La Storia dell’Ucraina. Per capire e non farsi teleguidare

Da nove mesi un sanguinoso conflitto è in corso a due ore di volo dall’Italia, tra la Russia e l’Ucraina e la pace pare ancora lontana.

Le ripercussioni di questa guerra colpiscono anche la nostra economia e investono il dibattito politico e mediatico. Purtroppo però politici e giornalisti non sempre approfondiscono le cause della guerra, vicine e lontane, e si limitano a fare da cassa di risonanza a versioni preconfezionate che alimentano opposte “tifoserie”.

 

Le guerre moderne non si combattono solo sul campo di battaglia ma impiegano ampiamente anche la propaganda e la disinformazione. Diventa quindi difficile per il giornalista o per il comune spettatore distinguere il vero dal falso delle narrazioni che circolano sui media.

 

L’unico modo di potere esercitare un sano discernimento è approfondire la situazione ricorrendo agli studi degli analisti che sine ira et studio hanno affrontato l’argomento.

 

Nel caso dell’Ucraina, ci è parsa proficua la lettura del saggio di Giorgio Cella Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus’ di Kiev a oggi (Carocci editore, Roma, 1° edizione 2021).

 

Nelle oltre trecento pagine del saggio che deriva da una tesi di dottorato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e scritto sotto la supervisione di docenti qualificati in materia, quali il relatore e prefatore Massimo de Leonardis, di Pierluca Azzaro e Aldo Ferrari, l’autore scandaglia a fondo la storia dell’Ucraina dalla conversione al Cristianesimo della Rus’ di Kiev fino a poco prima dell’invasione russa del febbraio 2022.

 

Quando a Kiev si costruì la prima cattedrale dopo la conversione di Vladimir (antecedente allo scisma d’oriente) Mosca era poco più di un villaggio in mezzo alle foreste.

L’invasione dei Mongoli sconvolse quell’area orientale dell’Europa sottomettendo sia il dominio di Kiev che quello di Mosca. La Russia rimarrà a lungo sotto il giogo tataro (fino al 1480) e oscillerà ieri come oggi tra oriente e occidente. L’eroe nazionale russo Aleksander Nevski combatterà e vincerà i Cavalieri Teutonici, avanguardia dell’Europa occidentale ma intavolerà lunghe trattative di pace con l’Orda d’Oro mongola.

Dopo essersi liberata dal dominio asiatico, la Russia comincerà la secolare espansione a sud e a ovest fino alla formazione dell’immenso Impero che l’URSS erediterà. La storia dell’Ucraina, che già nel nome indica il suo stato di frontiera tra est e ovest, invece si svolgerà in mezzo alle pressioni imperiali della Russia degli Zar (Zar deriva da Caesar) e quelle occidentali di Polonia e Lituania confederate.

Conseguentemente il popolo ucraino rimarrà privo per secoli di uno Stato, con le sue regioni occidentali prima sotto il dominio polacco-lituano e successivamente sotto quello dell’Impero d’Austria e quelle orientali sotto l’Impero russo. Le radici dell’odierno conflitto si trovano in questa aspirazione dell’Ucraina a essere parte dell’Europa occidentale e quelle russe a espandersi nel suo secolare “Grande Gioco” anche a ovest.

Il saggio di Cella dedica anche ampio spazio alle vicende dell’Etmanato cosacco che, alla ricerca dell’indipendenza dalle dominazioni straniere, alternerà alleanze ora con l’uno ora con l’altro dominatore.

 

Il libro esamina anche le vicende molto complesse che vanno dal crollo dei due Imperi nel 1917-1918 che porteranno l’Ucraina a diventare una delle quindici repubbliche popolari sovietiche che formarono l’URSS e dopo il crollo di quest’ultima all’indipendenza come Stato sovrano (1991).

 

Cella attraverso una cospicua documentazione dimostra anche l’inesistenza in quei frangenti di qualsiasi impegno diplomatico scritto che limitasse le scelte filo occidentali o l’espansione della NATO ai paesi ex sovietici.

 

Oltre al sapiente utilizzo di fonti aggiornate, l’Autore conosce bene l’Ucraina in quanto vi ha soggiornato sia nel 2013 durante le manifestazioni filo occidentali di piazza dell’Indipendenza a Kiev, ribattezzata simbolicamente Euromajdan (Majdan significa piazza), che daranno luogo poi all’invasione russa nel 2014 della Crimea e della guerra ibrida  in due regioni orientali, sia nel 2019 come osservatore dell’OSCE nelle elezioni ucraine.

 

Ma chi non volesse immergersi in un vasto saggio che tratta di geopolitica e storia fin dall’anno Mille e si accontentasse di ricostruire le vicende più vicine ai nostri giorni può leggere un più maneggevole saggio intitolato Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa di Simone Attilio Bellezza edito da Scholé Morcelliana, Brescia 2022.

 

L’autore è ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università di Napoli Federico II. Il suo studio affronta il tema dell’indipendenza ucraina partendo dal nazionalismo ottocentesco per esaminare il tormentato periodo delle guerre tra Armate Bianche e Armata Rossa che si scontrarono sul territorio ucraino e, in conseguenza della vittoria di quest’ultima, il periodo sotto il potere comunista sovietico comprendente anche la carestia indotta da Stalin, chiamato dagli ucraini Holodomor e di cui ricorre il novantesimo anniversario.

 

Bellezza tratta poi il periodo dell’invasione tedesca nel 1941 con le controverse vicende di Stefan Bandera, leader degli indipendentisti ucraini ma considerato criminale di guerra dai russi (il KGB lo assassinerà a Monaco di Baviera nel 1959) e eroe nazionale da gran parte dei suoi compatrioti.

La parte più ampia del saggio è dedicata al periodo post indipendenza, con la ricostruzione delle vicende politiche che dal primo Governo Kucma, già esponente della Nomenklatura comunista,  passando per le cosiddette rivoluzioni arancioni giungono alle manifestazioni dell’Ucraina che aspirava a far parte dell’Unione Europea represse con la forza dal presidente filorusso Janucovych prima di essere costretto alla fuga in Russia invocando aiuto da Putin che interverrà sia in Crimea (che godeva di uno statuto di autonomia) sia, pur sotto traccia, nei territori di Luhansk e Don’etsk. 

Queste regioni prevalentemente russofone perché, sia durante l’Impero zarista sia durante l’URSS affluirono in questi distretti industriali molti russi, guardavano con maggior interesse alla confinante Federazione russa che a sua volta non era indifferente a riprendere il controllo di regioni industrialmente ricche.

Il libro di Bellezza esamina l’operato dei governi Poroshenko e dal 2019 Zelens’kyj (eletto con il 73,22% dei voti), dimostrando l’inconsistenza dell’apporto dei cosiddetti “nazisti” ucraini che alle elezioni raggiunsero con due partiti rispettivamente lo 0,7% e l’1,16%.

In conclusione due saggi equilibrati e ricchi di notizie e documentazione che permettono al lettore di risalire alle radici remote e prossime del conflitto scatenatosi il 24 febbraio 2022 e che ancora infuria mietendo vittime militari e civili alle porte d’Europa e mettendo a rischio la pace mondiale.

Giorgio Cella, Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus’ di Kiev a oggi.  Prefazione di Massimo de Leonardis. Carocci Editore, Roma 2021 pagine 349, euro 36,00

 

Simone Attilio Bellezza, Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa. Scholé Morcelliana, Brescia 2022 pagine 204 euro 16,00

 

 

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Articolo pubblicato il 07/01/2023