Loris Tallia Galoppo: Un giovane martire della libertà italiana

Di Alessandro Mella

Gli anni tormentosi e terribili della guerra civile italiana videro emergere figure di straordinaria umanità. I giovanissimi, in particolare, dovettero compiere scelte difficili secondo la propria coscienza, formazione e capacità di smarcarsi ed emanciparsi dall’educazione imposta per anni dal regime.

Tra questi giovani eroi ci fu il nostro Loris Tallia Galoppo il quale nacque a Strona Biellese, all’epoca in provincia di Vercelli, il 12 settembre 1923.

Frequentò il Regio Istituto Tecnico Industriale “Quintino Sella” presso il quale ottenne poi il diploma di geometra. (1)

Venne la guerra e Loris fu, come tutti, travolto dagli eventi ma quando le autorità della claudicante Repubblica Sociale Italiana imposero l’arruolamento con i “bandi Graziani” egli decise, come molti altri, di darsi alla macchia e nel luglio 1944 si unì alla Divisione Autonoma partigiana “Adolfo Serafino” in Val Chisone.

Un reparto ben organizzato, con una sezione del Genio alla cui logistica Loris fu assegnato. Si diede un gran da fare, operò con entusiasmo, al punto da avere presto la promozione a sergente maggiore.

Di lì a poco, tuttavia, i tedeschi e gli uomini della RSI, temendo sbarchi alleati, decisero di avviare l’operazione Nachtigall, “Usignolo”, al fine di “ripulire” le zone alpine a ridosso del possibile nuovo fronte dalle formazioni partigiane che avrebbero potuto agire in appoggio del nemico. Vennero coinvolti migliaia di uomini e formazioni miste italo-germaniche, accanitissime e decise a combattere i partigiani con durezza.

I combattimenti si fecero subito quotidiani, violentissimi, sempre più feroci ed il 13 agosto 1944 alcuni militi delle SS Italiane riuscirono a catturare tre giovani combattenti della resistenza nella zona del Sestriere. (2) Da giorni, infatti, reparti operavano in quelle aree per dare la caccia ai partigiani:

Il 10 corrente, una compagnia della G.N.R. [Guardia Nazionale Repubblicana, N.d.A.] veniva richiesta dal comando germanico per cooperare con una compagnia germanica, un reparto di paracadutisti della "NEMBO" e un reparto delle SS Italiane per il rastrellamento del Sestriere.

La compagnia puntava decisamente sul Sestriere; fatta segno a sporadici colpi d'arma da fuoco da parte dei banditi, avanzava rapidamente attraverso la "Roccia Freida", raggiungendo da sola il Sestriere, dove innalzava il tricolore e una bandiera nera sulla torre del Grande Albergo.

I banditi si erano ritirati precipitosamente dopo una debole reazione. Un cannone dei banditi faceva ancora fuoco nella località. L'azione destava l'ammirazione dei camerati germanici. Le perdite dell'avversario sono ancora sconosciute; da parte nostra, nessuna. (3)

Li portarono a Villar Perosa ove si trovava il comando del capitano (maggiore secondo altri) della Guardia Nazionale Repubblicana Gino Cera.

Il giorno dopo, senza alcun processo, il nostro Loris e gli altri furono condotti nella piazza principale del paese, di fronte al municipio, e qui alle ore 21.00 impiccati impietosamente ad una pianta.

Il giovane Tallia Galoppo ebbe appena il tempo, su un foglietto a quadretti, di scrivere una commovente lettera alla sua famiglia:

Carissimi, Destino avverso ha voluto che io troncassi la mia giovinezza all’età di 21 anni. La nostra vita sta nelle mani della Provvidenza e quindi non c’è che da adattarsi secondo la Divina volontà. Muoio sereno confortato dalle parole del Sacerdote e spero nella clemenza di Dio. Mi raccomando di non desolarvi tanto per la mia immatura fine ma prendete tutto questo come mi a volontà voluta dal cielo. Vostro Loris (4)

Due anni dopo, a Torino, fu processato il Cera, ufficiale della RSI che era stato al centro della vicenda. Erano tempi furenti e la giustizia fu durissima con quel personaggio che, documenti alla mano, fu riconosciuto colpevole di gravi delitti:

Il famigerato Cera, sul cui capo pesava la condanna a morte per nefandi delitti contro i partigiani, è stato finalmente fucilato a Torino.

Egli, fra l’altro, era autore dell'impiccagione del giovane stronese Tallia Galoppo Loris avvenuta a Villar Perosa il 14 agosto 1944, assieme ad altri due partigiani, che furono lasciati appesi 24 ore ad un ippocastano nella piazza principale per terrorizzare la popolazione che facilitava l’opera dei partigiani.

Ricordiamo la pura figura del partigiano stronese che, pochi istanti prima di subire il capestro, malgrado le violenze subite, scriveva una serena lettera ai suoi parenti ove traspariva la nobiltà del suo animo e la coscienza che il suo sacrificio non sarebbe stato vano.

Il suo carnefice ha pagato il sacrificio della sua giovane vita e delle giovani vite dei partigiani, e dei combattenti per un’Italia rinnovata, daranno immancabilmente i nuovi germogli di rinnovazione nella democrazia riconquistata per un mondo in cui la vita sarà degna di essere vissuta. (…). (5)

Dieci anni dopo, era il 1955, a Strona fu inaugurata una lapide dedicata alla sua memoria ed a quella degli altri due martiri che quel giorno morirono con lui. (6)

Un modo prezioso per ricordare il sacrificio di tre giovanissimi ventenni che diedero la vita per un’Italia migliore, per una lontana e sospirata libertà.

Alessandro Mella

NOTE

1) Il Popolo Biellese, 52, Anno XVIII, 29 giugno 1939, p. 4.

2) Loris Tallia Galoppo nato il 12 settembre 1923 a Strona oggi Biella, Alessandro Laggiard nato il 14 agosto 1920 a Perosa Argentina e Tibaldo Niero nato il 13 gennaio 1923.

3) Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana del 22 agosto 1944.

4) http://www.ultimelettere.it/?page_id=52&ricerca=309&doc=262

5) Il Corriere Biellese, 13, Anno XXX, 28 marzo 1946, p. 2.

6) L’Eco di Biella, 33, Anno IX, 25 aprile 1955, p. 5.

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Articolo pubblicato il 06/02/2023