L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Paradosso progressista

I benintenzionati sinistri che promuovono l’immigrazione della giovanile Nerafrica nello stra-Vecchio in-Continente favoriscono proprio i loro destrorsi avversari conservatori, minando i diritti civili

Non un lungo viaggio aereo, non una lenta crociera, basta un breve tragitto con il tram o col bus GTT (Gratuiti Trasporti Togolesi, o Tunisini), fino alla fermata di Porta Palazzo in Torino, per scoprire ed esplorare, da novelli Livingstone, o Bowles (Il tè nel deserto), l’anima della Nigeria o il cuore del Marocco, assaporandone gli odorosi effluvi di kebab (non dissimili dall’olezzo coprosorcino dei big mac americaneggianti), con qualche sfizioso pizzico speziato d’Estremoriente o d’Esteuropa. Qui, dell’italico volgo disperso, nessuna traccia, nisba, manco l’ombra in foto. Poi, in queste settimane ëd rabadàn (per dirla in piemontese, idioma morto da tempo), prima del tramonto, non si trova un cristiano – pardòn, un maomettano – in giro; alla sera, baldoria!

Se, per magia, si materializzasse all’improvviso un campo rom nel rione pariolino di Roma o un hotspot sull’aurea spiaggia sabbiosa di Forte dei Marmi, o un CIE nel lussuoso quartiere Montecarlo di Monaco-Ville, col collegato crollo azzerante dei valori immobiliari, state certi che si susciterebbe un immediato e radicale cambiamento dell’accomodante atteggiamento istituzionale, un repentino rovesciamento, in tema di accoglienza degli sciagurati profughi e naufraghi… Invece siamo in periferia, o in zone degradate e popolari dei centri urbani. Demagogicamente parlando, i magnifici “munifici” ricconi – cui servono per sfruttarne il lavoro sottopagatoinvitano a casa altrui, ossia nelle borgate dei poveracci, masse di miserrimi, che, ai quattro angoli del Globo terracqueo, scappano dagli apocalittici cavalieri di fame e guerra, persecuzioni e pestilenze.

È sintomo di quello che io chiamerei paradosso progressista (già denunciato ab origine da Oriana Fallaci, che fallace – cognome a parte – non era per niente): i benintenzionati sinistri che caldeggiano l’immigrazione del giovanile Maghreb e Nerafrica nello stra-Vecchio in-Continente favoriscono, per assurdo, proprio i destrorsi avversari conservatori, minando i diritti civili conquistati nei secoli (specialmente dopo l’intellettuale alba splendente dell’Illuminismo, destatosi dall’oscuro incubo notturno dell’ancien régime) dai riformisti libertari europei, talora inclini a ta/gliare di netto la te/sta al toro – e al leonino monarca, col Delfino di Versailles –, magari a colpi di ghigliot/tina.

Milioni di islamici “importati (e importanti), quand’anche economicamente e socialmente integrati nel Belpaesello dello Stivaletto – spesso semplice tappa di approdo e passaggio per traslocare in nazioni maggiormente avanzate in seno all’UE (così, non imbattendosi subito nei rigidi regolamenti germanici o scandinavi, ma nel levantino Meridione della Penisoletta, superata la tipica tortura burocratica egualitariamente inflitta a residenti e stranieri, il trauma culturale non risulterà troppo scioccante) –, essendo notevolmente prolifici (curiosamente, per le donne velate, le militanti femministe occidentali non propugnano, ad affrancamento dal peso delle maternità obbligate, il controllo delle nascite) e sostenuti dagli incentivi pecuniari pro-family e pro-life, concepiti con mira infallibile dai caritatevoli sodalizi iper-cattolici, nel lasso cronologico di poche generazioni raggiungeranno una significativa quota percentuale – forse minoritaria, però determinante – negli equilibri elettorali e governativi; e chi appoggeranno i pii moralizzanti Fratelloni Musulmani qui da noi? L’apparentamento sembra ovvio, assonante, considerando l’atavica mentalità leggermente retrodatata (all’anno del Signore 570 circa), che persiste essenzialmente immutata pure negli odierni ragazzini smartfonici, “che parlano la stessa lingua e frequentano le stesse scuole dei nostri figli”, e le usanze tribali sempre ampiamente praticate: improbabile che si sentano vicini al pensiero arcobalenante schleiniano… Insomma, moglie ai fornelli, bando alle peccaminose promiscuità moderniste! Idee più nerastre che rossicce. E gli scarlatti compagnucci, assai ospitali, che li hanno strenuamente voluti e difesi a-spada-tratta, ne saranno estinti. Ironia della sorte. O nemesi storica.

Naturalmente, dalla faccia opposta della medesima medaglia contraddittoria, i respingenti codini reazionari, affascinati dalla iniziale incarnazione e personificazione della Crudelia “Chucky” Melòn (ci piaceva tanto!…), che preannunciava brutali blocchi navali ed affondamenti al largo dei patri bastioni costieri, successivamente sostituita dalla rassicurante, imborghesita, ammansita condottiera Santa Giorgina (con Giorgetti suo fedele scudiero), sorella paladina dell’Ordine del Dragone e adepta dell’esclusivo Clan dell’Ursula di Bruxella, sono consapevoli che risolvere davvero – come preconizzano – il complesso problema emergenziale degli immani umani esodi dal Terzo Mondo toglierebbe loro molti voti, adesso facilmente lucrabili con la paura degli invasori alieni, soprattutto mori o saraceni (“mamma, li turchi!”). E dove reperire per gli amichevoli im-prenditori gli schiavetti braccianti e la manovalanza digitale pedalantesgambettante che occorre per rimpiazzare i domestici poltroni sdraiati sul divano? Dunque meglio che gli infelici esuli continuino a sbarcare a iosa!

Si stralunano assolati.

 

Enrico S. Laterza

 

 

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 16/04/2023