Quatar-gate. Sindacati, partiti di sinistra e Ong, tutti coinvolti in un giro di tangenti pro Islam

Veneziani “Quei buonisti, così corrotti, così ipocriti”

Non sono mai stati santi tra le file del PCI e di altre diaspore o frattaglie della sinistra. C’erano assessori che rubavano a titolo personale, per regalare il visone alla moglie ed il bikini all’amichetta, e poi, capita la tendenza, venivano subito concupiti dai fornitori degli enti locali, per placarne gli appetiti ed ottenere il conseguente placet per ricevere lucrosi contratti di forniture.

 

Poi c’era chi, come Pino Greganti intascava tangenti per sistemare i debiti di partito.

Ma oggi, l’epoca dei mangioni/ladroni e dei sostenitori della santa causa, è ormai un pallido ricordo, essendo superata in peggio.

 

Qui l’olezzo impera, ammantato da buonismo cinico e peloso.

Sindacati, partiti di sinistra, Ong, tutti coinvolti in un giro di tangenti di provenienza Qatar, Marocco e chissà quale altro Paese o lobby.

Parlamentari europei ed ex parlamentari hanno ricevuto sacconi di denaro in contanti (fra i 600mila e 750mila e oltre) per promuovere il Qatar presso le istituzioni europee.

 

Lo scandalo si sta allargando di ora in ora. Voci autorevoli, danno quasi per certo lo scioglimento del Parlamento europeo.

 

La sinistra italiana è nel bel mezzo della bufera. Fra gli otto arrestati (di cui due rilasciati) ben quattro sono italiani.

 

L’aspetto che più sconcerta ed offende, sta nel groviglio di intrallazzi ed interessi consumato sulla pelle di immigrati sfruttati, nel loro peregrinare nei mari, al pari della difesa, nell’Aula di Strasburgo di Paesi ove lo sfruttamento dell’essere umano è ormai una consuetudine.

 

Non c’è nulla di più distante e, a questo punto, anche ipocrita, fra la difesa internazionale dei diritti dei lavoratori e il lavoro di lobbying a favore di un emirato, di un sistema feudale che usa manodopera in condizioni di semi-schiavitù, per realizzare i suoi progetti faraonici, come gli stadi del Mondiale ancora in corso.

Ma nessuno può dire di essere rimasto completamente sorpreso dai risultati di questa indagine.

Entriamo nel dettaglio dei figuri che per anni sono stati gli alfieri dell’antiberlusconismo e delle denunce contro Salvini ed oggi si trovano loro, alla sbarra per reati vergognosi.

 

C’è Luca Visentini (poi rilasciato su cauzione) che era appena stato eletto, con i complimenti di Enrico Letta, alla carica di segretario generale dell’Ituc, l’Organizzazione internazionale dei sindacati. L’arrestato eccellente di cui si parla di più è l’ex eurodeputato del Pd e Articolo 1, nonché ex leader della Cgil, Antonio Panzeri.

 

Il sindacato che oggi agita le piazze, in modo pretestuoso contro il governo, ha elevato al massimo dei ranghi internazionali dei malavitosi!

Da tre anni Panzeri presiedeva la Ong Fight Impunity (combatti l’impunità).

Sempre a proposito di Ong, è stato acchiappato anche Niccolò Figà Talamanca, segretario generale della Ong “Non c’è pace senza giustizia”, fondata da Emma Bonino nel 1994.

Il pesce relativamente “piccolo” della rete è Francesco Giorgi, assistente parlamentare del Pd, prima di Antonio Panzeri, attualmente di Andrea Cozzolino.

 

Francesco Giorgi è il compagno di Eva Kailli, anche lei arrestata e colta in flagranza di reato (aveva in casa sacchi pieni di contanti, il padre stava provando a portar via una valigia stracolma di banconote).

La giornalista e deputata socialista greca, era una delle 14 vicepresidenti del Parlamento Europeo.

 

Sigillato anche l’ufficio di Marc Tarabella, eurodeputato socialista belga, nonché vice presidente della delegazione del Parlamento Ue per i rapporti con la Penisola arabica.

Nel 2014 si era distinto per aver dato del “fannullone” a Matteo Salvini.

Silenzio impressionante di Speranza, di D’Alema e del PD su questi compagni di merende, colti con le mani nel sacco.

Come potrà reagire, l’elettore onesto del PD ignaro delle tangenti del Qatar?

Potrà meglio orientarsi apprendendo gli agghiaccianti particolari sul ruolo politico degli arrestati eccellenti.

