
Di Alessandro Mella
La Prima Guerra Mondiale, che con la sua enorme e smisurata fornace, fu divoratrice di storie e persone, vide sorgere anche figure eroiche spesso assenti dai libri di testo scolastici ma non meno importanti dei più blasonati personaggi.
Migliaia di sfortunati fantaccini ed ufficiali furono consumati, con le loro vite, nelle trincee sparse per tutta l’Europa.
Vi fu, tra loro, un ufficiale italiano e piemontese, di Perosa Argentina, il coraggioso bersagliere Emilio Long.
Era nato nell’Italia umbertina, quella figlia del Risorgimento le cui epopee gloriose i reduci rivendicavano e raccontavano nei caffè dei paeselli e dei piccoli comuni. Ed il giovane Emilio, certo da loro affascinato, finì per seguire le loro orme dopo gli studi condotti a Torino presso la Regia Università ove seguì i corsi di Scienze Fisiche e Naturali. (1)
E pieno di spirito si arruolò nei bersaglieri andando a combattere nella guerra italo-turca del 1911-1912 ove ben si portò per poi rientrare in patria assegnato al reggimento di stanza a San Remo:
ONORE AL MERITO. Il nostro concittadino sig. Emilio Long, sottotenente nel 1° reggimento Bersaglieri di stanza a San Remo nella gara ai tiri tra ufficiali riportò due medaglie di 1° premio coi relativi diplomi. Siamo lieti della meritata distinzione. (2)
Passati i primi anni ebbe, alla vigilia della grande tragedia europea, la promozione a tenente tanto sospirata e ben meritata:
Il Signor Emilio Long nostro concittadino, sottotenente al 1° bersaglieri, di stanza a San Remo venne con splendido successo promosso al grado tenente. Allo studioso ufficiale auguri ed alla famiglia congratulazioni. (3)
E fu un momento rapido, fulmineo, poiché nel giro di poche settimane anni di tensioni, opposte ambizioni, nervosismi, scossero il vecchio continente esplodendo all’improvviso in una guerra come mai i popoli europei avevano visto prima. Emilio Long, giovane ufficiale, fu subito mobilitato al momento dell’ingresso del Regno d’Italia nel conflitto nel maggio 1915.
L’esperienza, la capacità, la necessità di rimodulare gli organici per far fronte alle esigenze belliche gli procurarono la promozione al grado capitano e le tre stelle alla manopola dell’uniforme grigioverde. (4)
E fu tra i primi ad avanzare sul Carso contro le armate austriache, a combattere negli scontri iniziali. Era, a quel tempo, nel battaglione ciclisti del 12 reggimento bersaglieri. Nella furia dei combattimenti, il 5 luglio 1915, una palla di moschetto nemica lo colpì al petto gettandolo in terra e lasciandolo moribondo in terra. Fece appello all’ultimo fiato rimasto e con esso incitò ancora i suoi militari ad avanzare, a non perdersi d’animo, a combattere. Finché la vita non cessò di scorrere in lui e l’uomo ferito e sfiancato si lasciò andare:
Un altro distinto ufficiale, che nella guerra libica si era distinto egli pure, rimanendo gravemente ferito, è caduto sul campo dell'onore, il capitano nel 12° bersaglieri, battaglione ciclisti, Emilio Long.
Il piombo che l'aveva risparmiato in Africa doveva colpirlo, per mano austriaca, sul suolo irredento della Patria.
Emilio Long apparteneva ad ottima famiglia di Perosa Argentina, ed egli formava l'orgoglio del padre suo Alfredo. Sapremo più tardi i particolari della morte eroica. Per ora ci inchiniamo riverenti dinanzi alla sua tomba, ed alla famiglia sua colla quale ci lega antica amicizia, tributiamo in un con quello di tutta la cittadinanza perosina, le più vive, sentite condoglianze. (5)
Il suo coraggio, la disperata fermezza, lo spirito dimostrato mentre la sua linfa vitale si esauriva sul campo di battaglia, mentre la ferita lo portava via, gli valse una medaglia d’argento al valore militare alla memoria:
AD UN VALOROSO CONCITTADINO. Il Bollettino Militare recava in una delle sue ultime puntate, la seguente motivazione di conferimento d’una medaglia al valor militare. A Tenente Long Emilio Arturo, 1° Bersaglieri. «Guidava con perizia ed energia il proprio reparto al fuoco, slanciavasi per primo all'attacco e riusciva a trattenere il nemico.
Colpito da palla in petto in modo che poi ne moriva, con calma mirabile continuò ad incitare i suoi dipendenti - Pendici occidentali del Carso. 5 luglio 1915». E domenica scorsa nel cortile dell’Accademia Militare alla presenza dì tutte le rappresentanze del presidio, ebbe luogo consegna solenne, fatta dal generale di Chanaz Buriaschese alla famiglia del compianto e valoroso nostro concittadino, spento nei primi giorni della nostra avanzata sul Carso.
I parenti ne furono molto commossi anche per la solennità della funzione. Le truppe sfilarono dinanzi ad esse. La cittadinanza perosina si è associata in ispirito alla ben meritata dimostrazione di riconoscenza della patria data a chi per essa sacrificò la giovane vita. (6)
Anche i giornali torinesi diedero notizia della concessione pubblicando gli elenchi delle stesse. (7)
Ed oggi, con queste poche righe, la memoria di Emilio Long, valoroso ufficiale dei bersaglieri, forse si rinnoverà un poco per non scomparire tra le pieghe informi del tempo e della Grande Storia.
Alessandro Mella
NOTE
1) Annuario della R. Università di Torino 1907-1908, Stamperia Reale di Torino, Torino, 1908, p. 244.
2) La Lanterna Pinerolese, 28, Anno XXXI, 13 luglio 1913, p. 2.
3) Ibid., 13, Anno XXXIII, 28 marzo 1914, p. 2.
4) Bollettino Ufficiale, Ministero della Guerra, Dispensa 80, 10 novembre 1915, p. 2734.
5) La Lanterna Pinerolese, 29, Anno XXXIV, 17 luglio 1915, p. 3.
6) Ibid., 24, Anno XXXV, 10 giugno 1916, p. 2.
7) La Stampa, 337, Anno XLIX, 5 dicembre 1915, p. 6.
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Articolo pubblicato il 17/04/2023