I fedeli sono rimasti sconcertati e si chiedono che rapporti vi siano tra la Diocesi e il PD.
Domenica 28 maggio scorso – a 100 anni dalla Consacrazione del Santuario di Madonna della Riva in Cuneo – il Vescovo di Cuneo e Fossano, Piero Delbosco, ha celebrato una Messa nella quale si è affidata la città di Cuneo alla protezione della Santa Vergine.
In tale occasione, il Vescovo ha ritenuto opportuno far salire il Sindaco Patrizia Manassero, “Partito Democratico”, all’altare per farsi consegnare due rose – una rossa e una bianca, come i colori della Città di Cuneo – da deporre ai piedi del quadro raffigurante la Santa Vergine, titolare del Santuario.
Ciò che ha creato sconcerto nei fedeli e nei cittadini è il fatto che Patrizia Manassero è una donna da sempre impegnata in difesa di quei cosiddetti Diritti Civili che la Chiesa Cattolica non condivide.
Il 12 maggio scorso, per esempio, Manassero era a Torino, con il Sindaco del capoluogo sabaudo, Stefano Lo Russo, perché – a suo dire – “anche a Cuneo c’è bisogno di trascrivere all’anagrafe figli e figlie di coppie dello stesso sesso” e, prosegue il sindaco Dem, questo “sarà anche un aiuto prezioso per contrastare le discriminazioni verso le persone LGBTQ+”.
Ciò che va chiaramente ribadito è che la Chiesa Cattolica non accetta che due persone dello stesso sesso possano dirsi Famiglia, secondo l’articolo 2378 del Catechismo della Chiesa Cattolica che dice: “Il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono. Il “dono più grande del matrimonio” è una persona umana. Il figlio non può essere considerato come oggetto di proprietà: a ciò condurrebbe il riconoscimento di un preteso “diritto al figlio”. In questo campo, soltanto il figlio ha veri diritti: quello di essere frutto dell’atto specifico dell’amore coniugale dei suoi genitori e anche il diritto a essere rispettato come persona dal momento del suo concepimento”.
“Da qui si desume che i bambini, frutto del mercimonio della Gestazione per Altri - meglio definibile come “Utero in Affitto” – sono stati vittime dell’“essere considerati come oggetto di proprietà”. Detto questo, il Vescovo Delbosco non avrebbe dovuto portare all’altare chi – come Patrizia Manassero – legittima ed incoraggia tali pratiche, andando contro il Magistero della Chiesa e la natura biologica dell’essere umano” dice Luca Calabrese (nella foto a sinistra) del “Popolo della Famiglia” di Cuneo.
Molti cuneesi auspicano che monsignor Piero Delbosco, in qualità di pastore “che sa vegliare con il suo popolo con un atteggiamento di vicinanza e di coinvolgimento totale”*, dia una risposta ai tanti fedeli che sono rimasti basiti dinanzi all’inopportuna celebrazione alla presenza di un sindaco chiaramente schierato dalla parte del mondo LGBT.
Torneremo senz’altro sul tema.
*Jorge Mario Bergoglio, Meditazione Mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marthae, Il popolo sa se il vescovo è un pastore, 04 maggio 2018.
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Articolo pubblicato il 04/06/2023