“Persian Arabesques”, di Ivan J. Korostovetz (1862-1933)

L’esperienza persiana di un diplomatico russo che le vicende storiche hanno potato ad avere una discendenza torinese nel nipote Carlo Gastone

Per la terza volta “Civico20News” torna ad occuparsi del diplomatico russo Ivan J. Korostovetz (1862-1933), rilevante personaggio della Russia imperiale che, a seguito delle tortuose vicende della Storia, ha avuto una discendenza torinese nel dottor Carlo Gastone, suo nipote.

Dopo aver recensito le Memoires della figlia Olga I. Korostovetz (Pathos Edizioni, 2020) e aver tracciato una sintetica biografia del diplomatico, focalizzando i suoi stretti rapporti con la Mongolia, analizziamo ora un terzo aspetto della sua attività istituzionale.

Nel 2021, la stessa casa editrice ha infatti pubblicato la versione italiana del volume “Persian Arabesques”, che Korostovetz ha scritto per testimoniare la sua stagione diplomatica in Persia.

Dall’ottobre del 1913 è nominato Ministro Inviato Straordinario e Plenipotenziario dell’Impero russo presso la Corte Imperiale Persiana e, dal 1916, ricopre la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banque d’Escompte russa in Persia.

Le memorie politiche persiane di Korostovetz sono state curate dal nipote Carlo Gastone e corredate da una corposa introduzione di Nugzar K. Ter-Oganov, dell’Università di Tel Aviv, storico orientalista ed esperto di relazioni russo-iraniane.

Per fornire al futuro lettore un quadro generale dell’opera, riportiamo quanto scritto nella quarta di copertina del libro:

«È una pagina inedita della storia della diplomazia russa raccontata da un suo brillante protagonista, Ivan J. Korostovetz (1862-1933) così come viene definito dal noto ricercatore russo Pavel N. Dudin “one of its brightest representatives”.

Egli, a seguito dei successi ottenuti sia in Cina che con il Trattato di Pace di Portsmouth e anche con il trattato di amicizia con la Mongolia, narra dettagliatamente gli ultimi eventi della sua carriera diplomatica dal 1913 al 1918 […] riferendosi principalmente al periodo della sua permanenza in Persia quale Ministro Plenipotenziario Russo (1913-1915).

Il testo oltre ad essere considerato un importante documento storico, in quanto classificato quale fonte primaria d’informazione dell’epoca, è di gradevole e interessante lettura.

Descrive non solo degli eventi temporali politici, ma anche usi e costumi locali di varia natura.

Ivan J. Korostovetz spazia dalla storia alla geografia, includendo delle pennellate sulle religioni regionali e sulla letteratura bizantino-persiana.

In Persian Arabesques si rivelano pienamente i meccanismi della politica estera della Russia imperiale in Persia, così come il quadro delle contraddizioni anglo-russe in quel paese.

Confrontando la politica dello zarismo con quella della Russia sovietica in Persia, Nugzar K. Ter-Oganov giunge alla conclusione che la politica sovietica, in sostanza, era una continuazione della politica della Russia imperiale sotto un nuovo schermo ideologico».

In definitiva, un’opera di alto valore storico-politico che contribuisce ad una sempre più esaustiva comprensione di un particolare periodo storico relativo all’area dell’attuale Iran.

Scrive in proposito il giovane ricercatore italiano Pietro Figuera:

«Dura soltanto 18 mesi l’esperienza di Korostovetz in Persia, ma la densità degli avvenimenti e del racconto che li accompagna li fa sembrare un tempo ben più lungo. Le impressioni dell’ambasciatore fotografano un momento cruciale del Novecento persiano, un secolo che sarà ricco di colpi di scena e radicali mutamenti anche su quelle sponde, inizialmente periferiche, e poi sempre più centrali nell’attualità globale.

Soprattutto, Korostovetz ci restituisce un dettagliato affresco delle relazioni anglo-russe e russo-persiane, attraverso una testimonianza di primissimo piano che non può avere rivali - per ovvie ragioni di “ruolo” del suo autore - nelle trattazioni dei suoi contemporanei.

In altre parole, Persian Arabesques costituisce una fonte primaria, ovvero un eccezionale documento storico redatto - peraltro con lucidità e onestà - da uno dei suoi indubbi protagonisti.

E come tale, merita di essere esaminato da chi si approccia alla diplomazia russa in Medio Oriente del periodo zarista. Nonché da chiunque sia curioso di riscoprire un capitolo di storia internazionale ben poco conosciuto dalle nostre parti, ma non per questo meritevole di oblio. Anzi».

Carlo Gastone

Persian Arabesques

Memorie Politiche di Ivan Jakovlevic Korostovetz

Torino, Edizioni “Pathos”, 2021, 339 pagine

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Articolo pubblicato il 29/05/2023