La Spezia - Nel segno del colore una mostra di grandi nomi e opere inedite alla Fondazione Carispezia

L’arte italiana prodotta tra il 1920 e il 1945, nelle opere della collezione Giuseppe Iannacone, presente per la prima volta, un’opera che si credeva perduta di Aligi Sassu, fino al 2 aprile 2023

Novantaquattro opere neoromantiche ed espressioniste della pittura tra il 1920 e la fine della seconda guerra mondiale nella mostra”Il corpo del colore. La pittura neoromantica ed espressionista italiana degli anni Trenta”, presso gli spazi espositivi della Fondazione Carispezia, ingresso libero fino al 2 aprile 2023.  

Andrea Corradino, Presidente Fondazione Carispezia,” Promuovere l’arte e la cultura, significa anche aprire gli orizzonti e guardare oltre il patrimonio e l’identità culturale del territorio di riferimento. La mostra ha origine da un’idea dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, tra i più appassionati – continua il presidente Corradino -  collezionisti d’opere d’arte in Italia, da anni molto legato al territorio ligure e in particolare alle Cinque Terre, sempre attento alla valorizzazione delle opere raccolte e alla condivisione con il pubblico”.

Rivoluzionari del sentimenti, dei temi, del colore; artisti che non hanno paura di essere incarcerati, esclusi  e relegati pur di dare una lettura chiara, intima e reale del proprio vissuto: sono i protagonisti della  grande mostra. 

Elena Pontiggia – storica dell’arte– “La collezione dell’avvocato Giuseppe Iannacone, di cui questa mostra presenta un’ampia antologia, è la più importante raccolta privata di pittura italiana degli anni trenta o, più precisamente, della stagione neoromantica di quel decennio”.

La rassegna raccoglie opere della collezione di Giuseppe Iannacone. In sei sale, della Fondazione Carispezia sono presenti  94 opere (in un percorso espositivo che non segue cronologica o geografica) vengono affrontati temi intimi e universali (la guerra, le disuguaglianze, la degenerazione sociale) che evidenziano l’intensità del momento storico e i sentimenti più nascosti degli artisti.

Afro, Birolli, Cassinari, De Pisis, Fontana, Guttuso, Levi, Mafai, Morlotti, Pirandello, Raphaël, Rosai, Sassu, Scipione, Vedova, Ziveri si ritrovano accomunati da una profonda sensibilità e da un’ispirazione diversa che di volta in volta sfiorano il Neoromanticismo, accantonando le forme liriche del classicismo per un linguaggio più intimo e personale

L’Avvocato Giuseppe Iannacone”Volevo raccontare una vicenda di espressionismo, di romanticismo, di spontaneità anche di eccessi dell’intimo dell’uomo. Volevo raccontare la libertà dell’arte, la libertà delle forme, dei colori, perché forme e colori sono un modo per esprimere gli stati d’animo dell’uomo. Volevo, attraverso l’arte, raccontare di gioie, dolori, capricci, sesso, entusiasmo per la vita  ma anche di morte, volevo raccontare la verità della nostra esistenza”.

Una delle tante opere che creerà emozione al pubblico sicuramente sarà l’opera di Aligi Sassu”Battaglia di tre cavalieri”, la scena riporta alla mente scenari mitici delle grandi battaglie del passato disputate su sconfinati contesti naturali, le guerre dei corpi e armi bianche.  

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, dove  vengono riportate le illustrazioni di tutte le opere presenti nel  progetto espositivo.

Inoltre, il volume è corredato da un saggio introduttivo alla mostra  con  il commento di tutti i capolavori, curato da Elena Pontiggia, un altro intervento viene fornito dal collezionista Giuseppe Iannaccone, infine il saggio di  Daniele Fenaroli, ripercorre la storia affascinante dell’opera “Battaglia dei tre cavalieri”  di Aligi Sassu , il dipinto che si credeva perduto, per l’occasione viene  restituito al suo originario splendore.

La tela, impreziosisce la copertina del catalogo  ed è l’immagine guida della mostra. Il dipinto nel 1941 venne rifiutata al premio Bergamo , in  quanto la tela raccontava una storia di dissidenza e di opposizione alla politica del momento.

Descrizioni immagini:

Foto copertina catalogo, Aligi Sassu, “Battaglia dei tre cavalieri”, 1940-41 olio su tela, 200x200cm

Foto 1: Renato Birolli, “La nuova Ecumene”, 1935 olio su tela, 136x155,5cm

Foto 2: Renato Guttuso, “Ritratto di Mario Alicata, 1940 olio su tela, 55x45cm

Foto 3: Antonietta Raphaël, “Natura morta con chitarra”, 1928 olio su tavola, 39x45cm

Foto 4 Mario Maffai, “Tramonto sul Lungotevere”, 1929 olio su compensato, 41,3x50,8cm

Foto 5 Renato Birolli, “L’Arlecchino”, 1931 olio su tela, 84x56cm

Foto 6 Ottone Rosai, “I fidanzati”, 1934 olio su tavola, 70x49,7cm

Foto 7 Gigi Chessa, “Nudo”, 1934 olio su tela, 65,7x50,5cm

Foto 8 Renato Guttuso “Ritratto di Mimise”, 1938 olio su cartoncino intelato, m70,6x50cm

Foto 9 Filippo De Pisis, “ Il suonatore di flauto”, 1940 olio su tela, 65x60cm

Foto 10  Afro “Fiori gialli”, 1941 olio su tela, 56,5x40cm

Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:

Fondazione Carispezia “Il corpo del colore. La pittura neoromantica ed espressionista italiana degli anni Trenta. Opere della collezione Giuseppe Iannaccone”, via Domenico Chiodo 36 fino al 2 aprile 2023, ingresso libero. Orari di apertura: dal martedì al venerdì 16,30-19,30, sabato domenica e festivi:10,30-13.00 e 16,30 – 19,30, lunedì chiuso  www.fondazionecarispezia.it www.collezionegiuseppeiannaccone.it

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/01/2023