Italia. Turismo estivo. Sono scappati gli italiani!

I turisti italiani - giugno, luglio e agosto - sono in calo del 5,7%, ma sono cresciuti del 3,6% gli stranieri.

I risultati positivi di inizio 2023 avevano creato le aspettative per un'estate da record. E invece il turismo ha subito una battuta di arresto. A registrare una performance negativa è stata proprio la domanda interna con una netta flessione degli italiani (-5,7%). Crescono, invece, e salvano la stagione, gli stranieri con un aumento del +3,6%. In totale il trimestre estivo 2023 potrebbe chiudere con un -1,4% di pernottamenti.

Nell’entusiasmo per la risorgente economia turistica e gli italiani che avrebbero ritrovato anche se stessi nel divertimento e nel rilassamento, arriva un fendente che attiva un campanello d’allarme, diffuso del Centro Studi Turistici di Firenze per la Confesercenti.

Sapremo poi dove gli italiani sono andati in vacanza, o dove non sono andati. Ma una cosa è certa: l’inflazione post picchi energetici e quella in calo ma che è percepita e vissuta dai consumatori come in permanente crescita, ha fatto le sue vittime.

Forse gli italiani sono stai scoraggiati dalla martellante campagna televisiva che denunciava il caro ombrellone, quasi che tutti i turisti intendessero concentrarsi in Versilia o nella riviera ligure. Mentre i risultati positivi per gli stranieri si potrebbero ascrivere alla notevole promozione fatta all’estero con la pubblicità voluta dal ministero del Turismo.

Il risultato è inequivocabile: “siamo” riusciti a far scappare gli italiani. Dove nel “siamo” ci mettiamo tutti quelli che – politica e imprenditori – decidono sui prezzi. La marcata flessione delle località marine (-3,2%) è il frutto dei servizi a costi stellari di balneari e indotto. Stessa flessione (-3,1%) delle aree rurali e di collina dove vigono ancora le cosiddette offerte degli operatori tradizionali del turismo.

La crescita delle città d’arte (+2,7%) conferma che il turismo tiene e migliora dove i prezzi sono più bassi: il boom degli affitti Airbnb (al momento più bassi degli alberghi) e il fatto che nelle città comunque ci sono le offerte economiche delle grandi catene di ristorazione, mentre i biglietti dei musei, nonostante siano anche aumentati di recente, sono comunque a livelli accettabili rispetto alla qualità dell’offerta.

Una grande riflessione per i decisori:
– Imprenditori (per quanto possano essere interessati, oltre al soldo, anche al benessere dei propri connazionali d’essere lungimiranti).
– Politici, che devono valutare la bontà delle proprie politiche per contenere i prezzi, sviluppare l’imprenditoria e sponsorizzare in patria la mega-offerta culturale e turistica dell’Italia.

È il bilancio dei mesi di giugno, luglio e agosto che emerge dall'indagine di Assoturismo Confesercenti. In valori assoluti, i turisti registrati nelle strutture ricettive risulterebbero circa 50,5 milioni, per un totale di circa 207 milioni di pernottamenti, 3 milioni in meno rispetto al 2022.

Per le provenienze dall'estero, tra gli ospiti che hanno fatto registrare una crescita significativa risultano i francesi, olandesi, statunitensi e polacchi. In leggero aumento anche gli arrivi provenienze dalla Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, Australia, Canada, Ungheria, Spagna e Regno Unito. Stabilità per i turisti di Brasile, Germania, Scandinavia, Corea del Sud e Israele. In calo indiani, austriaci, cinesi e giapponesi.

Si confida ancora nell’andamento turistico di settembre, con prezzi decisamente inferiori.


 

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Articolo pubblicato il 07/09/2023