L’inattuale attualità della Sapienza

Uno sguardo sui grandi temi della paura, della tecnica, della morte, della conoscenza e della politica.di Angelo Tonelli

È stata pubblicata per i tipi di “Terra d’ulivi edizioni” la raccolta di poesie del gruppo “Fissando in volto il gelo - poeti contro il green pass”, autori che dal novembre 2021 al novembre 2022 hanno contestato le restrizioni liberticide perpetrate dal governo nei confronti di chi non ha voluto farsi iniettare un siero sperimentale.

I curatori Luca Bresciani, Ivan Crico, Paolo Gera, Mario Marchisio e Paolo Pera hanno diviso le opere raccogliendo il disagio di noi tutti, e dando un ordine particolare in cui Profezie, Lockdown, Green pass, Super green pass e Scenari futuri hanno un’introduzione firmata da ognuno di loro.

Il saggio introduttivo qui accolto è di Angelo Tonelli. C.M.

 

Le nostre radici o, come si usa dire, il nostro DNA culturale, affondano in quella grandiosa stagione della Grecia, e soprattutto della nostra Magna Grecia, in cui fiorì la Sapienza ellenica, non disgiunta da quella orientale, nelle culminazioni di coloro che Giorgio Colli definì “filosofi sovrumani”, da Pitagora a Parmenide a Empedocle e, nelle coste della Ionia, Eraclito. 

Costoro erano stabilmente centrati in stati di coscienza unitaria, ovvero oceanica, e li testimoniavano e comunicavano alla loro cerchia di iniziati e, per osmosi, alla pólis. Associavano alla coltivazione dell’interiorità e al radicamento nel profondo, alla maniera dei meditanti orientali, l’impegno nella vita consociata: il Sapiente era anche politico, il misticismo si coniugava con l’azione civile.

Questo modello è venuto meno, e va recuperato, perché di questi tempi la vicenda collettiva degli umani viene agita da forze economiche e politiche insane, che vorrebbero spingere in direzione di una forma di governance mondialista fondata sull’espansione della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale al fine di un progressivo e sempre crescente controllo sui viventi.

Va recuperato per contrapporre allo svuotamento animico e noetico proprio dello schizantropo (perché scisso da Anima per effetto della predominanza raziotecnica) previsto dai programmi dell’élite mondialista, l’uomo e la donna integri, unificati nella propria interiorità e con il cosmo antropico e naturale.

In questo consiste l’inattuale attualità della Sapienza, e del mito, che a questa unità, integrità e consapevolezza possono condurci tuttora, perché da essi ricaviamo uno sguardo non contaminato sulla vita individuale e collettiva, e sui grandi temi della paura, della tecnica, della morte, della conoscenza e della politica.

A questo sguardo ci conducono i miti di Dedalo e Icaro, Prometeo, del Serse di Eschilo, di Perseo e la Gorgone, di Edipo; e le parole sapienziali di Eraclito, Parmenide, Empedocle, e le esperienze civili e politiche di Socrate, martire della Verità, di Platone, Zenone, Melisso.

Ne ricaveremo uno sguardo aperto e indomito sulla  paura e sulla morte, l’invito a subordinare la tecnica alla Sapienza e alla Natura, e la testimonianza della  possibilità di una vita politica illuminata dalla luce noetica, ovvero da quel galleggiante che, come ci dice Plutarco, è sempre in quiete e sovrasta i mari agitati della nostra esperienza psichica e esistenziale di umani e che, se ci teniamo saldamente ancorati a esso, ci consente di attraversare la vita con consapevolezza e stabile serenità, senza recare danno a individui e collettività, per paura, avidità o spirito di prevaricazione. E di affinare le qualità superiori della psiche, ovvero consapevolezza, solidarietà, creatività.

E ancora percorreremo la strada che porta a Eleusi, sulle tracce di Persefone che entra in contatto con la dimensione ctonia, attraverso il matrimonio con Hades, il dio degli Inferi, e ci conduce alla necessità della katábasis, il descensus ad Inferos necessario per poter accedere all’anábasis, l’ascensione che dischiude alla visione suprema, l’epopteía, della Luce dell’Uno; e ci aggireremo per le plaghe misteriose dell’Oltrevita, nella geografia del Paese dei Morti che morti non sono, accompagnati dalle parole delle Lamine d’oro orfiche, incise nell’oro sottile e sigillate nei sepolcri o nelle ceneri degli iniziati, parole scritte che alla maniera di quelle sussurrate all’orecchio del cadavere nel Libro tibetano dei Morti, guidavano l’iniziato nel tragitto post mortem.

