Seconda intervista all'Intelligenza Artificiale: quale sarà il futuro del pianeta Terra?

Poiché l’intelligenza umana ancora fatica a comprendere e ad agire abbiamo chiesto un parere all’IA sugli impatti del riscaldamento globale

Sui molteplici rischi di espansione della Intelligenza Artificiale Civico20News si era già attivato con numerosi articoli, quindi la decisione di bloccare ChathGPT, presa venerdì 31 marzo dal Garante per la protezione dei dati personali, non è stata una sorpresa. Lo stop imposto in Italia al canale di intelligenza artificiale OpenAi, è destinato a durare finché non saranno rispettate le garanzie alla privacy dei fruitori, chiaramente compromessa.

“L'inarrestabile sviluppo dell'Intelligenza Artificiale potrebbe rappresentare la fine della razza umana” (Steven Hawking)

La decisione non può che essere condivisa, e non solo da un punto etico, ma prima del blocco al software siamo riusciti ad effettuare la seconda intervista gli algoritmi di ChatGPT, che è stata impostata a sfondo ambientale. I problemi che derivano dal riscaldamento globale sono ormai un'emergenza nota e le risposte dell'IE non hanno riservato niente di originale. Non per questo sono risultate di trascurabile importanza poiché collimano con l'apocalisse che tardiamo ad affrontare con tempestività. ChatGPT si è mostrata preparata e ha suggerito qualche iniziativa che non può più aspettare.

Domanda:

“ChatGPT, adoperando non più di 400 parole, descrivi cosa succederà nel mondo in seguito al riscaldamento globale”

Il misterioso algoritmo che tutto vede e tutto sa, in meno di 10''ha risposto che:

“il riscaldamento globale, causato dall’aumento di gas serra nell’atmosfera sta causando una serie di conseguenze negative sul nostro pianeta. Queste conseguenze includono:

  1. 1 - cambiamenti climatici: il riscaldamento globale sta causando una serie di gravi alterazioni tra cui aumento delle temperature in tutto il globo, aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi climatici estremi, come uragani, tifoni e siccità;
  2. 2 - livello del mare: l’aumento della temperatura sta causando lo scioglimento dei ghiacci e l’espansione termica degli oceani, causando un aumento del livello del mare che minaccia di sommergere le zone costiere e di distruggere le comunità costiere e le loro culture;
  3. 3 - impatto sulla biodiversità: il cambiamento climatico sta causando una serie di effetti sulla biodiversità, tra cui la distruzione delle foreste e degli ambienti naturali, lo spostamento e l’estinzione di molte specie viventi;
  4. 4 - impatto sull’agricoltura: il cambiamento climatico sta causando una serie di sfide per l’agricoltura, tra cui la riduzione della qualità e della quantità dei raccolti a causa della siccità, delle inondazioni e degli eventi climatici estremi;
  5. 5 - impatto sulla salute: il cambiamento climatico sta causando una serie di problemi, tra cui l’aumento della diffusione di malattie vettoriali come la malaria, l’aumento dell’esposizione ai fattori di rischio ambientale come il calore estremo e la riduzione della disponibilità di cibo e acqua potabile.

Contro queste gravi conseguenze bisogna agire in modo aggressivo e tempestivo, riducendo le emissioni di gas serra e adottando tecnologie e pratiche di sviluppo sostenibili. Questo include: la transizione verso fonti di energia rinnovabile, la riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili, l’efficienza energetica, la salvaguardia del suolo, la conservazione della foresta e della biodiversità.”

Conclusioni di un cervello “normale”

Dunque, la risposta proveniente dal pianeta virtuale ChatGPT, scritta in modo semplice ma chiaro, non ci ha svelato niente di nuovo sotto il Sole che sta arrostendo la Terra. Altresì, il misterioso algoritmo ha confermato quanto l’intelligenza umana sia abile nel distruggere, lenta nel comprendere di averlo fatto, ma poi, incapace nel porvi rimedio. La colpa risiede in ognuno di noi, complice e succube di una burocratica lentezza, di un nichilismo sempre più diffuso, di una sacralità della natura barattata con la diabolica tecnologia o per chissà quale sintomatico senso distruttivo tipico dell’umanità.

Probabilmente l'IE che carpisce tutti i dati, l'ha capito da un pezzo, se la lasciassimo fare al posto nostro il riscaldamento globale potrebbe essere incontrato in modo più logico e razionale, a dispetto della privacy, e magari chissà… iniziare ad essere risolto.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 01/04/2023