
Parole - nemmeno poi tanto coerenti - di Jorge Mario Bergoglio.
Il mondo è sotto scacco di immigrazione incontrollata, sovraffollamento carcerario, prezzo esorbitante dei beni di prima necessità, inflazione, ecc… ma per Jorge Mario Bergoglio la priorità è quella di far sapere al mondo LGBT che a lui “non piace affatto che si guardi al cosiddetto peccato della carne come si è fatto per tanto tempo a proposito del sesto comandamento”.
Il suo è stato l’ennesimo maldestro endorsement per accattivarsi le simpatie della Lobby LGBT che, con tutta evidenza sta trasmigrando verso chiese protestanti progressiste, realtà pseudo-cristiane e movimenti new age perché non in linea con la Dottrina bimillenaria della Chiesa Cattolica.
Più volte – e a più riprese – abbiamo sottolineato come la Chiesa condanni il peccato ma mai il peccatore. Dinanzi al Padre Eterno, infatti, fino a prova contraria, siamo tutti imperfetti, peccatori, erranti.
Bergoglio, però, continua col suo stile sibillino con il quale mira a colpire chi difende la Dottrina facendolo passare per omofobo. Questa volta lo ha fatto dicendo che le persone omosessuali e transessuali “si sentono rifiutate, ed è davvero dura per loro”.
Evidentemente l’inquilino di “Santa Marta” non sa che nella maggioranza delle diocesi esistono uffici, gruppi pastorali, operatori spirituali impegnati nell’accompagnamento delle persone omosessuali che – lo ribadiamo – vanno accettate, apprezzate ed accompagnate come si fa con tutti gli altri battezzati. Dio solo conosce l’intimo dei cuori e ne scruta le profondità!
L’attacco – neppure poi tanto velato - va a Mons. Carlo Maria Viganò (nella foto a sinistra) e a Mons. Joseph E. Strickland che, negli Stati Uniti d’America, stanno cercando di tenere alti i valori del Catechismo, della Liturgia e delle “cose di Dio” in una società sempre più materialista ed edonista.
Proprio per questo Bergoglio, intervistato dai suoi amici della “Civiltà Cattolica”, ha detto: “Negli USA indietrismo inutile. C’è un’attitudine reazionaria molto forte, organizzata, che struttura un’appartenenza anche affettiva. A queste persone” – che Bergoglio non cita mai – “voglio ricordare che l’indietrismo è inutile e bisogna capire che c’è una giusta evoluzione nella comprensione delle questioni di fede e di morale. Se rimpiazzi la dottrina con l’ideologia, hai perso”.
Strane parole pronunciate da un uomo che sta sostituendo la Parola di Dio con quella di Greta Thunberg, la conversione dei cuori con la transizione ecologica e la Santa Vergine con Pachamama. Da quando Bergoglio vive in Vaticano la Santa Sede sembra esser diventata un’ONG. Per Bergoglio hanno più valore i migranti degli insegnamenti evangelici e le chiese semideserte lo testimoniano.
L’intervista si conclude con una massima che Bergoglio dovrebbe ripetere – a mo’ di giaculatoria – dinanzi ad uno specchio: “Quando nella vita abbandoni la dottrina per rimpiazzarla con un’ideologia, hai perso, hai perso come in guerra”.
Torneremo senz’altro sul tema dal momento che questi interventi sono preludio del prossimo “Sinodo sulla Sinodalità” che vedrà l’avvio il 4 ottobre e che – viste le premesse – non promette nulla di buono.
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Articolo pubblicato il 30/08/2023