
La testimonianza dei Nefrologi del Piemonte
Sono in pieno svolgimento le oltre 44 iniziative disposte dalle Unità Nefrologiche del Piemonte in occasione della Giornata Mondiale del Rene.
Giovedì 9 marzo in apertura del convegno interregionale Piemonte e Valle d’Aosta che si è svolto a Moncalieri, organizzato dall’ASL TO5 e martedì 7 marzo nel corso della convention tenutasi a Collegno sotto la regia e organizzazione dell’ASL TO3, la vice presidente nazionale e Presidente della sezione interregionale Piemonte e Valle d’Aosta della Fondazione Italiana del Rene dottoressa Franca Giacchino ha idealmente dedicato l’ annuale manifestazione interregionale di quest’anno al ricordo della dottoressa Anna Mirone recentemente scomparsa.
Come ben tratteggiato dai Nefrologi del Piemonte nella testimonianza che segue, la dottoressa Mirone ha collaborato assiduamente con i professori Vercellone e Piccoli per la nascita e potenziamento del primo centro dialisi delle Molinette e dei successivi interventi sul territorio regionale che in pochi anni hanno potuto soddisfare le esigenze vitali dei pazienti. Altra tappa importante è stata, sempre con il fattivo interessamento della dottoressa Mirone, la nascita del centro trapianti di Rene che iniziò l’operatività alle Molinette con il primo intervento di trapianto di rene del 5 novembre 1981.
Quante conquista gloriose da quel giorno e quante vite salvate! Al ricordo si è associato Paolo Nenci, segretario regionale dell’Aned:
“Ricordare Anna Mirone è ripercorrere fin dagli albori tutta la Storia della Nefrologia Torinese e Piemontese, che con lei si è sviluppata partendo da una epoca storica irripetibile, quando le nascenti possibilità di trattamento dialitico per l’uremia cronica si scontravano con una realtà organizzativa ospedaliera impreparata ad affrontare questa nuova possibilità terapeutica, che rendeva veramente drammatica la situazione.
In quella fase infatti, e stiamo parlando della fine degli anni sessanta dello scorso secolo e dei primi anni settanta , la dialisi cronica poteva essere purtroppo garantita come terapia salvavita, solamente a pochi i pazienti, per la carenza di reni artificiali e di adeguate strutture organizzative. Tutto questo rendeva angosciosa la realtà quotidiana dei medici che si occupavano di questi problemi nella ricerca affannosa e spesso frustata di risorse per creare nuovi posti dialisi o della possibilità di ottenere un trattamento anche al di fuori di Torino, nella provincia , nella Regione od anche in altre Regioni Italiane, talora molto lontane, che peraltro dovevano affrontare di per sé problemi del tutto analoghi".
Ed ancora:
"In quegli anni Anna svolgeva la sua attività come volontaria presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, quando venne a contatto con la Nefrologia e con la realtà drammatica di questi pazienti: per l’intervento del Prof. Antonio Vercellone e del Prof. Giuseppe Piccoli entrò alle Molinette come Assistente Sociale per occuparsi dei pazienti con insufficienza renale, compito che svolse con totale coinvolgimento e con impegno tale che fecero di lei uno dei punti di riferimento di tutte le iniziative che nascevano in quegli anni per sviluppare sempre più le possibilità di trattamento degli uremici cronici".
Venne così attivato presso i locali dell’Ordine di Malta a Torno (SMOM) in Corso Regina Margherita , un Centro di addestramento per la Dialisi Domiciliare , per consentire di avviare a questo tipo di trattamento i primi pazienti dializzati al proprio domicilio con l’aiuto di un familiare come partner operativo:
"Si trattava di soluzioni eroiche per l’epoca, anche per le mille difficoltà legislative burocratiche ed organizzative che si incontravano in questi percorsi, difficoltà che Anna Mirone affrontava , insieme ai nefrologi, con impegno rigore e dedizione assoluta ai pazienti. Sempre su questa linea nacque in seguito il Centro ad Assistenza limitata nei locali di una ex Banca, in Corso Vittorio Emanuele in Torino, sempre nell’ottica di incrementare i posti dialisi e favorire le possibilità di dialisi al di fuori dell’Ospedale per pazienti in condizioni cliniche migliori, ma non in grado per problemi logistici, o per assenza di partner di effettuare il trattamento al proprio domicilio".
Il che illustrava come ci si avviasse
"così piano piano , attraverso una più spiccata sensibilizzazione al problema dei decisori politici , nella quale Anna Mirone rivestiva sempre più un ruolo di primo piano , verso il pieno trattamento con dialisi degli uremici cronici non solo in Torino e nella provincia, ma anche in tutto il resto della Regione , con la nascita nei diversi presidi Ospedalieri regionali, di Centri di Nefrologia e Dialisi".
E così come passo successivo si presentava la necessità di un coordinamento di tutti questi Centri Dialisi per uno sviluppo omogeneo e collegato tra di loro , sia dal punto di vista della cultura medica che da quello delle modalità di trattamento e di conduzione delle terapie di appoggio alla dialisi. Dal punto di vista culturale agiva in questo senso la Scuola di Specializzazione in Nefrologia nata a Torno per prima in Italia nel 1972 sotto la direzione del Prof. Antonio Vercellone, che con periodiche riunioni comuni unificava in pratica le modalità terapeutiche di tutti i Centri Dialisi della Regione
"mentre dal punto di vista organizzativo nasceva un piano Regionale di coordinamento dei Centri di Nefrologia e Dialisi, promosso dall’Assessorato Regionale della Sanità, di cui Anna era la referente nel definire quella Rete della Regione Piemonte per il trattamento dell’uremia che, primo in Italia, raccolse così tanti consensi da essere preso a modello da molte altre Regioni Italiane".
La frontiera successiva in Regione fu quella del Trapianto renale ed il primo trapianto di rene venne effettuato alle Molinette il 5 novembre 1981: anche in questo campo Anna Mirane è stata particolarmente attiva non solo come punto di riferimento operativo quotidiano per i pazienti dializzati e trapiantati di rene, che in Regione erano sempre più numerosi, ma anche dal punto di vista organizzativo dedicandosi molto con i politici ed i funzionari della Regione Piemonte affinché a fianco del Centro di Torno nascesse in Piemonte un secondo Cento di Trapianti di rene:
"Questo fu poi realizzato presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara e divenne operativo nel 1998.
La figura di Anna Mirone trova non a caso un momento di ricordo particolare nella Giornata Mondiale del rene: e proprio in questi giorni la pensano con profonda commozione non solo tutti i nefrologi che hanno avuto la fortuna di lavorare accanto a lei, ma anche l’ANED, l’associazione nazionale emodializzati, presso cui svolse gran parte della sua attività, con al centro sempre il paziente cui ha dedicato con dedizione assoluta l’impegno della sua vita”.
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Articolo pubblicato il 16/03/2023