Il pericolo delle interferenze della politica nella scienza
Trochym Lysenko

Il caso di Trochym Lysenko

Uno dei pericoli dei regimi totalitari, di qualsiasi corrente essi siano, è costituito dalla strumentalizzazione e manipolazione delle ideologie presenti negli ambienti culturali.
Considerare vera, giusta e buona una teoria, una proposta o una qualsiasi ipotesi, per il solo fatto che non entri in conflitto con l’ideologia dominante di quel particolare regime è, ancora ai giorni nostri, una pericolosissima arma che può creare disastrose conseguenze.

Poco nota, sebbene decisamente significativa, è la vicenda che riguarda il falso genetista Trochym Lysenko.
Nato in Ucraina, a Karlivka, il 29 settembre 1898 deceduto a Kiev, il 20 novembre 1976) è stato un agronomo sovietico.

Un uomo di indiscutibili capacità come Carl Marx aveva ben compreso l’essenza della Teoria darwiniana nelle sue linee generali, intuendo quale fosse il vero meccanismo della Selezione Naturale.

Darwin, anche in questo come in altri casi, si sentì in qualche modo strumentalizzato; la tipologia di una complessa teoria, come quella darwiniana, si prestava a proporre conclusioni che non erano, necessariamente, quelle previste dallo stesso scienziato.

Per contro i marxisti si mostrarono, a differenza del loro leader, molto ostili alle idee dell’Inglese e interpretarono politicamente l’Evoluzione delle Specie, dichiarando falso il darwinismo perché affermava che la pressione selettiva fosse svincolata dalle cause sociali. La teoria sembrava minimizzare il controllo dell'economia sulla mente umana.

Pubblichiamo l’ estratto di un discorso di Lysenko, riportato da Diego Gabutti - https://www.italiaoggi.it/news/il-falsificatore-lysenko-invento-una-teoria-genetica-che-piaceva-a-stalin-gli-scienziati-seri-che-lo-2560725 :

«La biologia progressista (applausi) deve ai geni dell'umanità, Lenin e Stalin, il fatto che la dottrina di I.V. Micurin sia venuta ad aggiungersi al tesoro delle nostre cognizioni. Viva la dottrina di Micurin, che insegna a trasformare la natura vivente a favore del popolo russo! (Applausi) Viva il partito di Lenin e Stalin, che ha donato Micurin al mondo (applausi) e che ha creato le condizioni necessarie al progredire della biologia materialista nel nostro paese. (Applausi.) Gloria al grande amico e capo della scienza, il nostro condottiero e maestro, il compagno Stalin! (Applausi prolungati)».

A parte il curioso intercalare di applausi e parlato, che evoca anche altri ricordi… emerge il nome di un sedicente agronomo, Ivan Vladimirov Micurin, il quale verso la fine dell’Ottocento sembrò ottenere importanti risultati pratici con gli alberi da frutto.


Nato nel 1855 a Dolgoe (regione della Russia europea), nel 1875 il giovane Micurin iniziò a raccogliere, varie specie di vegetali per sperimentare nuove tecniche e nuovi innesti.

Successivamente, negli anni ’20 Micurin ricevette dal regime sovietico fondi e nuovi appezzamenti per proseguire i propri studi di botanica.

Ebbe buoni risultati sperimentando incroci tra le piante e riuscì riuscì a produrre varietà di alberi da frutto più adatte ai rigidi climi della Russia continentale.

Darwin (foto a sinistra) pubblicò il suo capolavoro, “L’Origine delle Specie ad opera della Selezione Naturale” nel 1859 con il quale interpretò i meccanismi evolutivi basandosi sulla sopravvivenza del più adatto.

In altre parole, Darwin sostenne che quando l’ambiente si trasforma in modo importante, solo alcuni individui saranno in grado di sopravvivere e di riprodursi. Tali individui dovranno aver manifestato delle variazioni favorevoli alle mutazioni ambientali che permetteranno loro di adattarsi al nuovo ecosistema.

