L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Giancarlo Guerreri: "Cambiamenti di paradigma"

La coscienza non può essere spiegata in termini fisici e nei termini di nessun’altra cosa. Erwin Schrödinger

Vi sono momenti nei quali sembra crollare ogni valore, momenti drammatici che indicano, come termometri metafisici, la temperatura del nostro sentire e del nostro vivere una realtà distopica.

Momenti di questo genere si sono succeduti con intervalli più o meno regolari fin dalla notte dei tempi e sono sempre stati seguiti da cambiamenti epocali di paradigma che hanno stravolto la Visione del mondo corrente.

Guerre mondiali, pandemie planetarie, rivoluzioni e catastrofi di varia natura hanno da sempre partecipato attivamente alla nascita di nuovi scenari culturali e di nuove concezioni sociali e politiche.

Associare momenti di crisi planetarie alla nascita di nuove idee rivoluzionarie in grado di scardinare le vecchie concezioni, sostituendole con nuove e ambiziose proposte, è molto più semplice ed intuitivo di quanto potrebbe apparire ad una osservazione superficiale.

Albert Einstein che, come tutti sanno, associa il proprio nome a quello delle Teorie della Relatività (Generale, Ristretta e Speciale), rappresenta l’ultimo noto esempio delle ardite considerazioni sopraesposte.

Fin dagli inizi della propria carriera, Einstein, si rese conto che la Meccanica newtoniana non risultava essere più all’altezza dei tempi, non riuscendo a conciliare le leggi della Meccanica classica con quelle dell’Elettromagnetismo. Il germe della Relatività ristretta stava per germogliare e nel 1916, in piena guerra mondiale, pubblicò un articolo sulla Relatività Generale, proponendo la sua teoria della gravitazione. Nel 1917 applicò la Teoria della Relatività Generale per creare un nuovo modello di universo.

Einstein nel 1933, proprio quando Hitler salì al potere, venne accolto negli USA dove poté insegnare presso l’università di Princeton. Essendo lo scienziato di origine ebrea, non fece più ritorno in Germania.

Nel 1940, alla vigilia della seconda guerra mondiale, inviò una lettera al presidente Roosevelt nella quale lo informava dettagliatamente degli enormi rischi legati allo sviluppo da parte della Nazione tedesca di bombe funzionanti con una nuova tecnologia, dalla potenza devastante.

Lo scienziato tedesco suggerì a Roosevelt di promuovere studi sulle “nuove tecnologie” basate sulla fissione dell’atomo. Nacque il Progetto Manhattan.

In un prezioso documento firmato da Einstein e Bertrand Russel venne assunta una posizione ufficiale contro l’utilizzo della tecnologia nucleare a fini bellici.

Le cose stavano cambiando.

Per quanto possa sembrare difficile da credere le nuove straordinarie idee di Einstein influenzarono la psiche collettiva inserendo, forse a livello inconscio, un nuovo germe di interpretazione della Realtà che rischiava di comportarsi come un potente grimaldello in grado di scardinare l’ordine costituito.

A titolo di curiosità ricorderemo come i nazisti accolsero la buona Novella della Relatività:

Durante gli anni trenta, con i nazisti al potere, i premi Nobel Philipp von Lenard e Johannes Stark condussero una strenua campagna atta a screditare i lavori di Einstein, etichettandoli come "fisica ebraica", in contrasto con la "fisica tedesca" o "ariana". (Fonte Web)

Cosa ci può essere di più idiota di una distinzione scientifica basata su presupposti di tipo razziale?

Le basi della Teoria della Relatività nacquero in un periodo compreso tra le due guerre mondiali, in uno dei momenti più bui della nostra storia recente.

Einstein considerandosi più un libero pensatore che un autentico filosofo, approfondì il pensiero di Schopenhauer e di Spinoza. Del primo condivideva la visione disincantata dell'Umanità, mentre da Spinoza venne affascinato dalla sua concezione olistica, cioè dall'idea che vi sia un Tutto ordinato secondo le leggi dettate da un'Entità impersonale.

L’Olismo afferma che le proprietà di un sistema non possono essere definite come la somma delle proprietà delle sue singole componenti, poiché la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore, o comunque differente, dalle medesime parti prese singolarmente.

