Venezia nel Settecento. Una città cosmopolita e il suo mito

Al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino, fino al 3 settembre 2023

A quasi un secolo di distanza dalla prima esposizione dedicata al Settecento veneziano, intitolata “Il Settecento Italiano" e allestita a Venezia nel 1929, a cui Pietro Accorsi diede un rilevante contributo, la Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio al mito della Serenissima con una mostra, curata da Laura Facchin, Massimiliano Ferrario e Luca Mana, che racconta la vita della città lagunare nell’ultimo scorcio della sua storia, delineando quella società nei suoi aspetti più curiosi e affascinanti.

La produzione artistica veneziana del XVIII secolo è una delle più ricche, variegate e qualificate del panorama europeo. Ai margini della grande politica ed economia, la città punta sull’aura del suo plurisecolare primato nelle arti visive e musicali e su una strategia di immagine che ne fanno una delle mete più ambite e predilette del Grand Tour internazionale. Venezia diventa così un punto di riferimento per l’Europa intera, in grado di attrarre nobili e avventurieri, fuoriusciti politici e personaggi del mondo, artisti e intellettuali.

Il suo nome è associato al concetto di “prodotto di lusso” in tutti i campi artistici: l’ebanisteria, i tessuti, i merletti di Burano e i vetri di Murano sono contraddistinti dalla qualità delle materie e dalla finezza della lavorazione, tanto che la maggior parte della sua produzione artistica è destinata all’esportazione. Non deve stupire la quasi totale assenza, in Venezia, di quadri che rappresentino i suoi monumenti e i luoghi più significativi, che sono destinati agli acquisti dei viaggiatori stranieri; alcuni pittori, come Canaletto e il nipote Bellotto, trascorrono molti anni di attività all’estero.

Se i fasti della pittura veneziana invadono l’Europa, non meno brillanti sono gli esiti della musica e del teatro. La Venezia del Settecento conta diciassette teatri, sale da concerto, locali pubblici e privati detti “ridotti”, ove si esibisce l’orchestra tutta femminile diretta da Antonio Vivaldi, uno dei più fertili e originali compositori del Settecento.

Nel 1797, in seguito agli accordi di Campoformio, si conclude la millenaria storia della Serenissima Repubblica di San Marco: Napoleone, cedendo la città e buona parte dei suoi territori all’Austria, ne segna la fine. Prima di giungere a quest’ultima fase, Venezia si propone ancora in una stagione di favolosa bellezza che questa mostra svela, attraverso una selezione di opere per lo più inedite, appartenenti a collezioni private e pubbliche.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra, suddivisa in nove aree tematiche, si sviluppa negli spazi espositivi del Museo e lungo le sale dedicate alla collezione permanente.

LA CITTÀ NEL SETTECENTO: simboli e allegorie

L’emblema di Venezia che meglio ne celebra la potenza e la storia millenaria è il Leone, simbolo dell’Evangelista Marco, patrono della Serenissima, riprodotto continuativamente per secoli in numerosissimi luoghi, ma anche sugli oggetti, come nel caso della preziosa legatura in argento esposta in mostra o del gruppo in porcellana della rinomata manifattura Cozzi.

ARTE A VENEZIA: i grandi maestri

Una serie di tele a soggetto mitologico e sacro, contraddistinte da una lievità e grazia tipiche della pittura veneziana, evoca la lunga e fortunata stagione che, dalla fine del Seicento, vede numerosi artisti di origine veneziana, come Giambattista Tiepolo, impegnati nella “grande decorazione” ad affresco di luoghi di culto e, soprattutto, di residenze principesche in Europa. La fama dei maestri veneziani “itineranti”, oltre che alla pittura “di storia”, si lega alla ritrattistica a pastello, in particolare di piccolo medio formato, , di cui sarà ambasciatrice, tra le più celebri artiste del secolo, Rosalba Carriera.

LA CITTÀ NEL SETTECENTO: la visione degli artisti e dei viaggiatori

L’immagine di Venezia che i turisti del Grand Tour diffondono ovunque, con acquisti e commissioni, nel XVIII secolo, e che ottiene cospicui rimandi nella letteratura e nelle gazzette dell’epoca, viene restituita in una serie di vedute che rappresentano gli edifici più noti, realizzate sia dai grandi nomi, da Luca Carlevarjis a Canaletto a Michele Marieschi, sia dagli artisti europei che soggiornano nella Serenissima.

