Ernesto Cauvin: Un pinerolese sull’Isonzo

Di Alessandro Mella

La storia della Prima Guerra Mondiale raccoglie migliaia e migliaia di piccole vicende di uomini e donne travolti dalla sua ferocia.

Inghiottiti da una fornace di violenza senza fine, da un turbinio di follia che spazzò via una generazione e stravolse la cartina dell’Europa con conseguenze imprevedibili che si protrassero per decenni.

Ed in questo uragano, appunto, si consumarono tante vite spesso fulminate in un tragico istante fatale.

Così fu per Ernesto Cauvin, giovane ufficiale nato a Pinerolo nel 1895, il quale aveva ottenuto i galloni di sottotenente alla scuola di Modena dopo due anni di corso. (1)

Fu assegnato, in un primo momento, al deposito del 23° reggimento di fanteria del Regio Esercito Italiano. (2)

Vi restò, tuttavia, molto poco perché presto il reggimento fu caricato su una tradotta ed indirizzato verso l’Isonzo ove si trovò a fronteggiare la quarta battaglia omonima che si tenne tra il 10 novembre ed il 5 dicembre del 1915.

Obbiettivo dell’offensiva italiana, in direzione Gorizia e Carso, era la conquista di diverse località.

Le truppe furono dirette, infatti, all’attacco verso il Podgora, Oslavia, il Monte Sei Busi e il Monte San Michele, tralasciando il Monte Sabotino difficile da prendere in quella fase e destinato a condurre ad un sicuro fallimento.

Oslavia, che a fine battaglia fu strappata dagli italiani agli austriaci, fu teatro di scontri ferocissimi che rasero al suolo la zona portando i belligeranti a scontrarsi tra le macerie informi e deformi.

Il giovane Ernesto non si fece spaventare e guidò il suo plotone all’attacco con ardore e zelo, ma la sua esperienza al fronte si rivelò, purtroppo, brevissima perché un colpo sparato dal nemico lo colpì in pieno petto lasciando il militare, inerme, in terra:

Ancora una giovane esistenza pinerolese, sacrificata alla guerra per l’indipendenza delle ultime regioni soggette allo straniero.

Ernesto Cauvin, era nato a Pinerolo nel 1895 ed uscito dalia Scuola di Modena quest'anno, era stato nominato sotto-tenente nel 23° reggimento fanteria, col quale combatté con animo entusiasta aspre battaglie, sino a quando il destino venne a togliere a lui la vita e ai suoi genitori ogni speranza di felicità futura.

I pinerolesi conserveranno a lungo ed onoreranno degnamente i nomi dei gloriosi suoi figli, caduti per la libertà dei fratelli parlanti la stessa lingua, per la civiltà umana e per la grandezza della Patria.

Ai genitori costernati esprimiamo i sensi del più profondo rammarico per la grande perdita da essi fatta. (3)

Il corpo del sottotenente Cauvin, d’appena vent’anni, s’abbatté in terra lasciando sconcertati gli uomini al suo comando e destando il cordoglio e l’ammirazione dei superiori che lo proposero subito per una medaglia al valore militare.

Pochi mesi dopo gli fu conferito, alla memoria, il bronzo con questa motivazione:

Cauvin Ernesto da Pinerolo (Torino), sottotenente reggimento fanteria.

Condusse brillantemente il proprio plotone all’assalto dei ruderi di un villaggio, dimostrando slancio ed ardimento. Colpito al petto, cadde da valoroso.

Oslavia, 27 novembre 1916. (in realtà 1915 nda). (4)

Oggi il suo nome, insieme a quello di tanti altri, si trova ancora sul monumento ai caduti di Pinerolo.

Memoria eternata nel marmo perché il ricordo di questi giovani eroi non si perda mai malgrado il passare ingeneroso del tempo.

Alessandro Mella

NOTE

1) Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 159, 25 giugno 1915, p. 3957.

2) Bollettino Ufficiale – Ministero della Guerra, Dispensa 28, 2 giugno 1915, p. 956.

3) La Lanterna Pinerolese, 51, Anno XXXIV, 18 dicembre 1915, p. 3.

4) Bollettino Ufficiale – Ministero della Guerra, Dispensa 91, 18 ottobre 1916, p. 5272. La notizia fu data anche in La Stampa, 291, Anno L, 19 ottobre 1916, p. 2.

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Articolo pubblicato il 22/05/2023