Secondo tale pensiero un essere vivente, risulta essere un’entità non separabile dall’ambiente circostante. In effetti la cellula, ad esempio, scambia continuamente con l’ambiente nel quale è immersa, atomi e molecole complesse che ne permettono ogni funzione vitale, come respirazione, nutrimento, movimento e riproduzione. Non può esistere un limite preciso che isoli una cellula vivente dall’ambiente circostante. Neppure la membrana cellulare, che per definizione è interessata da una mutevole permeabilità, può manifestare, né lo deve, una completa impermeabilità.

A differenza di una macchina, dove le singole parti esprimono il funzionamento in senso deterministico, l’essere vivente si comporta, come vedremo in seguito, da tassello di un immenso mosaico, all’interno del quale intesse incalcolabili relazioni.

Pur essendo uno scienziato moderno di ineguagliabile ingegno, Einstein, colse le opportunità dovute al nuovo paradigma epistemologico che egli stesso aveva scoperto e immortalato tramite la Teoria della Relatività, smentendo ufficialmente una sua presunta adesione al positivismo:

«Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può essere osservato non esiste. Questa concezione è scientificamente insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che uno "può" o "non può" osservare. Uno dovrebbe dire: "Solo ciò che noi osserviamo esiste": il che è ovviamente falso.»

(Brian, Einstein: a life, 1996)

Lentamente, ma potremmo dire inesorabilmente, si fece strada la proposta scientifica della Fisica Quantistica, che entrò in vivace competizione con la Fisica Classica.

I modelli proposti da questa nuova scienza risultavano essere matematicamente esatti ma logicamente controintuitivi.

Ancora oggi quando sentiamo parlare di Principio di Indeterminazione di Heisenberg o di gatto di Schrödinger un brivido ci scorre lungo la schiena.

Si tratta di concetti nuovi e piuttosto lontani da quelli della Fisica Classica, dove leggi, a volte complesse, descrivono traiettorie, orbite planetarie e velocità di fuga dalla gravità di un pianeta.

Con il Principio di Indeterminazione entriamo in una dimensione microscopica abitata da nuove leggi che mal si legano a quelle più note dell’universo macroscopico:

il principio di indeterminazione ci dice che non è possibile misurare contemporaneamente e con estrema esattezza le proprietà che definiscono lo stato di una particella elementare. Se ad esempio potessimo determinare con precisione assoluta la sua posizione, ci troveremmo ad avere massima incertezza sulla sua velocità.

Un concetto ancora meno intuitivo è quello del gatto di Schrödinger.

Volendo banalizzare potremmo dire che in una scatola sigillata sia presente un gatto e un meccanismo in grado di ucciderlo. Il meccanismo letale è stato programmato per prevedere un 50% di probabilità che il gatto venga ucciso o lasciato in vita. Dopo qualche tempo, ma solo nel momento in cui noi apriremo la scatola potremo verificare la salute dell’animale.

Il paradosso afferma che il gatto sia contemporaneamente vivo e morto (sovrapposizione di stati) e che solo il nostro intervento di osservatori possa far collassare in uno dei due stati, vivo o morto, la condizione di salute del gatto.

Questo esperimento non interessa normalmente i nostri amici domestici, ma il mondo dell’ultrapiccolo, ovvero quello della Fisica delle Particelle.

Volendo fare un altro esempio: pensiamo di lanciare in aria una moneta e di farla roteare per un periodo di tempo indefinito. La successione rapidissima di testa-croce è lo stato normale d’esistenza della moneta. Solamente quando la faremo cadere in terra, facendola “collassare”, scopriremo se apparirà la testa o la croce, ovvero una delle due (configurazioni possibili) della moneta .

Siamo nel 1933, ad un passo dalla seconda Guerra Mondiale, ed Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödinger (Vienna, 12 agosto 1887 – Vienna, 4 gennaio 1961) vinse il Premio Nobel con l'equazione che porta il suo nome.

Seguirono altre innumerevoli scoperte, come quella dell'entanglement quantistico, o correlazione quantistica. Si tratta della descrizione di un fenomeno fisico proposta da Erwin Schrödinger, non riconducibile o interpretabile con i criteri della Fisica Classica.

