Dalle icone alle statue di ogni specie di figurazione e venerazione. Un libro nella nuova edizione pubblicato dalla Carocci editore, tradotta in italiano da Luca Vargiu, per approfondire il tema delle immagini fra tarda antichità inizio dell’età moderna
Nella nuova traduzione di un capolavoro imprescindibile dell’editoria, è quello che viene proposto dalla Carocci editore nel saggio "Immagine e culto” dello storico dell’arte tedesco ”Hans Belting”che nelle ottocentocinquantanove pagine del volume, rilegato con copertina cartonata - foto copertina volume- splendidamente illustrate con l’inserimento di tavole a colori in una edizione rivista dopo trent’anni dalla prima pubblicazione, per la versione italiana completamente ritradotta da Luca Vargiu. Un volume che approfondisce il tema delle immagini fra la tarda Antichità e il Rinascimento.
Nella prefazione all’edizione statunitense avvenuta nel 1994, e riportata nel volume, “Il mio libro non”spiega” le immagini, né pretende che le immagini spieghino sé stesse. Piuttosto è basato sulla convinzione che esse rivelino meglio il loro significato attraverso il loro significato attraverso il loro uso”.
“Nel libro la narrazione ha inizio nella Tarda Antichità, cioè, frangente nell’epoca in cui – per la prima volta- i cristiani adottarono le immagini di culto della tradizione politeista antica, fino ad allora disprezzate e condannate. Il nucleo centrale della narrazione prende in considerazione il Medioevo occidentale e orientale, quando l’immagine di culto assunse la forma di statua e di icona, mentre la terza parte, del libro riguarda il Tardo Medioevo, inflazionato dalle tavole dipinte e dal pluralismo dei nuovi media e delle funzioni delle immagini. La narrazione termina con la crisi dell’antica immagine all’inizio dell’Età moderna”.
Hans Belting ha dato un contributo fondamentale allo studio della cultura figurativa e della funzione delle immagini nel mondo occidentale, per l’originalità della sua impostazione interpretativa. L’autore spiega innanzitutto il concetto di “immagine” e di “arte”, separandole e facendo un’analisi ben precisa.
Ne è un esempio eminente Bild und Kult, distintosi tra i libri che hanno impresso una svolta negli studi storico-artistici per avere avviato una trattazione delle immagini di culto dell’avvento del Cristianesimo alla Riforma Protestante che prescinde dal concetto stesso di arte.
Il libro scandisce la storia dell’immagine, sulle pratiche religiose e del culto, con venti capitoli che trattano : dal potere delle immagini, a molti altri aspetti. Nel tempo antico i teologi hanno sempre cercato di ridimensionare il potere alle immagini, soprattutto quando accadeva che queste fossero sul punto di acquisirne troppo in ambito ecclesiale.
La storia delle icone, il ruolo che avevano le immagini sulle pratiche religiose, il ritratto funerario romano e il ritratto cristiano dei santi, l’immagine di Cristo nell’iconografia statale , il rapporto tra la Chiesa e l’immagine, il vero ritratto di Cristo tra leggende e immagini in competizione, l’iconostasi e il ruolo dell’icona nella liturgia e nella salvezza personale, l’icona nella vita di Roma, le icone di importazione in occidente provenienti dall’Oriente.
Nel ventesimo capitolo la “Religione e arte. La crisi dell’immagine all’inizio dell’Età moderna”. Secondo Hans Belting, “la nascita dell’arte presuppone la crisi dell’immagine antica e la nuova valorizzazione nel Rinascimento come opera d’arte. Contestualmente alla distruzione delle vecchie immagini da parte degli iconoclastici, si ha la nascita di immagini di nuovo tipo, destinate al collezionismo: è da quel momento - per l’autore Hans Belting - si può parlare di un’era dell’arte, che dura ancora tutt’oggi”.
Il volume, a più di trent’anni dalla prima pubblicazione in lingua tedesca,rispetto alla precedente versione italiana, questa nuova edizione è stata completamente ritradotta, a cominciare dal titolo, che recupera quello originale. È stato fatto un controllo accurato delle numerosi fonti citate, impiegando le traduzioni italiane, dove erano esistenti, ma all’occorrenza sono state ritoccate e dato conto di ciò in nota.
Dove non esisteva una nozione nella nostra lingua , è stata resa in italiano dal traduttore Luca Vargiu. Il corposo volume è stato ripristinato quasi nella sua interezza, incrementando arricchendo anche all’edizione originale, con numerose tavole a colori. Torna disponibile così un volume imprescindibile – un classico ormai – per chiunque voglia approfondire il tema delle immagini fra Tarda Antichità e Rinascimento.
Un libro da mettere sotto l’albero di Natale delle prossime festività natalizie. Hans Belting, ha dato alle stampe una serie di saggi sempre pubblicate e presentate dalla Carocci editore :”Antropologia delle immagini”Facce”, “il capolavoro invisibile”, “Specchio del Mondo”.
Descrizioni immagini:
Foto copertina libro
Foto 1 Icona della Salus Populi Romani, VI secolo(?), Roma Santa Maria Maggiore
Foto 2 Icona di San Pietro, VI secolo, Sinai, monastero di santa Caterina
Foto 3 Madonna della Clemenza, 705-707 Roma, Santa Maria in Trastevere
Foto 4 Icona di san Michele in metallo e smalto, XI secolo, Venezia, San Marco
Foto 5 Icona di san Luca XIII secolo, Fermo cattedrale
Foto 6 Antonello da Messina, “Annunciata, 1475ca. Monaco, Alte Pinakothek
Foto 7Jan van Scorel, “Salvator”, 1520-30ca. Madrid, Museo del Prado
Foto 8 Madonna della Vallicella, particolare, Roma, Chiesa Nuova
Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal libro:
“Immagine e culto. Una storia dell’immagine prima dell’età dell’arte”, a cura di Hans Belting, pp.859 rilegato copertina cartonata ill. b/n 262, tavole a colori 40, Carocci editore, Roma 2022, €100.00
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Articolo pubblicato il 19/12/2022