Legge di Bilancio. Voto favorevole alla Camera, ora passa al Senato

Le miserie parlamentari e lo sciacallaggio delle opposizioni

L’Aula di Montecitorio ha approvato, alle 7 del 24 dicembre, la Legge di Bilancio con 221 voti favorevoli, 152 contrari, dopo una maratona notturna nella quale sono stati bocciati gli odg presentati dalle opposizioni e approvati quelli della maggioranza. Il testo passa ora in Senato, dove dovrà essere approvato prima del 31 dicembre.

Si è dovuto riunire anche il Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia Giorgetti. La riunione si è tenuta alle ore 23.15, di venerdì 23 alla Camera dei deputati, sotto la presidenza del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Una nota di Palazzo Chigi ha precisato che il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
Con la nota, sono apportate le modifiche derivanti dagli emendamenti approvati dalla Camera dei deputati nel corso della discussione parlamentare.

Nel corso della maratona notturna è andata in scena la protesta delle opposizioni per i due nuovi emendamenti presentati dal governo alla manovra e da votare, dopo la fiducia, con le tabelle della legge di bilancio.

Tutti i gruppi di minoranza hanno sottolineato l’irritualità di modificare il testo dopo la fiducia e invitato “a non creare un precedente con una furbata regolamentare”, come detto dal deputato Pd Ubaldo Pagano.

Il primo emendamento si riferisce a un aggiustamento tecnico su alcune coperture. Il secondo emendamento assegna 20 milioni di euro per l’acquisto di Villa Verdi e 400 mila euro per il contrasto alla peste suina in Piemonte.

Il presidente di turno dell’aula, Giorgio Mulè, ha spiegato ai deputati che “il regolamento riconosce al governo la titolarità di presentare emendamenti in corso di seduta finche non sia iniziata la votazione dell’articolo a cui viene riferito. Gli emendamenti vengono votati dall’aula possono essere subemendati, tanto è vero che è stato dato un termine per i subemendamenti”.

Quest’ultima comunicazione ha però sollevato ulteriori proteste dell’opposizione, i cui deputati hanno affermato di non essere stati avvisati del termine per i subemendamenti. “La comunicazione è stata inviata ai gruppi via fax e via mail invitando a presentare i subemendamenti tra 17,30 e le 18,30”, ha replicato Mulè. 

Soddisfatto il ministro dell’Economia Giorgetti. “Io e Gilberto (Pichetto Fratin) abbiamo complessivamente 50 anni di leggi di Bilancio in due. Ne abbiamo visti di tutti i colori, non ci impressioniamo. È come con gli aerei: c’è un po’ di turbolenza, l’importante è atterrare”.

Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intercettato dai cronisti in transatlantico a Montecitorio insieme al collega di governo Gilberto Pichetto Fratin. I tecnici del Mef “sono stanchi anche loro, hanno lavorato tanto”, ha aggiunto il ministro, a margine del voto di fiducia sulla manovra, interpellato sulle polemiche sulla presenza dei tecnici del Ministero durante l’esame della legge di Bilancio.

Ecco le principali misure approvate.

ENERGIA - Nel 2023 contro il caro energia vengono stanziati fondi a sostegno di famiglie e imprese coperti grazie allo scostamento di bilancio per 21 miliardi. Taglio degli oneri impropri delle bollette per tutti e bonus sociale rafforzato (il tetto Isee passa da 12 a 15mila euro) per le fasce più povere. Crediti d'imposta più alti per le imprese energivore e gasivore.

 

EXTRAPROFITTI - La manovra introduce un contributo straordinario per il 2023 per chi produce, importa, distribuisce o vende energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi. La tassa viene applicata solo con almeno 75% ricavi da energia.

 

TAGLIO DEL CUNEO FISCALE - Confermato l'esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro. Il taglio sale al 3% per redditi più bassi: i 20mila euro fissati nella manovra uscita dal cdm salgono a 25mila euro. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila euro.

 

FLAT TAX - Per autonomi e partite Iva la tassa piatta è estesa ai redditi fino a 85mila euro e arriva una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro.

 

TREGUA FISCALE - Sono dieci le diverse modalità di regolarizzazione previste dalla manovra per la cosiddetta tregua fiscale, dallo stralcio delle cartelle fino a mille euro alla definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni al ravvedimento speciale delle violazioni tributarie.

 

MULTE - Ai Comuni è concesso di non applicare lo stralcio delle cartelle e delle multe ma l'annullamento vale solo per gli interessi comunque denominati e non, invece, per le sanzioni e i rimborsi spesa per le procedure esecutive e di notificazione, che restano integralmente dovute.

 

SALVA-SPORT - Le federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni, società professionistiche e dilettantistiche potranno pagare in 60 rate, con la maggiorazione del 3%, i versamenti sospesi.

