Attacco alle Istituzioni: I fatti di Brasilia come 'specchio dell'Occidente'
Manifestante brasiliana invoca l'intervento militare contro Lula

Gennaio passerà alla storia come mese funesto per le democrazie liberali. Dopo i fatti di Capitol Hill, due anni dopo è la volta di Brasilia.

È una storia che si ripete. In maniera simile ai fatti di Capitol Hill, Brasilia in questi giorni si è trovata come Washington nel gennaio di due anni fa.

Migliaia di sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro hanno dato l'assalto ai palazzi delle massime istituzioni dello Stato brasiliano. Un attacco durato molte ore e che si è concluso con l'intervento delle forze federali, dopo una riunione d'emergenza di Lula con il governo e dopo aver ordinato la chiusura del centro della capitale. Dopo il controllo della Corte suprema, la polizia è riuscita a riguadagnare anche il terreno del Planalto, sede della presidenza, fino anche a quello del Congresso (prima i militari impedivano l’accesso ai poliziotti, cosa mai accaduta prima!). Il primo bilancio è di 170 arresti. La situazione rimane tesa.

Noi di Civico20News già ne avevamo parlato. Avevamo messo in guardia sui pericoli di un Paese così diviso al suo interno.

Il Brasile oggi sembra emulare la situazione politica fortemente polarizzata degli Stati Uniti. Costituita da due fronti sempre più sovrapposti. Uno schema politico che in Brasile appare solo più accentuato, ma che oramai lo si ritrova ovunque. Da un lato un fronte sovranista, orgogliosamente occidentale, ma con grandi aperture verso la Russia di Putin. Dall’altra un fronte globalista, che nel nome dei diritti civili e del progressismo intende svendere alla Cina e alle multinazionali le sovranità dei singoli Stati.

Vi è quindi un fronte patriottico che vuole fuori dal Paese qualsiasi ingerenza sovrannazionale; e dall’altra, un fronte liberal-progressista che intende promuovere una società priva di identità, legata ad una cultura fluida della vita come del mercato.

Queste due fazioni si fronteggiano su scala globale, con declinazioni ed intensità diverse, ma che oramai stanno conformandosi in una vera e propria lotta epocale. Dalla Chiesa cattolica fino agli stati più piccoli del mondo, oramai questa dicotomia la si intravede ovunque.

I fatti di Brasilia manifestano un’insofferenza che è colma nel tessuto sociale occidentale. Dopo anni di corruzione e malgoverno in diversi paesi, accompagnata da una totale inefficienza dello stato in temi chiave come la sicurezza energetica, il benessere economico, il controllo dell’immigrazione e della criminalità… diverse periferie di città che un tempo erano rispettabili, oggi appaiono fuori controllo. Le tensioni si acutizzano giorno per giorno. Il buonismo e l’indifferenza delle sinistre occidentali verso i problemi del popolo rendono sempre più accesa questa contrapposizione fra sovranisti e mondialisti.

Le democrazie liberali e pluraliste nella sua forma di rappresentanza partitica e sindacale sono chiaramente in crisi. Lacerate e prossime alla guerra civile. I fatti di questi ultimi due anni di Capitol Hill e di Brasilia non sono che un assaggio di quello che avverrà in seguito. La situazione è chiaramente fuori controllo. Gli schemi tradizionali (Destra-Sinistra) presenti nei rispettivi emicicli parlamentari risultano insufficienti a placare l’ira dei rispettivi popoli, sempre meno rappresentati e ignorati.

Il dato interessante di quanto accaduto nel continente americano è che molti militari sembrano approvare, al momento in maniera silente, quanto avvenuto ai danni delle già fragili istituzioni liberali. Questo rappresenta un primo scricchiolio di una possibile voragine futura.

Noi di Civico20News continueremo a seguirne gli sviluppi.

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Articolo pubblicato il 10/01/2023