibattito sulla moralizzazione del contante, in questi anni, ha favorito enormemente le banche ed il settore creditizio.

Le banche stanno eliminando le postazioni bancomat e gli sportelli, soprattutto nei piccoli centri. Anche le sedi centrali degli istituti di credito hanno ridotto enormemente gli sportelli per le operazioni bancarie, spingendo l’utenza verso il rapporto informatico.

La parte più debole del Paese e coloro che, per principio, non intendono ripiegare sul rapporto esclusivamente elettronico con il proprio deposito bancario sono penalizzati, ma nel contempo le banche impongono balzelli e riducono il personale.

Questo è lo scenario che PD e grillini difendono! Ma Conte e Letta sono i portatori dei grandi interessi o del popolo italiano!

Molti cittadini penalizzati dovrebbe riflettere e rivedere, se ancora non l’hanno fatto, le loro scelte politiche.

Gli altri argomenti sollevati lasciano il tempo che trovano e soprattutto amplificano le carenza della giustizia che non è in grado  di colpire i grandi evasori e le multinazionali del commercio on line che non versano nulla al nostro sistema fiscale e arrecano nocumento al piccolo commercio.

Comunque in attesa dell’approvazione della legge, alla faccia dei rosiconi e dei moralisti da strapazzo, abbiamo osservato quel che è successo sabato scorso in una zona commerciale di Torino.

Il vento sta cambiando, prima ancora che ci sia una legge, perché lo scambio di banconote è troppo funzionale per aspettare. E perché dire 'no solo in contanti' è evidentemente per molti un esercizio liberatorio. La scelta del governo e della maggioranza, in questo senso, è chiara.

Lo Stato si tira fuori e lascia la libertà di pagare come meglio si crede, per rispetto alla libertà del cittadino.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 06/12/2022