Il mondo impazzisce per ChatGPT l’intelligenza gratuita che cambierà per sempre le nostre vite

L’avvento "dell’algo-ritmica" che in pochi secondi scrive e pittura per noi è un passo verso la spersonalizzazione dell’umanesimo, il tramonto della bellezza e delle arti?

Se un misterioso progetto ultraterreno aveva previsto che l’evoluzione dell’uomo fosse destinata a generare un'intelligenza superiore alla propria, ebbene, il disegno sta andando a compimento. La quarta rivoluzione industriale, partorita dalla crescente interazione tra mondo analogico, fisico, digitale e biologico, dopo l’avvento del personal computer e l’accesso al villaggio globale, è sbocciata quasi da sé ed ora si offre all’uomo antropico con i primi vagiti pubblici della sua suadente, incalcolabile potenza.

Il seme dell’alter umanesimo si è evoluto con accelerazione crescente, puntando verso la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale (IA) e della robotica, catapultandoci nel fantastico interspazio della stampa 3D e tra l’Internet delle Cose (IoT), in direzione degli universi dell’ingegneria genetica e dei computer quantistici. Tutto è avvenuto in fretta e siamo solo in un magico inizio. 

I padri siamo noi umani, artefici, complici e quasi vassalli ormai, di quelle scienze algoritmiche in divenire che ci attendono oltre un “orizzonte degli eventi” che assorbirà le nostre intelligenze per proiettarle nell’ignoto… Difficile immaginare umana e naturale la fantascienza che verrà. Siamo già sudditi e succubi della sindrome di Matrix da molto tempo, ma la condizione non ci dispiace affatto.

Attualmente l’IA per tutti è un utile supporto di quotidiano impiego per generare siti Web, compilare test, generare immagini, elaborare informazioni e notizie, scrivere referti medici, articoli giornalistici o scientifici, stilando e traducendo in ogni lingua, impostare e risolvere calcoli complessi. Il tutto con precisione e velocità siderale; ghiotta occasione per la produttività, sia industriale che dei servizi e del marketing, relegando l’intelligenza umana a compiti di controllo e decisionali. Fino a quando?

Il “cogito ergo sum” di molti intellettuali, si interroga sulle prospettive e sui “limiti di funzione” dell’intelligenza artificiale, mentre la questione etica si presenta come nuovo tavolo di confronto per le dottrine di tutte le religioni planetarie. Diviso è il mondo dell’arte, da un lato la creatività e la sensibilità del classico pensiero di armonia e di bellezza, e dall’altro, la seduttiva potenza degli algoritmi capaci di creare esseri, luoghi e realistici mondi fantastici; grandiosa macchina da soldi che ormai governa Hollywood e influenza tutte le arti visive. Estremi a confronto in un mondo dove la realtà sfugge al controllo dei sensi, confondendo la coscienza e le memorie di ancestrali sapienze.

Dilungata introduzione per inserire la novità che sta facendo impazzire il mondo: lo sbarco di ChatGPT sul Web, dove l’IA offre a tutti i suoi servigi gratuiti, aprendo scenari futuri che già mettono in dubbio la manualità, la creatività e l’interesse verso lo studio degli allievi di ogni età, nonché il ruolo stesso della scuola, surclassata da un assistente artificiale che genera testi, disegni elaborati e traduzioni da ogni lingua, in pochi secondi, offrendosi onnisciente all’uso di tutti con risultati stupefacenti. Ma è veramente così?

Le più recenti informazioni correttive rivelano che l’IA attualmente “pro bono” per grandi e piccini, è una scorciatoia che elabora informazioni già presenti sul Web. Dunque gli algoritmi pescano su una conoscenza già presente e di uso gratuito e collettivo, offrendo risposte immediate, ma rischiando anche clamorosi strafalcioni. Almeno per ora.

Per questo motivo, l'impiego di questa IA ancora in embrione, risulta utile per chi già padroneggia l’argomento trattato, mentre può risultare fuorviante per la cultura di chi ne fa un impiego spicciolo. Ciò nondimeno, chi ha messo alla prova ChatGPT o Dream by WOMBO con aspettative ben precise è rimasto sorpreso dalle loro potenzialità. L'impressione che se ne ricava è che la nostra creatività sarà presto troppo lenta e messa da parte.

Il rischio che la rivoluzione dell’intelligenza artificiale e della robotica prima o poi farà a meno delle nostre opinioni e della nostra presenza, sta stimolando le profezie di filosofi e di opinionisti, preoccupati per una perdita di percezione della realtà e una messa a riposo del cervello nel futuro che verrà.

Dunque, questo è un primo approccio che cerca di curiosare in codesto nuovo strumento operativo che si presenta come lesto e servizievole esecutore di qualunque lavoro, intelligente sostituto dell'umana conoscenza.

Scrivendone è sorta spontanea un'eccentrica idea per saperne di più. Sarà interessante intervistare l’IA sul futuro di se stessa. Ci svelerà cosa rimarrà dell’intelligenza umana? La curiosità è forte, se ne scriverà prossimamente.

 

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Articolo pubblicato il 24/01/2023