Venaria Reale (TO) - "John Constable. Paesaggi dell’anima"

La Reggia ospita la diversificata rassegna di esperienze creative

In linea con la scelta di effettuare un’indagine sulla cultura del paesaggio avviata l’anno scorso, la Reggia di Venaria propone una bella mostra dedicata a un artista inglese che del paesaggio fece il suo cavallo di battaglia. Un pittore che con le sue opere, anche a distanza di anni, continua ad affascinarci per l’aura romantica che non può lasciare indifferenti, soprattutto per la portata poetica espressa con profonda partecipazione.

L’artista è John Constable (1776-1837), pittore inglese del quale la mostra “John Constable. Paesaggi dell’anima” propone una sessantina di opere che compongono una diversificata rassegna di esperienze creative: dagli abbozzi ai dipinti di piccole dimensioni, per giungere alle tele di maggiore ampiezza, alcune delle quali sono parte importante della storia dell’arte. Nel complesso è abbracciato l’arco cronologico della sua produzione e comprende paesaggi, disegni, acquerelli, incisioni e ritratti.

Condizionato dalle memorie della valle di Dedham, dove trascorse l’infanzia, Constable serbò nel profondo della sua anima le suggestioni di quei luoghi, che forse ricercò costantemente nel corso della sua esistenza ogni qualvolta si poneva di fronte al paesaggio.

Il suo linguaggio possiede la straordinaria capacità di evocare le atmosfere più profonde della natura, ora colta nella sua integrità, ora antropizzata, ma comunque mai violentata, sempre in perfetta armonia con i luoghi dell’uomo.

Ricordato con Turner come uno dei principali esponenti della pittura romantica inglese, Constable frequentò, dal 1799, i corsi di pittura alla Royal Academy di Londra, sorretto dall’incoraggiamento di Benjamin West. Inizialmente la sua opera si indirizzò nella pittura di genere e nei ritratti, ma ben presto fu  chiaro che l’ambito in cui meglio poteva esprimere la sua poetica era il paesaggio.

I primi schizzi realizzati direttamente dal vero, erano poi rielaborati nelle grandi vedute create in studio, risentendo, inizialmente, dell’influenza dei maestri francesi e olandesi. Ben presto l’artista seppe costruire un proprio linguaggio affrancandosi dalla tradizione paesaggistica secentesca che, al suo tempo, era piuttosto seguita in Inghilterra.

Constable scelse infatti di concretizzare la sua attenzione su quella che definiva “la resa atmosferica”, legando così a corda doppia il paesaggio alla luce nelle sue multiformi espressioni correlate appunto alle condizioni atmosferiche. Questa impostazione, legata alla scelta di selezionare luoghi capaci di farsi portatori di atmosfere in qualche modo accoglienti, rivela tutta la potenza di quel romanticismo in cui la natura diventa spettacolo e stato d’animo.

Sembrerebbe che il binomio orrido / sublime, dominante nella poetica di numerosi altri pittori, con Constable sia mitigata, allontanandosi così dell’influenza dello Sturm und Drang da molti seguito come una fondamentale chiave per dare all’emozione l’opportunità di concretizzarsi visivamente.

Gli studi dell’artista inglese su questi aspetti della composizione e del colore, sono ben documentati nei quaderni in cui ha inserito le sue notazioni sulle variazioni della luce e il suo utilizzo in pittura.

La mostra di Venaria, accanto al corpus di opere di Constable, ne affianca alcune di artisti coevi come Turner, West, Linnell e altri il cui lavoro s’intreccia e confronta con quello del protagonista dell’interessante rassegna.

 

John Constable. Paesaggi dell’anima

Reggia di Venaria

Da martedì a venerdì: 9.30 - 17 

Sabato, domenica e festivi: 9.30 - 18.30.

 

 

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Articolo pubblicato il 24/12/2022