Il rapporto tra uomo e natura sviluppato nella tematica dell’arte con una quarantina di capolavori prodotti da artisti del XX e XXI secolo provenienti dalle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo, a Palazzo Bisaccioni, nella mostra promossa dalla Fondazione Cassa Risparmio di Jesi fino all’11 aprile 2023
Il rispetto il rapporto dell’uomo con la natura viene sviluppato in tutte le sue sfaccettature nella mostra “Habitat. Le forme e i modi della natura”, curata da Stefano Verri, promossa dalla Fondazione Cassa Risparmio di Jesi, con il coordinamento di Mauro Tarantino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e patrocinata dal Ministero della Cultura Regione Marche.
L’esposizione affronta il tema sfaccettato dell’ambiente in rapporto con l’uomo, nella creazione e definizione dell’habitat in cui viviamo. La natura è la protagonista indiscussa: una natura indagata nei suoi aspetti estetici e sociali da grandi artisti del XX secolo e dell’inizio del XXI secolo, che ne hanno ritratto la forza e la bellezza e sono stati testimoni dell’evolversi della percezione che la società ha e ha avuto in essa.
Da Giacomo Balla a Piero Marussig, passando per Pablo Picasso, per arrivare a Jan Fabre e Darren Almond, nello spazio espositivo degli ambienti di Palazzo Bisaccioni, si snoda un viaggio attraverso i decenni che interroga i legami tra le nature e l’uomo.
Ing. Paolo Morosetti – Presidente Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi - “Quest’anno, si è voluto dare spazio ad una esposizione che mostri il profondo capovolgimento di ruoli avvenuti tra l’essere umano e il proprio Habitat- da vittima della Madre Matrigna a suo carnefice- tramite opere che attraversano tutto il, Novecento”.
L’esposizione presenta una quarantina di opere, tutte provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, di grandi maestri del Novecento e dell’inizio del nuovo secolo, ognuno dei quali ha lavorato sul tema della natura dandone una personale interpretazione, indissolubilmente legata al contesto di appartenenza dell’artista. Il rapporto tra la natura e l’uomo costituisce da sempre un campo di indagine ricco di suggestioni in ambito artistico, tanto più nell’epoca attuale che ha visto l’ambiente diventare protagonista di dibattici politici e sociali che coinvolgono la vita di tutti noi.
Gli artisti, con il loro saper essere l’occhio della contemporaneità, sono stati testimoni del cambio di rotta che ha portato la trasformazione da un mondo in cui la natura era padrona e l’uomo ne era assoggettato a un mondo dove l’umanità ha raggiunto l’emancipazione tecnica; ma ora è sempre più necessario conservare e proteggere la natura, in un‘inversione di ruoli in cui l’uomo, divenuto “carnefice”, può salvarsi solo modificando i propri comportamenti.
“L’opera d’arte è quindi lo strumento che la società ha a disposizione per riflettere su sé stessa e riconnettersi – scrive il curatore Stefano Verri - con atto immaginativo al proprio habitat , mentre l’artista è colui che racconta attraverso la sua sensibilità – e ovvia individualità - questo progressivo mutamento di prospettive, questo lento processo di cambiamento che trasforma la percezione umana degli elementi naturali perché l’estetica ci connette a quel mondo fisico di cui tutti noi e la natura stessa siamo parte e in cui ogni azione si ripercuote sull’intero sistema”.
La mostra vuole quindi essere un vero e proprio viaggio tematico alla scoperta di questo rapporto che si sviluppa soprattutto nella rappresentazione della natura:elemento figurabile per eccellenza, è il risultato di ciò che della natura colpisce emotivamente l’uomo/artista e l’operare artistico è un’opportunità per filtrare nelle arti figurative le nuove tematiche tecniche, scientifiche e sociologiche che hanno caratterizzato il secolo breve.
Nei paesaggi del Novecento il pubblico incontra ancora le influenze dell’arte ottocentesca, come nella veduta veneziana di Giorgio De Chirico e nelle visioni di Piero Marussig, mentre con il trascorrere dei decenni si intensificano le sperimentazioni pittoriche e si incontrano opere come quelle di Enrico Baj e Mario Schifano dove il paesaggio è sempre protagonista, ma rielaborato alla luce della contemporaneità
Nel percorso espositivo, incontriamo anche opere di Giuseppe Penone e Mario Merz, artisti che hanno da sempre giocato proprio sul tema uomo e natura, indagandone i rapporti e mostrando una sensibilità che ha percorso i tempi. L’esposizione si chiude con capolavori che appartengono all’inizio del XXI secolo, di grandi artisti di nuova generazione rappresentata, tra gli altri, da Olafur Eliasson e Darren Almond.
Una riflessione a fine della visita alla mostra si può dedurre:pur essendo cambiate le generazioni, gli artisti sentono ancora il dovere sociale di porre al centro del loro lavoro la natura e l’ambiente: il nostro habitat. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Danilo Montanari Editore, con saggi di Stefano Verri, Silvia Bordini.
Descrizioni immagini:
Foto copertina catalogo
Foto 1 Giacomo Balla,”Villa Borghese da Villa Ambron, 1926-1927”, olio su compensato, 27x36,5cm Collezione Intesa Sanpaolo
Foto 2 Ottone Rosai “Piazza del Carmine a Firenze,1927”, olio su tela, 109x\37cm Collezione Intesa Sanpaolo
Foto 3 Piero Marussig “Cantiere,1928” olio su tela, 70x50cm Collezione Sanpaolo
Foto 4 Pablo Picasso “Le peintre et son modèle en plein air,1963”olio sutel,81x65cm Collezione Intesa Sanpaolo
Foto 5 Valerio Adami “Deserter,1973 acrilico su lino, 146x114,5cmCollezione Intesa Sanpaolo
Foto 6 Enrico Baj “Sulla luna i cieli sono di tappezzeria, 1958” olio e collage, su tela, 59,5x73 cm Collezione Intesa Sanpaolo
Foto 7 Mario Merz “Fibonacci, 1978” vernice spray, matita, collage, pastello a cera su carta, 70x100cm, Collezione Intesa sanpaolo
Foto 8 Giuseppe Penone “Scrive legge ricorda, 1972”, fotografie a colori in cornici di legno e barra di acciaio posata su base di legno,35x70,5x13cm Collezione Intesa Sanpaolo
Foto 9 Piero Pizzo Cannella “Senza titolo, 1996” olio su tela, 120x100cm Collezione Intesa Sanpaolo
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
Habitat. Le forme e i modi della natura”, curato da Stefano Verri, Palazzo Bisaccioni, fino all’11 aprile 2023, orari 9,30-13.00 /15,30 -19,30. Ingresso libero, Informazioni Tel. +39 0731.207523
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Articolo pubblicato il 16/01/2023