Torino - Osservatorio per l’Energia ‘uBroker’: “Bollette più basse: tutto merito del Price Cap?”

Importante riflessione di settore sulle variabili che concorrono alla determinazione degli importi in bolletta

Continuano a susseguirsi fra gli organi d’informazione notizie, posizioni, opinioni e provvedimenti di vario genere al fine di contenere il rincaro energetico in corso. Ed ecco che, tra questi, ve n’è uno che sta facendo molto dibattere, contribuendo a creare aspettative speranzose in termini di riduzione dei costi a carico di famiglie e imprese.

 

È il cosiddetto Price Cap che, stando a quanto affermano fonti governative, dovrebbe a determinate condizioni in vigore da metà febbraio in poi, condurre a un potenziale risparmio in bolletta. Nel mentre, il prezzo dell’energia è sceso; e ciò per tutta una serie di ragioni, prima fra tutti la riduzione dei consumi dovuta al conseguente calo della domanda. Lecito, dunque, domandarsi quanto il raggiungimento di un accordo sul Price Cap stesso sia alla base della riduzione potenziale degli importi”.

 

È quanto si chiede l’Osservatorio uBroker per l’Energia nella persona di Cristiano Bilucaglia, esperto del settore:

 

Certo è che le istituzioni, stando a quanto riportano i media, stanno lavorando all'introduzione di bollette energetiche calmierate fino al 70% per famiglie e imprese virtuose. A ciò andrebbero a sommarsi altre misure da introdurre senza però ricorrere a uno scostamento di bilancio”.

 

Ma c’è di più, come approfondisce Bilucaglia:

 

Il Price Cap, certamente utile nei mesi a venire, è preceduto però da tutta una serie di fattori oggettivi che stanno contribuendo, nell’imminente, alla discesa dei valori dell’energia. Tra questi, in primis, la riduzione della domanda da parte della Cina che dopo lo sprint legato alla pandemia contribuisce oggi a rideterminare importi di mercato più appetibili per l’Europa. Segue anche la mite stagione fredda tutt’ora in atto; e da ricordare, infine, anche il fatto che le scorte di gas al momento consentono di poter guardare con fiducia all’arrivo della primavera e dell’estate evitando bruschi e significativi fenomeni speculativi”.

 

Che prosegue concludendo:

 

Senza dubbio l’evoluzione del conflitto in Ucraina può essere considerato un elemento di rischio sempre presente. Per quanto le rinnovabili restino il cammino privilegiato da percorrere insieme alla rigassificazione del Paese - anche in termini di recupero d’importanti quote di autonomia energetica - il percorso si configura ancora lungo e, almeno nel breve termin, insufficiente a far pendere l’ago della bilancia a favore degli italiani in termini risolutivi sul piano dell’energia. Price Cap compreso”.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/02/2023