
L’affascinante storia del pilota del volo di Superga - Recensione di Carla Amoretti
Le drammatiche vicende del “Grande Torino”, schiantatosi sulla collina di Superga, sono state nel tempo ampiamente documentate, anche nei particolari più significativi. Tuttavia esistono ancora fatti importanti e interrogativi che meritano di essere portati alla conoscenza e all’attenzione del lettore, anche attraverso la narrazione romanzata.
E’ quanto si propone il libro «Il comandante restò sulla collina» di Luigi Troiani – Editore Morrone, pp. 267, Euro 18,00 – di cui alleghiamo l’interessante recensione della prof.ssa Carla Amoretti. (m. b.)
*****************
Dei campioni del Grande Torino schiantatisi sulla collina di Superga sappiamo praticamente tutto. Nei 75 anni trascorsi da quel disastro aereo, quei giocatori sono stati rievocati in ogni occasione possibile. Troppo alta la popolarità per dimenticarli e troppo straziante la perdita che, in quel lontano maggio 1949, commosse l’Italia e il mondo sportivo anche fuori dai nostri confini.
Poco o nulla, però, sappiamo delle altre persone che erano sul volo: giornalisti, dirigenti della squadra, equipaggio.
Luigi Troiani, dedica un libro proprio al comandante di quell’equipaggio, Pierluigi Meroni. Il critico letterario, Walter Pedullà, ha definito il libro “avvincente e convincente romanzo-verità”. Aggiungerei, che è un affascinante concentrato di sensibilità e preparazione culturale, uno di quei romanzi che prendono il lettore e non lo lasciano sin quando non lo leggono tutto, sino all’ultima pagina. «Il comandante»: confesso di averlo letto tutto in una notte
L’autore non ha scritto una storia sui calciatori, né sulla loro gente, ma sul pilota di guerra caduto a Superga a 34 anni, per un probabile difetto di costruzione dell’aereo Fiat G.212 e la cattiva assistenza da terra.
Nei primi giorni di maggio del 1949, Pierluigi Meroni portò la squadra del Torino a Lisbona e poi indietro a Torino, via Barcellona.
Pilotava un aereo della compagnia Ali, di proprietà Fiat. A qualche minuto dall’atterraggio, l’aereo si schiantò contro il terrapieno di sostegno alla basilica della Madonna delle Grazie. Ogni istante delle ultime fasi di quel volo viene perfettamente ricostruito, come mai accaduto sinora, dal romanzo di Troiani.
L’autore ha voluto scrivere questa “narrazione” in quanto legato da amicizia personale con il figlio di Pierluigi Meroni, Giancarlo, oggi anziano e malato, che a questo libro ha contribuito con gli scarni ricordi dei 7 anni che aveva alla morte paterna.
Quel figlio è la voce narrante del romanzo, e l’autore-amico si mette a sua disposizione, ricostruendo la storia di un padre disconnesso dal tempo.
Luigi Troiani ricerca documenti, spulciando nell’Archivio nazionale e negli archivi dell’Aeronautica militare, consulta riviste, giornali d’epoca, parlando con tecnici e storici. Fa ancora dell’altro: s’inventa lui stesso personaggio. Si immagina essere un bambino più piccolo, anche lui orfano, che con Giancarlo divide una vita di amicizia, interrotta solo dalla morte precoce.
Si sente la forte empatia tra i due orfani e quella tra loro e i padri scomparsi. Senza alcuna retorica, arrivano al lettore le emozioni dei bambini che crescono, con tutto ciò che soffrono e affrontano in un dopoguerra dove tanti bambini sono senza padre. In quello sdoppiamento c’è una delle fascinazioni maggiori del romanzo.
Nel libro troviamo una ricostruzione intensa e commovente di vicende private e pubbliche, con richiami continui alla storia italiana nella quale la vicenda del capitano Meroni va a incastonarsi. In filigrana, splendidamente descritta, appare l’Italia rurale e cittadina di quegli anni, la cultura e l’incultura del fascismo, il sacrificio della “meglio gioventù” e di un popolo che aveva scelto di farsi ingannare dalla seduzione del dittatore.
Le testimonianze e la documentazione che il romanzo espone sull’incidente di Superga, portano all’attenzione cose rimaste nascoste, come il fatto che la Fiat abbia tolto dalla produzione il G.212 dopo averlo prodotto in soli 12 esemplari (6 caduti), e che non si trovi una sola perizia tecnica sull’incidente.
Luigi Troiani affermato poeta e saggista, al debutto come narratore nel libro-romanzo in oggetto. Insegna Relazioni Internazionali e Storia e Politiche UE all’Angelicum di Roma. Coordina le ricerche e gli studi della Fondazione Bruno Buozzi.
E’ stato tra i promotori di Aiae (Association of Italian American Educators) ed ha dato vita al suo «Programma Ponte» del quale è stato per 15 anni direttore scientifico. Ha pubblicato saggi e libri in Italia (tra altri editori con Il Mulino e Franco Angeli) e in America (con l’editore Forum Italicum a Stony Brook).
Nel 2018 ha pubblicato, con l’Ornitorinco Edizioni, «Esperienze costituzionali in Europa e Stati Uniti». Presso lo stesso editore sono in uscita, a sua firma, «La Diplomazia dell’Arroganza» e «Il cimento dell’armonizzazione».
Per la rivista Forum Italicum ha curato il numero monografico del maggio 2020, dedicato alla «Letteratura italiana di ispirazione socialista».
© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata.
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 29/09/2023