Un romanzo, una macchina del tempo

“Lettere al mio cocchiere” di Gaspare Battistuzzo Cremonini (di Alessandro Mella)

Scrivere opinioni e pensieri sui libri di narrativa non è mai facile poiché si viene colti dalla tentazione di esternare emozioni e sensazioni procurate dai luoghi, dai personaggi e dalle vicende frutto della vivace fantasia dell’autore. Ed ovviamente ciò è tutt’altro che consigliato dal momento che verrebbe difficile non svelare troppo trama e storia del libro oggetto della nostra attenzione.

E grande sarebbe il desiderio di parlare dettagliatamente di quanto Gaspare Battistuzzo Cremonini ha inserito nel suo ultimo volume “Lettere al mio cocchiere” nel quale un nobile ravennate si ritrova a confrontarsi con la società inglese della fine degli anni ’10 del XIX secolo. In un’Inghilterra ricca di paradossi con grandi aperture sui temi religiosi e liberali, ma ancora con una sua rigidità nei rapporti umani e sociali. Un mondo dalle donne ancora ingabbiate dalla volontà di padri e mariti, di grandi ingiustizie sociali, di tensioni ideali e morali.

Il conte Alethis, proiettato in giovane età nella Londra d’allora, accumula rapidamente una serie d’esperienze che ne fanno un uomo cosciente, con un profondo senso della dignità, ma anche con una vivacità emotiva, un candore d’animo, che alle volte ne fanno un individuo che, pur solido per le conoscenze culturali via via fatte proprie, in qualche circostanza pare smarrito e fragile più di quanto sembri.

Un personaggio passionale, ma al tempo stesso incline alla meditazione, normalmente non facile ai trasporti della fantasia, se non di fronte ad una situazione che gli muta l’esistenza in modo chiaramente percettibile dal lettore.

Il romanzo ha alcuni aspetti, sia materiali che di contenuto, che reputo importante sottolineare.

Nel primo caso vi è da dire che l’editore ha compiuto una scelta saggia nel dargli un formato tascabile di grande praticità. Se non fosse che il libro si legge con rapidità per come ben scorre, verrebbe voglia d’averlo sempre pronto in tasca per goderne la compagnia pienamente. Ma non ci si riesce, lo si divora avidamente prima. Anche la bella carta e la solida legatura in brossura contribuiscono allo scopo.

La copertina, con la bella immagine, dice tutto e dice nulla con astuzia e sagacia e questo mi ricollega al secondo aspetto della mia analisi.

Quand’ebbi a comprendere, ed ammetto che nella mia ingenuità mi ci andò qualche istante, l’espediente narrativo scelto dal Cremonini restai esterrefatto per l’originalità dell’idea ed il modo in cui essa è stata “confezionata” ed offerta al lettore il quale, nel progredire di pagina in pagina, viene in perpetuo accompagnato dalla sensazione che tale lettura non corrisponda a narrativa ma abbia una sua reale storicità. A questo contribuisce l’abilità dell’autore nell’uso dell’italiano ottocentesco nel quale le lettere, poiché romanzo epistolare è appunto il nostro, sono state scritte. Pur tuttavia per chi si diletta di lettura di libri antichi ciò non costituisce un problema ma semmai un diletto mentre d’altro canto questo aspetto non deve spaventare il normale lettore che non farà alcuna fatica ad apprezzare pienamente il linguaggio come in un viaggio nel tempo. Anzi esso contribuisce ad accompagnarlo nei fatti con una scorrevolezza amabile.

Il Cremonini, poi, trasmette attraverso le sue pagine la sua profonda conoscenza della società britannica e della sua capitale permettendo di svelarne anche molti aspetti poco noti.

Ma, mi tocca volentieri tornarvi, forse la caratteristica più importante e più accattivante è quell’espediente narrativo di cui davo cenno poco sopra il quale mi portò, e potrei giurarlo, ad esclamare: “Quest’uomo è un genio! L’idea è geniale!”.

Non sta a me, e nemmeno sarebbe utile, scivolare nella più imbarazzante piaggeria ma posso dire che questo romanzo mi ha accompagnato per alcune ore di leggerezza, di curiosità, di grazioso diletto, come pochi altri.

Un’opera che non può, a mio modesto avviso, mancare nella libreria degli amanti del romanzo storico, categoria in cui l’opera del nostro merita assolutamente di figurare per merito acquisito sul campo!

Alessandro Mella

 

Gaspare Battistuzzo Cremonini

Lettere al mio cocchiere

Supernova Edizioni 2023 - 108 pagine - ISBN 978-88-6869-327-5

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Articolo pubblicato il 23/02/2023