E accompagneremo le danze estatiche delle baccanti, le sciamane di Dioniso, il dio dell’ebbrezza e della contemplazione, che alla maniera di Shiva, e della psicologia del profondo junghiana, ci conduce all’equilibrio e alla sophrosýne attraverso la trasgressione e il confronto che le nostre pulsioni più estreme al ritmo del flauto e del tamburo, e alla luce dello specchio di consapevolezza.

E rintracceremo molto Oriente nel nostro Occidente quando ci avvicineremo alle parole di Empedocle e di Platone sulla reincarnazione, specialmente nel mito di Er e di Adrastea, o quando incontreremo la figura di Ermotimo, il reincarnato di Clazomene, così simile ai tulku tibetani; così anche troviamo molto Oriente upanishadico e taoista in Parmenide e in Eraclito, e possiamo rintracciare un comune sostrato sciamanico occidentale-orientale, e forme  di pratica spirituale nei Pitagorici (il silenzio, l’incubazione nelle grotte, l’anámnesis, la respirazione diaframmatica) che ci fanno intendere come anche la Sapienza greca radicasse in concrete esperienze psicocorporee, alla maniera delle corrispettive pratiche d’Oriente.

Tutto ciò è un fiume meraviglioso di conoscenza e soprattutto di stati di coscienza illuminati che può “spartirsi nelle nostre viscere”, per dirla con Empedocle, e fornirci

la forza e la salda centratura necessarie per attraversare la vita senza essere inghiottiti dai flutti delle pulsioni, delle passioni e delle peripezie distruttive e perturbanti che l’incarnazione umana implica, al fuoco sempre acceso dell’amore per la vita di cui la morte è il volto nascosto.

Qui si forgia l’homo novus, consapevole, unificato, armonico, di cui viene proposto come modello antropologico Eraclito, il Sapiente che consacrò il suo libro Sull’Origine nel tempio di Artemide a Efeso, e che dalla distanza dei millenni ci parla con voce insieme distaccata e complice per condurci sulla via della Sapienza.

L’ homo novus è partigiano luminoso e irriducibile nella battaglia che oggi culmina contro l’intreccio snaturato e snaturante di tecnologia digitale, avidità economica e cieca volontà di potenza di un’ élite pronta a vendere la Madre Terra e i suoi figli in cambio di Potere e Denaro, in  un delirio patetico di controllo algoritmico su individui ridotti a sudditi-zombies, e di un’ immortalità corporea raggiungibile attraverso l’alterazione cibernetica dei corpi, in un grottesco scimmiottamento degli Dei a prezzo dell’Anima e della libertà.

Sono i programmi distopici e transumanistici di reset globale messi in campo dalle élite, che trovano espressione nelle parole di Klaus Schwab, Presidente del World Economic Forum di Davos, e in esempi di realtà transumanistiche già effettive, disseminate un po’ dovunque nel pianeta umano, dai Monaci robot alle singolarità tecnologiche agli esperimenti di Elon Mask.

Due visioni del mondo e dell’umanità si stanno scontrando, di cui una è sostenuta da smisurati poteri economici e mediatici, che le consegnano una capacità di coinvolgimento e persuasione mai prima d’ora dispiegati nel corso della storia. 

Il trionfo della visione transumanistica segnerebbe una regressione profonda dell’Homo Sapiens a livelli di disumanizzazione e disanimazione non auspicabili, e ne comprometterebbe l’evoluzione verso livelli più alti di consapevolezza, solidarietà e libertà. 

Io intendo offrire un piccolo contributo a una battaglia di civiltà e di spiritualità destinata a acuirsi nei prossimi lustri, per contrastare, compensandola, l’ipertrofia raziotecnica di una prospettiva transumanistica che sarà altrimenti foriera di sofferenza e infelicità per gli umani.

 

 “Se non speri l’insperabile non lo scoprirai, perché è chiuso alla ricerca e a esso non conduce nessuna strada”.

(Eraclito, 22B18 DK)

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 29/03/2023