Chieri. Il Sindaco PD sfida il Governo registrando le coppie LGBT nei registri anagrafici

Ennesimo sindaco del "Partito Democratico" che sfida il Ministero dell'Interno.

In queste ultime settimane abbiamo spesso parlato di quei sindaci – quasi tutti del “Partito Democratico” – che stanno sfidando la legge registrando nei registri anagrafici due persone dello stesso sesso con la qualifica di genitori.

Questa volta il Sindaco “disobbediente” è quello di Chieri (Torino). A denunciare la violazione Carlo Bravi, docente liceale e portavoce del “Popolo della Famiglia” di Torino.

Il professor Bravi (nella foto a sinistra), con la sua solita verve, dichiara: “Registrare all’anagrafe dei bambini riportando come genitori due persone dello stesso sesso è chiaramente contro la legge vigente, oltre che contro la verità biologica. Censuriamo con forza la decisione del sindaco di Chieri e di alcuni sindaci del Chierese che intendono così facendo “forzare” i parlamentari ad effettuare modifiche legislative prendendosi la libertà di disobbedire alla norma in vigore: un comportamento inaccettabile e insostenibile”.

Argomentazioni valide e verificabili. Da tempo stiamo ponendo sul tavolo delle questioni il fatto che la registrazione di due persone dello stesso sesso nei registri anagrafici, con la qualifica di genitori, crea una situazione di sincrasia non normata giuridicamente e non accettata dalla biologia.

A tal proposito, il professor Bravi, ha voluto specificare come “è noto che questi bambini per cui si chiede l’iscrizione all’anagrafe sono frutto di pratiche che nel nostro Paese sono illegali e sanzionate con pesanti condanne. In molti casi tali bambini sono ottenuti mediante la pratica del cosiddetto “Utero in Affitto”, pratica che schiavizza una donna in condizione di bisogno e comporta per il bambino da essa portato in grembo la deliberata privazione della madre, che al momento del parto viene staccata per sempre dal neonato portato in grembo per nove mesi: indegna negazione – per scopo di lucro – d’un legame biologico e umano fondamentale!”.

A sollevare preoccupazione e criticità sull’illegittima pratica Luigi Furgiuele, Consigliere del Gruppo Misto di Minoranza del Comune di Chieri, a cui Carlo Bravi ha manifestato la sua vicinanza. L’esponente del “Popolo della Famiglia” ha infatti tenuto a sottolineare: “siamo al fianco di Luigi Furgiuele in questa battaglia per la verità ed i diritti dei bambini e della Famiglia in quanto istituzione riconosciuta dalla Costituzione come fondata sul matrimonio (e non sulle Unione Civili)”.

I cittadini Chieresi e moltissimi italiani sono preoccupati per la deriva che il “Partito Democratico” ha preso su questa vicenda – del tutto ideologica – atta a scardinare il concetto di Famiglia e a liberalizzare l’orrida pratica dell’Utero in Affitto.

Il Sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, dovrà rispondere in Consiglio Comunale su queste questioni e non potrà esimersi dal dare la sua lettura delle cose ai Consiglieri che gliene chiederanno conto.

Ciò che sempre più spesso si nota è che i Sindaci del PD prendono strade ideologiche non concordate con i loro cittadini, mettendo in imbarazzo chi non ha votato per loro e chi vorrebbe un sindaco rispettoso delle leggi.

Torneremo certamente sul tema.

 

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Articolo pubblicato il 31/05/2023