In primo piano il dossier migranti, sino alle emergenze: l’energia, il Covid, l’Ucraina e il Pnrr
Oggi è una giornata importante per i rapporti Italia UE, Giorgia Meloni incontra (con il ministro Raffaele Fitto) il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che sarà nella capitale italiana.
Nell’incontro verranno affrontate strategie e alleanze, oltre che emergenze come il caro energia, il Covid, il Pnrr e la crisi in Ucraina.
Per il nostro presidente del Consiglio, si tratta del terzo incontro europeo, che avviene a stretto giro, dopo quelli, seppur brevi, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine dei funerali di Papa Benedetto XVI e con Manfred Weber, focalizzato sul dialogo tra Conservatori europei e Conservatori popolari in vista delle elezioni europee del 2024.
Con von der Leyen ci dovrebbe essere anche un passaggio sulla questione migranti, dopo che tre giorni fa l’ambasciatore della rappresentanza permanente della Svezia presso l’Ue, Lars Danielsson, ha precisato che durante la presidenza svedese del Consiglio dell’Ue, nei primi sei mesi del 2023, non ci sarà alcun patto sull’immigrazione.
Le dichiarazioni dell’ambasciatore svedese “non solo non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l’Italia, ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale”, ha replicato il ministro delle politiche Ue Raffaele Fitto ricordando che il dossier migranti “soprattutto grazie all’azione del presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione” della Ue e del prossimo Consiglio. L’intervista al Ft si riferisce “alla riforma strutturale del sistema di asilo”, un dossier “molto complesso” con interessi nazionali “molto sentiti e diversi”. Più in generale spicca la poca disponibilità della Svezia a uno schema che garantisca una maggiore condivisione nella gestione dei flussi.
Oltre che di migranti, si parlerà di Pnrr su cui Roma effettuerà una sorta di pressing sulle modifiche (anche Madrid e Lisbona sono interessate al punto): nelle prossime settimane saranno infatti accelerati gli iter autorizzativi per l’avvio dei cantieri e per riformare la governance.
Quest’ultimo è un passaggio da concordare con Bruxelles, su cui Palazzo Chigi punta a veicolare un messaggio specifico: ovvero che i ritardi nell’attuazione del piano e nell’esecuzione della spesa non sono imputabili solo alle inefficienze strutturali italiane.
Meloni e von der Leyen discuteranno anche della richiesta avanzata da Roma di un provvedimento europeo per imporre l’obbligo di tampone anti-Covid ai passeggeri in arrivo dalla Cina.
Sul punto ha parlato anche il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, secondo cui “la Cina continua a non essere aperta, come dovrebbe, a un confronto sui dati della pandemia e questo giustifica l’atteggiamento prudente ma senza isterismi verso i viaggiatori che arrivano da quel paese”.
E ha aggiunto: “Il ministro degli Esteri di Pechino può stare tranquillo: l’Italia è una nazione amica della Cina che però segue una propria linea di gestione della sicurezza sanitaria. Bene ha fatto, con equilibrio e sapienza scientifica, il professor Francesco Vaia, direttore generale dell’istituto Spallanzani di Roma, a chiedere un intervento più incisivo dell’Oms per rendere trasparenti i dati relativi all’ondata di pandemia che sta colpendo la Cina dopo l’abbandono delle misure interne di contenimento del contagio da Covid-19″.
Infine, parleranno anche del caro energia dopo l’approvazione del Price cap. Da segnalare che la settimana scorsa, per la prima volta, le entrate russe dalle vendite di gas all’Ue sono scese sotto i livelli pre-crisi, mentre per l’Italia, il 2022 è stato un anno importante alla voce diversificazione. Il gas è ancora in calo, con all’orizzonte possibili nuovi risparmi, in attesa di capire come sarà lo stoccaggio del 2023.
Quest’incontro riveste la massima importanza. Dagli esiti dipenderà il cammino più o meno sereno del governo italiano, nell’attuazione del suo programma, a partire dal varo delle riforme.
Martedì von der Leyen sarà poi impegnata a Bruxelles, con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sigla della terza dichiarazione congiunta per la cooperazione Nato-Ue, con il segretario generale Jens Stoltenberg, mentre giovedì e venerdì il Collegio dei commissari sarà a Kiruna, in Svezia, per l’avvio del semestre della presidenza svedese dell’Ue.
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Articolo pubblicato il 09/01/2023