L'Ayatollah iraniano Nawab visita la Pontificia Facoltà "San Bonaventura - Seraphicum" di Roma

Storico incontro tra i Frati Minori Conventuali italiani e gli Ayatollah islamici dell'Iran.

In questi giorni presso la Pontificia Facoltà “San Bonaventura – Seraphicum” di Roma si è tenuto un incontro dal significato storico.

Il 9 marzo scorso – come ci riferisce lo stesso Ateneo – “una delegazione della “University of Religions and Denominations” di Qom in Iran ha visitato la Pontificia Facoltà San Bonaventura – Serapicum. La delegazione è stata guidata dall’Ayatollah Nawab, rettore dell’ateneo, insieme ad alcuni professori universitari e rappresentanti dell’Ambasciata Iraniana presso la Santa Sede”.

A rappresentare la prestigiosa università cattolica padre Raffaele Di Muro, Rettore del “Seraphicum”, fra Tomasz Szymczak, Segretario Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e docente al “Seraphicum”, e fra Silvestro Bejan, Responsabile per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso del Convento dei Santi XII Apostoli in Roma.

Fra André Rahbar, nella sua nota stampa sull’evento, ci fa sapere che “durante la visita, l’Ayatollah Nawab si è rivolto con un discorso agli studenti della facoltà sottolineando il ruolo che ebbe San Francesco di Assisi per porre fine alla guerra, al tempo delle crociate, e ha espresso la sua vicinanza alla spiritualità francescana. L’Ayatollah ha valorizzato la spiritualità e il messaggio francescano, augurando agli studenti provenienti dalle diverse parti del mondo un buon cammino di preparazione per essere messaggeri di pace nei loro Paesi di origine”.

Tutto ciò dev’essere d’esempio ai politici italiani e iraniani. La pace è possibile solo se si superano le proprie certezze avendo l’umiltà di ascoltare le altrui ragioni. La pace non si costruisce con le chiacchiere ma con atti e fatti concreti.

Fra Silvestro Bejan – ci fa sapere il “Seraphicum” – riconoscendo il valore dell’incontro, ha quindi sottolineato che dopo che le mani si sono “raggiunte”, è necessario mettersi in cammino per conoscersi bene e camminare insieme verso il bene comune di ogni uomo e per la fraternità universale”.

Parole di gran buon senso e di profondo valore in un momento storico nel quale l’Occidente si sta contrapponendo all’Iran ed al suo legittimo governo.

La visita si è conclusa con la proposta di Fra Silvestro Bejan di organizzare un convegno sui mistici del mondo islamico e francescano. L’idea è stata accolta con caloroso favore da parte della delegazione iraniana.

Fra André Rahbar – in fine della sua nota stampa – ha fatto sapere che “l’incontro si è concluso con l’invito ufficiale dell’Ayatollah Nawab ai frati di visitare l’Iran e l’Università di Qom ed un reciproco scambio di regali”.

Solo qualche mese fa vi avevamo narrato di una manifestazione posta in essere dall’Associazione Radicale “Adelaide Aglietta” di Torino contro il regime degli Ayatollah. La visita storica che l’Ayatollah Nawab ha fatto all’università francescana in questi giorni, però, ci mostra un volto differente dell’Islam e ci lascia ben sperare per un futuro di pace.

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Articolo pubblicato il 16/03/2023