ARTE DI VIVERE E SOCIETÀ NEL SECOLO DEI LUMI: i grandi eventi del calendario annuale

Nel calendario dei viaggiatori del XVIII secolo, Venezia è vista in diversi momenti dell’anno: dal Carnevale di febbraio, denso di feste e spettacoli, all’emozionante e sontuosa festa della Sensa (Ascensione), con il rito dello Sposalizio del Mare, che aveva luogo il giovedì dopo la quinta domenica di Pasqua, senza dimenticare le celebrazioni per il patrono San Marco. Questi momenti sono spesso illustrati da dipinti, come quelli esposti, ricchi di dettagli che ci restituiscono gli apparati e la ricchezza dell’abbigliamento

ANTONIO VIVALDI E LA GRANDE TRADIZIONE MUSICALE VENEZIANA

Gli itinerari sulla Laguna prevedevano la partecipazione ad intrattenimenti musicali: dalle esecuzioni che si svolgevano presso gli istituti assistenziali dove giovani orfane si esibivano in spettacoli canori per l’aristocrazia e i viaggiatori, alle “accademie” musicali organizzate nelle dimore del patriziato, tutte raffigurate nelle scene di genere dei Longhi. Figura simbolo del “secolo d’oro” della musica a Venezia è Antonio Vivaldi.

ARREDARE GLI SPAZI: mobili e oggetti d’arte a Venezia nel Settecento

Alle vedute di interni, si abbina una serie di elementi d’arredo che testimoniano l’eccellenza dei minusieri veneziani, in particolare nel settore del mobile laccato, che ha origine nell’amore settecentesco per la chinoiserie, mentre la perizia tecnica si esprime nelle forme e nella qualità dei decori floreali policromi su tonalità chiara. All’apparente “semplicità” di questi arredi si accostano preziose suppellettili, tra cui spiccano i lavori degli argentieri lagunari.

LA TAVOLA

Una tavola imbandita con le porcellane di una delle più antiche manifatture veneziane, fondata nel 1765, testimonia un altro primato della Serenissima nelle arti: Venezia fu l’unica realtà europea, insieme alla Sassonia, a vantare manifatture famose per le paste dure, per le quali era impiegata una materia prima locale, il caolino del Tretto. Geminiano Cozzi, di origini modenesi e naturalizzato veneziano, oltre che brillante imprenditore, sarà una personalità dai molteplici interessi in ambito scientifico e nelle ricerche del settore botanico e agricolo, dalla coltivazione degli agrumi al tabacco.

VENEZIA EBRAICA

La presenza della comunità ebraica a Venezia risale al X secolo e raggiunge il suo culmine nel corso del Seicento. In età barocca e nel primo rococò nel ghetto si trova testimonianza di quelle “arti del lusso” che caratterizzano l’immagine della Serenissima, che sono in mostra con una serie di preziosi argenti.

LA NOSTALGIA DI UN TEMPO FUGGITO: Venezia dalla fine del Settecento alla contemporaneità

Dopo la guerra di Candia, alla metà del XVII secolo, il patriziato veneziano comincia a realizzare il declino politico e finanziario di Venezia, che prosegue per tutto il XVIII secolo, mitigato solo dall’indotto del Grand Tour e dal mantenuto prestigio internazionale, culturale e artistico. Il senso di una lenta e inarrestabile decadenza traspare nelle opere di alcuni artisti della seconda metà del Settecento, dalle disincantate interpretazioni storiche di Tiepolo alle vedute di Venezia di Francesco Guardi, preludio della fine di una storia millenaria.

Il mito di Venezia non verrà mai dimenticato e sarà perpetuato nel tempo da innumerevoli artisti, fino a Giorgio de Chirico che, con uno stupefacente coup de théâtre, conclude la mostra (la foto di copertina riprende la sua tela "Venezia, Palazzo Ducale").

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Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto - Via Po 55 | Torino - 011 837 688 int. 3

www.fondazioneaccorsi-ometto.it | info@fondazioneaccorsi-ometto.it

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Articolo pubblicato il 28/05/2023