Si tratta, volendo accennare solo all’argomento, di uno stato di sovrapposizione quantistica nel quale due particelle si comportano come se fossero un sistema unico e comunicano tra loro in modo istantaneo indipendentemente dalla distanza a cui si trovano.

Ora, alla luce di queste osservazioni, noteremo che la Fisica quantistica proponga dei comportamenti considerati paradossali in un’ottica di Fisica Classica.

Le implicazioni filosofiche e tecniche di queste osservazioni sono molto più ampie di quanto si possa immaginare.

Con il passare del tempo la Fisica quantistica assunse un ruolo dominante e, probabilmente in futuro, finirà per relegare le leggi della Fisica Classica a puri esempi limite delle Leggi universali.

Tornando ai giorni nostri, giorni sicuramente cupi e poco rassicuranti, l’ombra di una crisi che sembra aver esordito con una pandemia dai contorni inquietanti, si è allargata ad un conflitto bellico tra i più pericolosi di questo inizio di millennio.

I vari mass media dipingono un mondo che sembra più orientato alla guerra che alle trattative di pace, sullo scacchiere delle potenze mondiali si sta giocando una partita ad un Risiko applicato alla realtà, un gioco che difficilmente offrirà la possibilità di rivincita…

L’Umanità nel suo insieme sembra non rendersi conto del rischio folle di un conflitto mondiale dalla portata catastrofica.

Eppure, come per controbilanciare il malessere, che per moltissime famiglie è diventato male di vivere, sembra affacciarsi una nuova espressione di Luce: una nuova forma di Consapevolezza.

Moltissime persone in questi ultimi anni sono state travolte e sopraffatte dalla paura delle malattie o da possibili conflitti, ed hanno reagito chiudendosi in se stesse, diventando completamente vittime delle circostanze e succubi degli eventi. Poche persone hanno saputo reagire con spirito critico, denunciando responsabilità e malversazioni di politici dimostratisi corrotti o di sistemi in gran parte fallaci.

Pochi hanno aperto gli occhi cercando al di fuori del mainstream le notizie che possano offrire differenti esposizioni di una interpretazione della realtà che sta facendo acqua da tutte le parti.

Cercare la verità non significa essere complottisti, significa non avere gli occhi bendati ed usare la propria testa per verificare ciò che succede intorno a noi.

Cercare la Verità significa anche osservare dall’esterno i movimenti di pensiero che sembrano cambiare aspetto col tempo e imparare a domandarci quali siano le autentiche motivazioni che inducono l’uomo ad accettare nuove opinioni e nuovi schemi di comprensione.

La visione del mondo positivista, elaborazione ottocentesca del precedente movimento illuminista, ha condotto l’umanità verso un globale materialismo che ha posto sull’altare una nuova divinità: l’Economia.

Sotto i riflettori di questa novella Ipostasi divina, i valori  spirituali cedono il passo a tutti quegli aspetti della vita che puzzano di zolfo.

Il successo individuale, l’affermazione personale, l’accumulo delle ricchezze e la ricerca capillare di ogni tipo di esaltazione dei sensi, prendono il posto degli antichi valori morali. La filosofia etica viene relegata ad inutile speculazione intellettuale, le varie religioni con i loro articolati sistemi dogmatici creano più fratture che unioni tra i popoli; le nazioni in eterno conflitto tra loro giocano con la politica seguendo le regole imposte dall’economia: ogni valore diventa oggetto di scambio o fonte di affermazione.

Il materialismo sta cercando di far passare il messaggio che tutta la realtà sia esclusivamente materiale, che l’uomo sia una macchina e che tra qualche tempo saremo dominati da apparecchiature computerizzate… che agiranno per il nostro bene imponendo la loro volontà.

Eppure qualcosa sta cambiando. L’idea che una forma di Coscienza possa essere connessa alla nostra fisicità, o meglio che la Coscienza sia intimamente collegata alla Materia e che probabilmente possa esserne la sua forma immateriale è alle porte e molto presto ne sentiremo parlare… 

 

 

 

 

Giancarlo Guerreri

      Editorialista

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/12/2022