Gialli all’italiana

Alessandra Colla narra i delitti controversi avvenuti in Italia

L’analisi della cronaca nera oggi furoreggia, non soltanto con la pubblicazione di riviste e libri su queste tematiche, ma soprattutto in rete, dove, ad esempio, sono numerosi i siti di YouTube dedicati al true crime e, fra questi, è veramente notevole il numero di quelli che si propongono di analizzare il caso del Mostro di Firenze.

Nell’ambito di questo fenomeno, il recentissimo libro di Alessandra Colla, Gialli all’italiana (Editoriale Programma, 2023) viene ad occupare un suo spazio particolare che ci è apparso meritevole di segnalazione.

La peculiarità del libro viene evidenziata dal sottotitolo “Le storie dei casi più controversi del Bel Paese”.

Cosa significhi l’aggettivo “controversi” lo si legge nella quarta di copertina:

A partire dal dopoguerra nel nostro Bel Paese si sono registrati un numero impressionante di casi delittuosi ancora irrisolti o dai contorni così ambigui da risultare di difficile soluzione.

Qui spesso entra in gioco la differenza cruciale tra legge e giustizia: la prima si sforza, è vero, di fare giustizia, ma talvolta non ci riesce e allora si accontenta di trovare "un colpevole", un po’ per porre fine al protrarsi di interminabili indagini a vuoto, un po' per offrire un simulacro di risposta ai familiari delle vittime e un po' - in qualche frangente - per obbedire a pressioni dall'alto o accettare offerte che non si possono rifiutare”.

Alessandra Colla è partita da queste considerazioni per narrare tredici clamorosi casi di cronaca avvenuti in Italia, a partire dal caso del Mostro di Firenze, e, a seguire, lo strano suicidio di Denis Bergamini, il caso di Simonetta Cesaroni, quello di Marta Russo, di Serena Mollicone, del piccolo Samuele Lorenzi, la strage di Erba, l’uccisione di Chiara Poggi, il caso di Perugia, quello di Sarah Scazzi, di Yara Gambirasio, di Roberta Ragusa, per concludere con il caso Vannini.

L’Autrice dà prova di buona capacità di sintesi delle varie vicende, delle quali sa cogliere gli aspetti salienti per evidenziarne l’inquietante finale. Ecco, ad esempio, la sua ricostruzione del caso di Serena Mollicone:

Una giornata come tante ad Arce, un piccolo comune di 6.000 abitanti in provincia di Frosinone, che nasconde più di un lato oscuro. Una ragazza esce di casa per sbrigare delle commissioni, ma qualcosa va storto e non ci tornerà più. Si chiama Serena Mollicone, e oggi, a ventidue anni di distanza, ancora non si sa chi l'abbia uccisa e perché. La conoscevano tutti, ma sulla sua morte è calato un velo intessuto di bugie e di omertà che nessuno, finora, è riuscito a squarciare.

E questa la sintesi della strage di Erba:

Molte ipotesi, indagini confuse, un movente tirato per i capelli, una condanna che sembra preconfezionata, due colpevoli che a scavare bene salta fuori che potrebbero essere innocenti. Solo i fatti sono limpidi e incontestabili nella loro crudezza che non lascia spazio a dubbi: quattro persone trucidate a sangue freddo, con una violenza sconvolgente. Tra loro, anche un bambino di due anni. E i veri assassini, si comincia a sospettare, sono ancora in libertà.

Il fattore comune delle tredici storie considerate è proprio il fatto che la loro conclusione è “avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite” e che siano stati lasciati “aperti ancora numerosi interrogativi, fra i quali la domanda ‘giustizia è veramente stata fatta?’”.

Aspetto interessante del libro, a mio avviso, è quello di portare in luce il desiderio della pubblica opinione di trovare un colpevole a tutti i costi, in un clima spesso colpevolista e giustizialista, che Alessandra Colla così nitidamente descrive: “così come quando ci sono i campionati di calcio tutti diventano C.T. della nazionale, [in caso di delitti clamorosi] tutti s’improvvisano investigatori, criminologi e medici legali”.

Si tratta di un poco rassicurante modo di pensare di larghi strati della popolazione italiana, che trova la sua spiegazione in questa affermazione del sociologo e psicologo francese Gustave Le Bon (1841 - 1931): “Il bisogno di certezza è sempre stato più forte del bisogno di verità”. Un modo di pensare che sicuramente contribuisce alle situazioni “patologiche” dei casi considerati dall’Autrice che esitano nella preoccupante domanda già prima espressa: “giustizia è veramente stata fatta?”.

Alessandra Colla, laureata in Filosofia all'Università Cattolica di Milano. Giornalista pubblicista dal 1980, lavora da sempre nell'editoria: ha insegnato italiano, latino, greco, storia e filosofia nei licei; nel corso degli anni ha tenuto conferenze (anche all'estero), scritto articoli e saggi di storia e filosofia, tradotto testi, curato libri e riviste per conto di diverse case editrici, sempre in ambito storico. Dal 2005 collabora con "Eurasia-rivista di geopolitica"; dal 2015 scrive sulle riviste di storia ("Conoscere la storia", "Civiltà romana", "Medioevo misterioso", "BBC History") del gruppo Sprea, per il quale ha curato anche alcune monografie.

Nel 2022 ha pubblicato con Editoriale Programma il libro L'orso e l'aquila e Storia degli ordini cavallereschi.

 

Alessandra Colla

Gialli all’italiana

Le storie dei casi più controversi del Bel Paese

Illustrazioni di Pivato M.

Editoriale Programma, Treviso, 2023; pp. 112, € 7,90.

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Articolo pubblicato il 16/04/2023