Siamo noi stessi a stabilire le regole del gioco a cui partecipiamo volontariamente, …

… quindi smettiamo di lamentarcene come se qualcuno ci obbligasse a farlo e non potessimo farne a meno!

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 67 del 14.12.2021 che è stato suddiviso in 8 articoli. Questo è il n°7.

--------------------------

Quando ci accade qualcosa che non ci piace ci diamo da fare per cercarne le cause e facciamo di tutto perché i fatti non si ripetano allo stesso modo. Però per farlo partiamo dal preconcetto che le cause si trovino al di fuori di noi, negli altri. Mentre invece …

--------------------------

 

Siamo noi a creare i nostri carnefici (in altre parole, carnefici e vittime si creano reciprocamente e si scambiano di ruolo continuamente).  A queste regole non sfugge nessuno, neanche il più potente della terra. Passare dalle stelle alle stalle è un attimo anche per loro.

 

Però che soluzione abbiamo, perché questa situazione sembra sempre più rafforzarsi.

 

Certo perché si tratta dello stesso principio di cui si trattava nei confronti della malattia, della sofferenza e del dolore. Se noi non comprendiamo bene che un certo grado di sofferenza e un certo grado di dolore ormai ci spettano come contropartita del benessere di cui abbiamo goduto e per il quale abbiamo fatto di tutto per goderne, non importa che ci fosse dovuto e che fosse giusto averlo, ora noi ci troviamo a doverne pagare il costo; ci è giunto il conto da pagare, come alla fine di un lauto pranzo al ristorante. E ci giunge poiché lo possiamo pagare, su questo non c’è dubbio, altrimenti non ci sarebbe presentato. Non viene presentato a chi non ha soldi per pagarlo e non ha consumato il pranzo relativo a tale conto. È una legge naturale inalienabile. Non ci sono errori al riguardo poiché le cose si tengono insieme reciprocamente. Lo si vede molto chiaramente a meno di chiudere gli occhi e tenerli chiusi per sempre. Non c’è soluzione se non si cambiano le regole del gioco che noi stessi abbiamo messo in piedi. Noi abbiamo stabilito le regole della sicurezza, noi abbiamo stabilito le regole della nostra salute, noi abbiamo stabilito le regole del nostro benessere, noi abbiamo stabilito cosa sia giusto fare e doveroso lavorare, quali siano i diritti (abbiamo anche stabilito quali siano i doveri ma di questi facciamo volontariamente finta di non ricordarcene). Abbiamo stabilito tutto noi, costruendo una realtà fittizia che dobbiamo tenere in piedi con tutti i nostri sforzi ed energie. Niente di tutto ciò ci è stato dato dalla vita, se non la vita stessa e la possibilità di vivere la vita ce lo abbia permesso, con un minimo margine di libertà per fare delle cose assurde al di fuori delle regole e delle possibilità della vera vita. Quindi noi oggi siamo in quella condizione tanto è vero che arriveranno prima o poi a decretare un obbligo vaccinale per tutti, indiscriminatamente. Ma prima di arrivare a questo tenteranno in tutti i modi di evitarlo. Perché? Perché, come facciamo noi che vogliamo evitare di accollarci le conseguenza di quello che facciamo, assicurandoci contro le conseguenze delle nostre corbellerie e comportamenti incoscienti, per permetterci di agire da stupidi perché tanto siamo assicurati, anche per loro vale lo stesso discorso. Non potendo assicurare la moltitudine che mi ha eletto, allora scarico su di loro la responsabilità, poiché nel contempo non posso farlo su coloro che producono i vaccini, con i quali ho stipulato un contratto che li manleva dalle conseguenze infauste della inoculazione dei rimedi da loro prodotti (su presupposti e sperimentazioni che saranno resi noti, se mai lo saranno davvero e del tutto, solo quando tutto sarà prescritto e non ci sarà più nessuno a cui addossare la responsabilità di alcunché, che è la stessa cosa che cerchiamo di fare tutti in tutto ciò che facciamo). Se i governi non avessero agito così le case farmaceutiche non avrebbero accelerato i tempi dei vari processi né avrebbero messo a disposizione milioni di dosi con il rischio di azioni legali, class action, che si sarebbero sollevate da ogni parte del mondo verso di loro. E se i governi non avessero fatto così l’opinione pubblica li avrebbe accusati di non fare niente o abbastanza per tutelare la salute dei loro elettori. Se c’era un certo grado di insicurezza, cosa avrebbero potuto fare nei confronti di chi chiedeva a gran voce un vaccino o una pillola? Se non rispondere con un vaccino o una pillola? Hanno quindi agito nel migliore dei modi possibili tenendo conto di tutti quei fattori e variabili a loro disposizione. Esattamente come avremmo fatto noi, o noi al loro posto. Non poteva essere diversamente. Se è vero come è vero che la maggior parte degli italiani, volenti o nolenti, la vaccinazione l’hanno dovuta fare. Non solo gli italiani, ma tutti coloro che hanno avuto possibilità di accedere ai vaccini in ogni parte del mondo. Mentre gli altri no, rimangono in attesa o moriranno normalmente come sono sempre morti per qualsiasi causa. E come moriremo anche noi, vaccinati o non vaccinati, quando sarà la nostra ora. Ma dire queste cose nei termini così crudi in un contesto ampio vorrebbe dire scatenare l’inferno. Invece proviamo a pensarci per conto nostro, partendo dal fatto di non costruire scenari possibili per capire in quale modo noi potremo cavarcela facendo i furbi. Noi tutti ormai ci siamo dentro e non ce la caveremo facendo i furbi, ma a ciascuno di noi toccherà fare quello che occorre nel momento in cui verrà chiamato a farlo. Se verrà chiamato a farlo. Non solo in questo caso, ma per ogni caso si proponga. Vale per l’inquinamento, vale per i denari e il loro valore, per le relazioni, per la possibilità di vivere o morire indipendentemente dalle condizioni avverse o favorevoli, come stiamo osservando intorno a noi in ogni frangente.

 

Quando dici siamo noi ad avere creato le condizioni generali in cui si vive, questo noi ovviamente non è un noi (io e te?) limitativo, ci saranno dei noi di un tipo e noi di altro tipo e di un altro tipo ancora. Voglio dire quindi una sorta di democrazia dove la maggioranza vince. Dove c’ è abbastanza energia per mandare avanti quello che loro, di un tipo, volevano e io, di un altro tipo, non volevo? Com’è che funziona?

 

No, no, non funziona così! Funziona in modo che noi, di qualsiasi tipo siamo, siamo parte integrante di quel gioco che si autodetermina in quel modo proprio per la presenza contemporanea di tutti i componenti del gioco. Ciascuno di noi sostiene la propria parte in quel gioco e contribuisce ad autodeterminarlo proprio in quel modo che poi giudichiamo favorevole o sfavorevole a qualcuna delle parti, specialmente la nostra, in qualunque modo. Il discorso della gravità e polarità lo rende chiaro, semplicemente. L’applicazione alle cose e ai fatti di queste due semplici leggi, agli esseri umani, agli esseri viventi, confluisce e spiega tutte le loro relazioni e conseguenze.

 

------------------------

prosegue nei prossimi articoli …

 

foto e testo

pietro cartella

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 29/01/2023