Darwin notò che la maggioranza delle mutazioni era penalizzante per l'individuo, se non letale, ma quelle favorevoli si potevano trasmettere anche alla discendenza. Pur non conoscendo i meccanismi genetici della trasmissione dei caratteri ereditari, Darwin giunse a delle conclusioni corrette.

Darwin 1809-1882 non aveva infatti mai incontrato l’abate Mendel (foto sotto)1822-1884, un biologo ceco di lingua tedesca, considerato oggi il padre della Genetica. Pur essendo entrambi vissuti nel grembo del XIX secolo, furono isolati geograficamente e culturalmente, con l’impossibilità di poter interagire, scambiandosi le reciproche conoscenze.

Darwin comprese che l’ambiente varia continuamente e inesorabilmente, così come possono presentarsi, sporadicamente negli individui, mutazioni favorevoli o più spesso dannose. 

Per fare un esempio: la farfalla Biston betularia, un piccolo insetto vivente in Inghilterra sulla corteccia delle Betulle, può presentarsi secondo due fenotipi (forme esteriori) una con le ali bianche e l’altra nere. Questi due fenotipi sono il risultato di due differenti mutazioni genetiche (genotipi) che permetteranno alle farfalle ali bianche di riprodursi per creare farfalle con le ali bianche e alle farfalle con le ali nere, altre farfalle con le ali nere. Essendo le due forme delle variazioni della medesima specie, li due tipi di farfalle potranno incrociarsi per dare origine a farfalle sia bianche che nere. Premesso questo, prima della rivoluzione industriale le Betulle londinesi presentavano una corteccia chiara, quindi predominava la forma “ali bianche” poiché meglio si mimetizzava di quella “ali nere”. Gli uccelli insettivori agirono da selettori ambientali, cacciando le farfalle che riuscivano a vedere meglio, quelle con ali nere.

Successivamente, quando il “fumo di Londra” rese scure le cortecce delle Betulle, risultarono meno visibili le “ali nere” e si ridusse il numero di quelle “ali bianche”.

Dovremo attendere il 1953 con gli studi di James Watson e Francis Crick per comprendere a fondo la struttura chimica del DNA, la celebre catena a doppia elica che trasmette, da una generazione all’altra, il patrimonio d’informazioni atte a creare i futuri individui.

Se da un lato Darwin e Mendel avevano compreso, sia pur in modo differente, l’esistenza di leggi biologiche che avrebbero determinato la trasmissione dei caratteri ereditari (mutazioni), fu merito dello studioso  francese,  Jean-Baptiste Lamarck (foto sotto), 1744-1829, se nel secolo precedente si iniziò ad introdurre un concetto di evoluzione. Tale “novità” mise in discussione i dogmi della Chiesa che imponevano la credenza nel Creazionismo e nella fissità delle Specie.

Lamarck sostenne la “legge dell'uso e del disuso": un organo si sviluppa quanto più è utilizzato e regredisce quanto meno è sollecitato.

Propose anche la “Legge dell'ereditarietà dei caratteri acquisiti": il carattere acquisito dall'animale durante la sua vita viene trasmesso alla progenie.
  
Il concetto di Evoluzione si sviluppò nel tempo, beneficiando di conoscenze sempre maggiori e del progresso delle tecniche investigative. Lamarck ebbe il merito di proporre un concetto di Evoluzione degli organismi viventi, concetto già intuito nell’antica Grecia da Anassimandro e affrontato anche da Erasmus Darwin, nonno di Charles. Tuttavia lo scienziato francese ritenne che fosse l’ambiente a indurre le modifiche e che tali modifiche fossero ereditate dalla progenie.

Abbiamo quindi visto che la Biologia si è, nel tempo, orientata verso una spiegazione genetica dei fenomeni evolutivi, lasciando all’ambiente e alle sue continue modificazioni, il compito di favorire o penalizzare le mutazioni casuali che intervengono negli organismi. 

Alla luce di tutto questo risulta incomprensibile, se non per motivi ideologico-propagandistici,  la posizione che assunse in epoca staliniana l’agronomo Lysenko rispolverando le superate idee lamarckiane contro la genetica classica mendeliana, accusata di essere una "pseudoscienza borghese”.

