Bambini modificati. Sani a prescindere.

Tre DNA diversi in un unico bimbo. Nuova procedura.

Sembra aver riscontrato un successo enorme la nuova procedura di donazione del DNA mitocondriale (MDT). Tale metodica prevede la donazione di tessuto di ovuli sani di una donatrice differente dalla madre biologica. Questo tessuto, privo di patologie latenti, viene inserito nella prassi operativa prevista per la fecondazione in vitro. In questo modo si eviterebbe l’insorgere di malattie ereditarie anche gravi.

La notizia è stata diffusa il 10 maggio 2023.  

La procedura è stata applicata con successo presso il Newcastle Fertility Centre. Questo successo apre alla possibilità di creare bambini con tre genitori. Al momento, in UK, ne esistono cinque di bambini con tre DNA diversi.

L’idea che sta alla base della procedura è quella di evitare, nel futuro, l’emergere di patologie invalidanti . In questo modo la salute del bambino, per tutte le malattie a trasmissione ereditaria, sarebbe salvaguardata.

In effetti se i mitocondri, possessori di geni propri, non funzionano alla perfezione, hanno difficoltà a svolgere il loro compito al meglio. Una disfunzione del genere può avere un impatto negativo su organi come cuore, cervello, fegato e apparato muscolare.

Fino a ora i bambini messi al mondo con questa procedura possiedono il 99,08% del DNA della madre e del padre e lo 0,1% di una donatrice esterna. Solo questa parte, così piccola, che contiene 37 geni, è in grado di modificare il comportamento genico e prevenire le malattie ereditarie.

L'obiettivo primario del Newcastle Fertility Centre è quello di impedire, aiutando le madri che hanno una famigliarità con malattie genetiche, la trasmissione di tali malattie ai propri figli. Statisticamente una siffatta trasmissione patologica avviene per una ogni 6000. Vero è che quella sola può provocare patologie estremamente invalidanti o portanti alla morte con una aspettativa di vita breve.  

Come funziona la procedura?

Lo sperma del padre viene utilizzato per fecondare i due ovuli; sia quello della madre che quello della donatrice. Viene estratto il materiale genico dall’ovulo donato. Questo va a sostituire l’ovulo fecondato della coppia. Si avrò così un ovulo nuovo. Questo ovulo, nel suo interno, avrà cromosomi di entrambi i genitori e i MDT sani della donatrice. Una volta assemblato l’ovulo con queste caratteristiche si impianta nella madre.

I ricercatori, al di là di tutto, però devono fare i conti con una variabile alla quale non riescono ancora dare risposta. A volte, dei mitocondri anomali della madre possono moltiplicarsi nel bambino durante la gestazione. Da qui il rischio della procedura.

Interessante, e lo cito per dovere di cronaca, che nel 2018, presso la clinica Nadiya a Kiev, in Ucraina,  il direttore della clinica, professor Valery Zukin, ha utilizzato questa tecnica su alcuni bambini. Quattro per l’esattezza.

Implicazioni della procedura.

In ambito accademico esistono già le fazioni. Le critiche si riferiscono alla possibile deriva che una tale procedura posso innescare. Esempio, la creazione di super individui, sani, intelligenti, forti.

Di contro la parte di chi è favorevole, vede la prevenzione della malattie un atto moralmente accettabile.

Come stanno i bambini nati così? Nessuna notizia sulle loro condizioni.

 

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/05/2023