Roma – I cimeli della patria. Politica della memoria nel lungo Ottocento

Nel libro edito dalla Carocci, la professoressa Silvia Cavicchioli ci guida a scoprire l’importanza degli oggetti e il collegamento che hanno tra cultura materiale e storia politica del Risorgimento italiano

“Gli oggetti parlano di noi, narrano gli eventi, le storie, la vita e la morte delle persone. Gli oggetti restituiscono verità drammatiche. Sono elementi indiziari di sacrifici individuali, testimonianze di lutti familiari, frammenti di tragedie nazionali che coinvolgono i sentimenti di comunità allargate, che segnano l’immaginario collettivo nel profondo e fissano indelebilmente la memoria storica di un popolo”.

E’, l’introduzione del libro di Silvia Cavicchioli “I cimeli della patria. Politica della memoria del lungo Ottocento”, pubblicato dalla  Carocci editore (foto copertina libro). «Il volume ricostruisce i principali contesti nei quali, nel corso del XIX secolo, si formarono i nuclei di memorie patrie poi confluiti nelle raccolte civiche e nei musei del Risorgimento sorti tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento per raccontare agli italiani il processo di unificazione della nazione risorta.

L’ambito cospirativo, la detenzione politica e i suoi drammatici esiti, la guerra regia e di popolo, le traslazioni di patrioti e combattenti generarono un gran numero di cimeli e posero insieme le condizioni per la loro facile contraffazione.  Armi, trofei, bandiere, fazzoletti, ciocche di capelli furono raccolti e conservati da familiari, compagni d’armi e di prigionia, medici e confessori, carcerieri e collezionisti.

Il focus principale, infatti, è sui contesti e sugli eventi che li generarono e le narrazioni pubbliche che li descrissero, ed è soprattutto sulle persone, uomini e donne che si resero agenti della raccolta spontanea o organizzata, individuale o collettiva, della perseverazione, della catalogazione e dello studio, della contraffazione e falsificazione, del dono, della vendita e dell’esposizione di oggetti.  Gli insiemi di oggetti sono stati studiati raggruppati  secondo due macro campiture.

La prima comprende cimeli e reliquie  laiche di patrioti, cospiratori e martiri del Risorgimento. Nella seconda spiccano invece le grandi collezioni di armi, munizioni, divise, trofei bellici prodotti nelle diverse campagne militari da truppe regolari e volontarie. Le donne, in particolare, sono presenti trasversalmente  in quasi ogni parte del volume, confermando un gender nature della valorizzazione di memorie patrie. Il volume è inoltre l’occasione per presentare i primi risultati di una ricerca in corso su alcuni temi specifici, tra cui il rapporto tra medicina e politica nel Risorgimento italiano e la ritrattistica patriottica.

La parte conclusiva della ricerca si concentra sull’Esposizione generale italiana del 1884, e sul Tempio del Risorgimento di Torino - evento precursore della museologia storica italiana segnato dal tentativo di pacificazione della memoria risorgimentale – giunsero migliaia di oggetti che già nelle dimore private e nelle sedi delle società dei reduci aveva precocemente celebrato il ricordo dei martiri, rivendicato l’apporto della lotta democratica, commemorato i caduti delle patrie battaglie, contribuendo a definire la centralità della nozione di sacrificio nella costruzione della nazione propria».   

Il libro, che rientra nella collana studi storici Carocci, viene pubblicato con il contributo dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi storici e del Comitato dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano di Torino.

Autrice:
Silvia Cavicchioli, insegna Storia contemporanea all’Università di Torino ed è la direttrice scientifica del Museo nazionale del Risorgimento italiano.
Tra le sue recenti pubblicazioni, “Public Uses of Human Remains and Relics in History” ( ed. with L. Provero; Routledge, 2020) e  “Anita. Storia e mito di Anita Garibaldi” (Einaudi,2017).

“I cimeli della patria. Politica della memoria nel lungo Ottocento”, di Silvia Cavicchioli,  pag. 279, Carocci Editore,  Roma 2022,  € 32.00

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Articolo pubblicato il 21/03/2023