Il regime di Stalin si spinse fino a perseguitare coloro che come l'agronomo e botanico Nikolaj Vavilov, consideravano corretta la genetica mendeliana e ne avevano addirittura fondato una scuola. 
Il botanico e genetista Nikolai Ivanovic Vavilov aveva scoperto una particolare varietà di grano con foglie senza una piccola appendice membranosa e nel 1918 una varietà di segale primaverile. 
Era la conferma dell'esistenza di leggi interne ai viventi. 
Nel marzo 1939, durante un trattenimento al Cremlino, Trochym Lysenko (foto sotto) informa  Stalin che Vavilov è diventato «un ostacolo per il mio lavoro a beneficio dell'economia socialista». 
Il 10 agosto del 1940, mentre il Vavilov è alla ricerca di nuove piante sui monti ucraini, viene arrestato dalla polizia segreta, l'Nkvd. 
Sottoposto a centinaia di ore di interrogatori, lo scienziato venne processato e condannato a dieci anni di prigione nel gulag di Saratov. 
Morì in carcere nel 1943.

L’ideologia comunista aveva vinto. Il potere di Stalin aveva manipolato la scienza per renderla funzionale alle ideologie di partito. Tra i biologi, oltre che tra i filosofi iniziò una autentica disputa, che divise i meccanicisti e i dialettici. I meccanicisti interpretavano il materialismo dialettico come una ‘scienza’ che aveva il compito di estendere le leggi elaborate dalle singole discipline specialistiche a tutto il complesso di fenomeni concernenti l’essere e il pensiero, affinché la concezione materialistica potesse coincidere con l’insieme delle conclusioni della scienza contemporanea.

I dialettici, al contrario, interpretavano il materialismo dialettico come una ‘filosofia’ i cui antecedenti storici andavano rintracciati nella dialettica hegeliana e nel materialismo. Questa improbabile commistione ideologica tra filosofia, politica e pseudoscienza portò a totale confusione e a conclusioni paradossali, come quella a cui giunse Lysenko che nella sua Agrobioloij si proclama fervente discepolo di Darwin pur “dimostrando” l’ereditarietà dei caratteri acquisiti.

Lysenko, abbagliato da un’ideologia che doveva sostenere a qualunque costo non avendo compreso i delicati meccanismi della Selezione Naturale, costrinse, ad esempio, gli agricoltori a piantare semi molto vicini tra loro poiché, secondo la sua "legge della vita delle specie", le piante della stessa "classe (sociale)" non erano mai in concorrenza tra loro. 

Le teorie di Lysenko ebbero un effetto catastrofico causando carestie che fecero morire di fame milioni di persone, e le sue pratiche aggravarono la carenza di cibo. 
La Repubblica Popolare Cinese sotto Mao Zedong adottò i suoi stessi metodi a partire dal 1958, con risultati disastrosi.
Le improbabili scelte di Mao furono anche la causa della grande carestia cinese dal 1959 al 1962, in cui morirono circa 15 milioni di persone. 

A Lisenko mancarono completamente le basi teoriche della Biologia, e fuori dall’URSSAl gli scienziati criticarono completamente le sue idee.

Come tutti gli uomini ignoranti e arroganti fu incapace di mettere a tacere i critici occidentali, e cercò di eliminare il dissenso all'interno al suo Paese. Gli scienziati russi che si rifiutarono di rinunciare alla genetica si trovarono in balia della polizia segreta, dove i più fortunati furono licenziati e costretti a vivere nell’indigenza. Con la morte di Stalin Lisenko perdette consensi, ma fu riproposto da Chruscev, che gli affidò le sorti dei piani quinquennali per il risollevamento dell'agricoltura sovietica. In seguito dopo le dimissioni di Chruscev da segretario del PCUS la figura di Lysenko passò in secondo piano. Nel 1976 morì dimenticato.

Interessante notare che quando la politica per imporre le proprie ideologie calpesta il Pensiero scientifico, inevitabilmente tale scelta condurrà la società verso crisi che finiranno per distruggere, a loro volta, lo stesso Sistema politico.

 

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Articolo pubblicato il 29/09/2023