Geniale protagonista di opere architettoniche di eccellenza, che intreccia il liberty con l’arte araba
L’altra esposizione affiancata a Giuseppe Zigaina, era quella dedicata, “Antonio Lasciac oltre le frontiere”, curata dall’architetto Diego Kuzmin, considerato il maggior esperto dei lavori di Lasciac.
Il materiale presente in mostra, rientrava anche una serie di documenti originali e inediti conservati nell’Archivio di Gorizia, che in parte erano disponibili al pubblico nella rassegna di Monfalcone.
Le sale della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, ospitavano anche suggestivi documenti di opere realizzate in Egitto, dove Lasciac venne nominato architetto di corte.
“L’esposizione delle opere di Zigaina e quello dedicato a Lasciac, dice Umberto Ademollo – Presidente Associazione Ponti d’Europa – danno l’occasione di approfondire e conoscere il loro percorso espressivo e, nello stesso tempo, si propongono di rilanciare e ridare a queste due personalità la dovuta valorizzazione in quanto grandi protagonisti nei loro campi”.
Il Comune di Monfalcone e Ponti d’Europa, con il sostegno della Fondazione Cassa Risparmio di Gorizia, hanno avviato un brillante percorso, quello di far conoscere e apprezzare queste importanti figure in vista del grande appuntamento di Gorizia e Nova Gorizia come Città Europea della Cultura 2025.
Antonio Lasciac nato nel 1856 a Gorizia, laureatosi in architettura al Politecnico di Vienna, diventerà architetto affermato all’estero fin da giovane, un cervello in fuga, come succede tutt’ oggi.
All’età di ventisei anni (1882) si reca in Egitto e in quella nazione si esprime quale progettista di grande valenza. Sulla fine dell’ Ottocento e Novecento in Egitto costruisce una enorme quantità di edifici, ville e palazzi di particolare importanza e ricchezza tra i quali, il Palazzo di Abdine, la sede centrale della Banca d’Egitto Misr e la stazione ferroviaria di Alessandria.
Particolare importanza riveste la sua personale interpretazione dell’architettura araba antica d’Egitto, che nel 1912 lo porterà a costruire per sé una villa nel linguaggio architettonico moderno tratto della tradizione mamelucca a Gorizia, il cui minareto spicca tra gli alberi della collina del Rafut, oggi in Slovenia ma allora un territorio unitario separato solo nel 1947 da una frontiera, ma che ambisce nuovamente a una ricomposizione all’interno della Comunità europea. Antonio Lasciac, si spegnerà nel 1946 all’età di novant’anni.
La mostra era accompagnata da un catalogo, che tutt’ora possiamo venirne in possesso, con contributi di Lucio Gregoretti, Diego Kuzmin, Matjaž Ka?i?nik e Luisa Stanta Murgia, completa la pubblicazione una sezione di Disegni dell’Archivio di Stato di Gorizia e la collezione di cartoline provenienti dalla collezione Roberto Ballaben di Gorizia.
Descrizione immagine:
Foto: copertina catalogo mostra
Foto 1 Cairo Palazzo per Sa’id Halim pascià (1896-1899)
Foto 2 Cairo Chiesa espiatoria Butrus GhalÎ pascià (1910-1911) Eretta nel quartiere di Matariyya, chiesa copto-ortodossa nota come “Botroseya” per la tomba della famiglia Boutros Gali, dei quali uno fu Segretario Generale dell’Onu
Foto 3 Cairo Palazzo delle Assicurazioni Generali di Trieste (1911)
Foto 4 Cairo Sede centrale della Banca Misr(1922-1927)
Foto 5 Cartolina Gorizia Villa Lasciac
Foto 6 Cartolina d’epoca Gorizia Rafut (Villa Moresca)
Foto 7 Cartolina d’epoca Gorizia – Görz- Borgo Rafut
Foto 8 Cartolina d’epoca Görz – Villa Lasciac
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal libro:
Antonio Lasciac “oltre le frontiere”, a cura di Diego Kuzmin, pp. 147 ill. ni b/n e colori €20.00.
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Articolo pubblicato il 16/11/2023