Arte, cinema, psicologia, comunicazione, musica, sette conversazioni di esperti del settore di cui le autrici Ilaria Bollati e Marta Spanevello hanno riportato nel libro illustrato da Francesca Gastone e pubblicato dalla Corraini Edizioni
La società attuale è basata su una comunicazione sempre più veloce fatta di brevi frasi per raccontare l’esperienza la presentazione di ognuno di noi stessi. Ovviamente tutto questo è portato dalla tecnologia dei social network. Tutti noi facciamo ampio uso, quasi un abuso, eppure quando andiamo nei musei , o nelle mostre d’arte – che sono i luoghi per eccellenza che usano queste modalità di comunicazione – cominciamo a lamentarci: “Troppo lunghe, troppo brevi, non esaustive o eccessive, poco visibili, non comprensibili … a tutti noi è capitato di lamentarcene”.
Le didascalie nei musei sembrano non soddisfarci mai. A tutti noi è capitato di lamentarcene. Perché la didascalia? Qual è il ruolo della didascalia ? Quando interviene la didascalia? Come si esprime la didascalia? Che forma può assumere la didascalia? I nuovi scenari che si apre davanti alle didascalie, questi dispositivi, seppur sembrino minuti dettagli, sono tanto determinanti quanto dibattuti, e condizionano il progetto espositivo, influendo sull’esperienza di visita. Come devono essere, le didascalie per lasciare il segno? Quanto intervengono e a chi parlano? Esistono regole nel crearle?
Ilaria Bollati, del Dipartimento Design del Politecnico di Milano e Marta Spanevello, dell’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana FAI – Villa e Collezione Panza, con il libro italiano in inglese,”DI-DA. Non solo una didascalia. Not just a label”( Foto copertina), con illustrazioni Francesca Gastone, pubblicato dalla Coraini Edizioni, indagano il tema rivolgendosi ad esperti provenienti dal mondo dell’arte, del design, del cinema, della musica, della psicologia della comunicazione, fornendo spunti e domande per una maggiore consapevolezza, sul ruolo delle didascalie.
Le autrici Ilaria Bollati e Marta Spanevello mettono in scena sette conversazioni immaginarie, dialoghi mai esistiti che raccontando di una pluralità di visioni, sguardi e voci sul tema. Nessuna regola o prescrizione certa, ma spunti e domande per una maggiore consapevolezza. L’importante è che la didascalia non vada a sovrapporsi all’opera descritta. Una nota al lettore che questa tavola rotonda non è mai esistita, è frutto della nostra immaginazione. “Si invita il lettore prima di iniziare la lettura, a sospendere il giudizio e a credere all’incredibile”.
“DI-DA. Non solo una didascalia. Not Just a Label”, di Ilaria Bollati e Marta Spanevello, 170 pp. ill. col. italiano /inglese. Illustrazioni di Francesca Gastone. Corraini, Mantova €25.00
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Articolo pubblicato il 11/05/2023