Monte Vidon Corrado (Fermo) – Oreste Bogliardi  e gli amici del Milione

Una mostra alla Casa Museo e Centro Studi Osvaldo Licini  per riscoprire dopo anni di oblio la pittura di Oreste Bogliardi un’artista che č stato tra i fondatori dell’astrattismo, fino al 7 gennaio 2024

Molti artisti, pittori, scultori si da per scontato che la loro arte sia sempre conosciuta, invece non è proprio così. Allora ben vengano le istituzioni che valorizzano con dovuta serietà come avviene tutti gli anni a Monte Vidon Corrado, patria del grande pittore Osvaldo Licini,  il Comune, il  Centro Studi intitolato all’illustre maestro, dedicano retrospettive di pittori che hanno militato nell’epoca di Licini, e meritano la giusta valorizzazione.

Quest’anno le celebrazioni sono state rivolte alla ricostruzione della figura di  Oreste Bogliardi e gli amici del Milione”, curata da Daniela Simoni Presidente del Centro Studi  e Franco Tagliapietra, già docente alle Accademie di Brera e di Venezia  insieme alla nipote dell’artista Arianna Ghilardotti.

La mostra - allestita nei locali Casa Museo e Centro Studi Osvaldo Licini, è patrocinata dalla Regione Marche, Dall’Accademia  di Brera e dalla Galleria il Milione di Milano, sostenuta dal Comune di Monte Vidon Corrado, dalla Fondazione Cassa Risparmio di Fermo  e dal Rotary Alto Fermano Sibillini -  sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024.

Giuseppe Forti- Sindaco di Monte Vidon Corrado – “la mostra  offre diversi piani di lettura: da un lato la riscoperta, dopo anni di oblio, di un artista, Bogliardi, il cui nome è scritto nelle pagine della storia dell’arte italiana per essere stato uno dei fondatori dell’astrattismo italiano, dall’altro l’occasione per approfondire la storia della galleria del Milione, osservatorio negli anni Trenta delle più significative esperienze artistiche in ambito europeo, nonché laboratorio dell’arte astratta in Italia”.

L’esposizione, dunque,  presenta la parabola pittorica di Bogliardi dal periodo figurativo alla fase astratta degli anni Trenta, alla produzione più tarda in cui astrazione e figurazione  si alternano: sono esposti, nelle cinque sezioni quarantacinque dipinti prevalentemente di collezioni private, molti dei quali inediti.

La mostra volge anche  alla ricostruzione della figura e del percorso di Oreste Bogliardi  nato nel 1900 a Portalbera in provincia di Pavia.

Il lavoro di ricerca ha preso l’avvio dagli studi compiuti da Franco Tagliapietra, partendo dalla preziosa fonte costituita dal ricco e serrato epistolario intercorso tra Oreste Bogliardi  e l’amico compagno di studi Cristoforo De Amicis dal 1926 al 1968. Il percorso espositivo, contempla anche un focus di  opere presentate da Bogliardi, Ghiringhelli, Reggiani nella prima mostra d’arte astratta del 1934.

In questa sezione troviamo  anche dipinti di Licini, Fontana, Melotti, Soldati, De Amicis. Lo scopo è quello di ricreare l’atmosfera di quegli anni offrendo al visitatore l’opportunità di cogliere le diverse interpretazioni dell’astrazione.

In questo segmento di mostra figurano opere del Museo di Villa Croce di Genova, che custodisce la collezione di Maria Cernuschi Ghiringhelli, della Fondazione Fausto Melotti e dell’Archivio De Amicis.

Cristoforo De Amicis in particolare era legato  da profonda amicizia con Bogliardi, così le opere dei due dialogano in diversi paesaggi del percorso espositivo.

Negli anni Trenta  Oreste Bogliardi condivide le esperienze d’esordio di arte non figurativa del gruppo milanese, col quale espone nelle prime mostre a Milano, Roma, Torino.

Firma nel 1934 con Ghiringhelli e Reggiani -  in occasione della prima mostra di arte astratta del Milione - una dichiarazione degli espositori ritenuta il “Manifesto dell’Astrattismo Italiano” e nel 1935 con De Amicis, D’Errico, Fontana, Ghiringhelli, Licini, Melotti, Reggiani, Soldati e Veronesi sottoscrive la presentazione - manifesto per la “Prima collettiva di arte astratta italiana” tenutasi a Torino, nello studio di Casorati e Paolucci.

Oreste Bogliardi si spegneva nel 1968  in Liguria a Rapallo.   

La mostra è accompagnata  da un ricco  catalogo testimonianza di rigorose ricerche, con saggi dei curatori: Daniela Simoni e Franco Tagliapietra, di Stefano Bracalente e la biografia di Arianna Ghilardotti. 

 

Descrizione immagini:

Foto copertina catalogo della mostra:”Autoritratto”1923, olio su tela, cm 89x74 collezione privata

Foto 1  Oreste Bogliardi “Armando” 1927, olio su tela cm89x75 collezione privata

Foto 2 Oreste Bogliardi “Paesaggio invernale” 1928, olio su tela cm58x72, collezione Luigi Bogliardi

Foto 3 Oreste Bogliardi “Natura morta con fiori”, 1940-45 olio su tela, cm 58x48, collezione privata

Foto 4 Oreste Bogliardi “Composizione 10”, 1934 olio su tela, cm61x50, collezione privata

Foto 5 Lucio Fontana “Disegno”, 1934 inchiostro su carta, cm28x22 collezione Museo di Arte  Contemporanea di Villa Croce - Genova

Foto 6 Fausto Melotti “Disegno” 1934, matita su carta cm24,9x27,7 collezione privata

Foto 7 Atanasio Soldati “Senza titolo” 1935 tempera su carta cm23,5x12,5 collezione Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce – Genova

Foto 8 Osvaldo Licini “Scherzo” 1933 olio su tela, cm18,5x26 collezione Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce – Genova

Foto 9 Oreste Bogliardi “I pensatori” 1944 olio su tela, cm78x100 collezione Paolo Bogliardi

Foto 10 Cristoforo De Amicis  “Arlecchino”, 1939 olio su tela, cm 130x96 collezione privata – Milano

Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
 

Monte Vidon Corrado “Oreste Bogliardi e gli amici del Milione”, curata da Daniela Simoni , Franco Tagliapietra e Arianna Ghilardotti,  fino al 7 gennaio 2024. Orari da ottobre a gennaio sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00 apertura in altri orari per gruppi e scuole previa prenotazione al 334 9276790.

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 17/11/2023