Riflessioni sul nuovo segretario del PD, Elly Schlein

L'Opinione, a cura di Leonardo Incorvaia

Alla luce di quanto si vede e sta emergendo e anche in considerazione delle numerose defezioni di spicco dal PD, pare che il Partito abbia realizzato (o subìto?) l'ennesimo se pur incolpevole e imprevisto autogoal.

 

Non è solo l'oltranzismo della neo Segretaria ad essere in discusione nel Partito e tra gli iscritti, ma anche certe sue discutibilissime  iniziative e dichiarazioni.

 

E' evento recente e che ha destato sorpresa la partecipazione della Schlein ad una cena a casa del noto cantante Claudio Baglioni con la partecipazione di Verdone, Sorrentino, Franceschini, tutti nomi della "intellighenzia" della cultura e della politica  che, insieme a molti altri appartenenti al mondo dello spettacolo, non fanno sicuramente parte di quel proletariato di cui la Schlein dovrebbe essere la rappresentante e le cui entrate rappresentano una discreta quota del PIL italiano  e che qualche irriverente commentatore definisce "compagni col cuore a sinistra e col portafoglio a destra".

 

Per non parlare della recentissima ammissione della neo Segretaria di fruire dell'aiuto di una "armocromista" e "consigliera per gli acquisti" i cui emolumenti non sono certamente alla portata di pensionati e cassintegrati, che la aiuterebbe (con scarso successo mi permetto di insinuare) a curare la propria immagine e che ha impazzato sul web e sui media a suon di sfottò, battute e vignette e sicuramente assai mal digerita da iscritti e Dirigenza del Partito.

 

Ciliegina sulla torta, l'intervista concessa a Vogue, giornale che sta a "Lotta Comunista" come Play Boy sta a "Avvenire".

 

A corollario di quanto sopra, non si può non porre l'accento sull'inconsistenza, evanescenza ed evasività delle dichiarazioni  rilasciate nelle ultime conferenze stampa, una congerie di frasi fatte, acrobazie verbali, stereotipi , ovvietà et similia e il tutto ben lontano  dall'esposizione di un programma, se pur di massima e di proposte alternative a quella che è la linea e i programmi del Governo.

 

Bisogna dire che, a proposito di quest'ultimo punto, la neo Segretaria ricalca a perfezione la condotta consueta degli ultimi Segretari suoi predecessori, generosissimi di critiche e attacchi nei confronti degli avversari politici ma avari di proposte e iniziative concrete sia che fossero all'opposizione sia che fossero al Governo.

 

In conclusione e in estrema sintesi, non credo di sbagliare nel mettere in risalto la pochezza, l'impreparazione, il velleitarismo incoerente del personaggio  che  se da un lato è fedele ai più vieti clichè della sinistra barricadiera e settaria, battendo e ribattendo su un antifascismo fuor di logica e di tempo, scandito dalle note ormai abusate di "Bella Ciao", dall'altro strizza vistosamente l'occhio a quell'altra sinistra, quella dei radical chic, delle vacanze a Capalbio, agli intellettuali con la pochette e alla borghesia annoiata che gli unici extracomunitari con cui ha a che fare sono i propri collaboratori domestici, magari anche sotto pagati.

 

Non vedo un roseo futuro per un PD così guidato nè, passata l'euforia della novità, un sostanzioso incremento elettorale; mi aspetto anzi  una "decrescita infelice" abbastanza rapida e non posso fare a meno di dire, parafrasando un vecchio proverbio, che ogni partito ha il segratario che si merita.

 

Leonardo Incorvaia

 

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Articolo pubblicato il 30/04/2023