 

Nel novembre scorso, a Mondiali appena iniziati, Eva Kailli si era esposta con una filippica a favore dei grandi progressi del Qatar sui diritti dei lavoratori, cosa che aveva sollevato le polemiche anche dal suo stesso eurogruppo.  «Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova di come la diplomazia dello sport possa ottenere una storica trasformazione in un paese, con riforme che ispirano il mondo arabo. Io avevo detto, prosegue la Keilli, che il Qatar è un paladino dei diritti del lavoro, con l’abolizione della Kafala (permesso del datore di lavoro per lasciare il Golfo), l’introduzione del salario minimo, nonostante anche compagnie europee non applichino queste leggi. Si sono impegnati a una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che siano discriminati, li bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro. Però comprano il loro gas e hanno compagnie che in Qatar fanno miliardi. Non abbiamo il diritto morale”, conclude la vice presidente del parlamento europeo agli arresti”, di fare lezioni per andare a caccia dell’attenzione di media di basso livello e non imponiamo i nostri modelli, li rispettiamo».

 

Nei giorni scorsi, su Civico20News, Elia Rovera ha già riferito lo stralunato atteggiamento di Emma Bonino, la cui fondazione a promozione dei diritti e della Corte Penale Internazionale è ora nell’occhio del ciclone.

Costei si è trincerata dietro un muro di inconsapevolezza e smemoratezza.

Sulle presunte tangenti arriva ad affermare: «No, non so niente, aspetto la magistratura che si deve esprimere, credo che lo farà nel giro di pochi giorni». viene da chiedersi come mai, Emma Bonino, da sempre schierata in difesa di Israele, sia diventata così accondiscendente nei confronti dell’Iran: alleato del Qatar che vuole espressamente distruggere lo Stato ebraico. Misteri!

Pare comunque che Emma Bonino si sai formalmente dimessa.

 

Antonio Panzeri era conosciuto come uno dei personaggi più influenti della sinistra, leader sindacale e politico, un dalemiano in origine.

Ed è sempre Massimo D’Alema che, in questi giorni, sta negoziando fra il governo italiano e un gruppo di investitori del Qatar per la vendita dell’impianto petrolifero Lukoil di Priolo. 

 

E da ingenui credere che i soloni della sinistra siano stati tutti colti di sorpresa.

A parte le prese di posizione di questi difensori dei diritti dei lavoratori a favore di un emirato che viola anche i più elementari diritti umani, c’’è anche la lunga storia di alleanze, ancora tutta da esplorare, fra il Pd e la Fratellanza Musulmana, che il Qatar accoglie e protegge.

Sulla carta nessuno fa parte della Fratellanza, ma come è emerso già più volte, l’Ucoii è legato all’organizzazione internazionale estremista.

Fra Ucoii e Pd c’è un rapporto che dura da quasi due decenni, che spiega di comprendere perché un governo a guida del Pd Gentiloni abbia firmato nel 2017 il Patto nazionale sull’islam elevando l’Ucoii a interlocutore ufficiale del governo.

 

Già nel 2013 con l’inchiesta Qatar Papers era stato documentato il trasferimento in Italia di decine di milioni di euro per promuovere dalla Lombardia alla Sicilia la visione fondamentalista dell’islam tipica dei Fratelli Musulmani.

 

Tornato al governo nel 2020, assieme al Movimento 5 Stelle, il Pd aveva assegnato sempre all’Ucoii il delicato compito di fornire assistenza spirituale ai carcerati islamici nelle prigioni italiane.

 

Rimaniamo sconcertati dalle troppe concatenazioni, costruite con l’applauso dei benpensanti, ma anche benedette dal buonismo di associazioni ed enti gravitanti nell’orbita della Chiesa Cattolica ove sono stati elevati nei ranghi decisionali, esponenti del PD e dei sindacati per navigare tra Ong ed immigrati. Ci auguriamo che su questo mondo ammantato di buonismo, con il sottofondo di cinismo e cattiveria, la giustizia faccia piena luce.

 

Se ci voltiamo un attimo indietro, comprendiamo però, che tutto si è svolto nel contesto di un filone logico, conseguente ed ineccepibile.

Così ci illumina Marcello Veneziani.

 

Uno schifo, una vergogna per tutti. D’altra parte qual è il tratto specifico degli orrori del comunismo compiuti nel novecento? Promettere il paradiso e generare l’inferno, battersi per un mondo migliore, anzi perfetto, e massacrare il mondo reale, e imperfetto, in cui vivono gli uomini e i popoli. La tirannia a fin di bene, il massacro a scopi umanitari. Caduta, o quasi, quell’ideologia e il suo anelito salvifico e rivoluzionario, la mentalità è rimasta la stessa, ma in assoluta malafede, applicata a livello individuale. Il peggio del peggio”.

 

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Articolo pubblicato il 16/12/2022