 

RISTORI POS - Salta il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare pagamenti con le carte senza sanzioni. Per mitigare i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un "contributo straordinario".

 

CARTA GIOVANI - La spinta ai consumi culturali per i neomaggiorenni resta, ma per chi compirà 18 anni nel 2023 cambia faccia rispetto al bonus renziano. L'App18 si sdoppia in due carte, cumulabili, che assegnano ai ragazzi 500 euro ciascuna: una per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro ed una per gli studenti che si diplomano con il massimo dei voti. I nati nel 2004 usufruiranno, invece, del bonus nella versione originaria.

 

CONTANTE - Da gennaio sale a 5mila euro la soglia per l'uso del contante.

 

REDDITO - Per i lavoratori occupabili il reddito di cittadinanza sarà corrisposto nel 2023 per 7 mesi. Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo fino a fine anno in attesa di una riforma complessiva.  Sale da 6mila a 8mila euro la detassazione per chi assume percettori di reddito. Per chi è in povertà assoluta viene istituito il reddito alimentare.

 

PENSIONI - Nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età (quota 103). Previsto un incentivo per chi resta al lavoro (bonus Maroni). Cambia Opzione donna, che sale a 60 anni (riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni), ma solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate. Le pensioni minime salgono a 600 per gli over 75.

 

INFLAZIONE E SOCIAL CARD - Iva ridotta al 5% per i prodotti per l'infanzia e per l'igiene intima femminile (tampon tax). Arriva la social card per redditi bassi fino a 15mila.

 

CONGEDO E ASSEGNO - Aumenta l'assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli; il congedo parentale sarà all'80% per un mese aggiuntivo entro il sesto anno d'età, anche per i padri.

 

SMARTWORKING - Per i lavoratori fragili il lavoro agile, sia nel pubblico sia nel privato, è prorogato fino al 31 marzo.

 

CACCIA E FAUNA SELVATICA - Con regolare licenza e un corso di formazione, i cacciatori potranno partecipare ai "piani di controllo della fauna selvatica" stabiliti dalle Regioni anche in città. Gli animali abbattuti, tra cui i cinghiali, previ controlli sanitari potranno essere consumati come alimenti.

 

INFRASTRUTTURE E PONTE STRETTO - Arrivano fondi per diverse infrastrutture. E una spinta per il Ponte sullo Stretto, riattivando la società Stretto di Messina.

 

SALVA-CALABRIA - Alla Calabria vanno 440 milioni, spalmati su quattro anni, per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico.

 

GIUSTIZIA E INTERCETTAZIONI - La parte delle norme civili contenute nella riforma Cartabia entrerà in vigore non più il 30 giugno del 2023, ma il 28 febbraio 2024. Arriva una riforma delle intercettazioni disposte dall'intelligence. Le spese saranno coperte dal Mef.

 

AUTONOMIA - Una cabina di regia a palazzo Chigi stabilirà in sei mesi i Lep (livelli essenziali delle prestazioni), primo step dell'autonomia differenziata. Dopo altri sei mesi vanno prodotti i conseguenti decreti ministeriali. Se i tempi non vengono rispettati arriva un commissario.

 

Quali sono i primi commenti che potremo formulare, riservandoci di leggere il testo completo e definitivo?

Che, come abbiamo già sostenuto in precedenti articoli, la coperta è corta e gran parte delle risorse sono destinate al contenimento dei costi energetici, per cercare di mitigarne la ricaduta su famiglie e aziende,

La breve vita del governo, ha impedito molti, doverosi approfondimenti, nella fase istruttoria, per cui, con il gioco degli emendamenti, un po’ confusi e raffazzonati, le opposizioni hanno contribuito a creare confusioni, obbligando il governo a riunirsi l’altra notte per provvedere alla ripulitura de testo di legge e ritardare i tempi di approvazione di qualche ora.

Situazioni analoghe si sono vissute quasi ogni anno, nel corso della discussione e presentazione della legge di Bilancio, ma la bagarre orchestrata nei giorni scorsi, intendeva gettare discredito sule capacità di governo e maggioranza, con l’ossessiva ripetizione di luoghi comuni.

L’altro aspetto ritardante ed eticamente discutibile, consiste nei molti emendamenti campanilistici e distorsivi per il capitolo spesa, presentati a man bassa dai deputati di maggioranza e opposizione. Segno che a molti parlamentari, la questione nazionale interessa poco e non si rendono conto delle difficoltà che il Paese sta attraversando.

Avremo modo di intervenire con commenti maggiormente pertinenti, in prims ponendo la questione settentrionale, indispensabile per lo sviluppo del paese.

Il senato è convocato il 27 dicembre e dovrebbe approvare il testo definitivo entro il 31 dicembre, evitando l’esercizio provvisorio.

E poi, come sostenuto da autorevoli membri della maggioranza, via alle riforme, o almeno speriamo.

 

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Articolo pubblicato il 25/12/2022