La politica e le idee

Spesso le idee e i progetti vengono accettati solo in base al loro colore politico

Quello che lascia sempre più perplessi è il fatto che le idee e i progetti posseggono sempre valenze politiche.


Se un’idea è buona significa che è buona, indipendentemente da chi la propone e la sostiene. Ovviamente vale anche il contrario. 
Tuttavia questa considerazione che dovrebbe vivere nel paradiso delle banalità viene costantemente disattesa dalla politica, dagli interessi di partito e da tutte quelle cause sconosciute che forse solo la Storia potrà far emergere in futuro. 


In un’ Italia  legata mani e piedi ad altri “padroni”, con una opposizione inesistente che si esprime solo per contrastare e non per proporre nuove soluzioni… i progetti e le idee sembrano scivolare nell’aria spinte da correnti di natura esclusivamente politica ed economica.
Il 15 novembre è stata presentata alla Commissione europea dalle europarlamentari del M5S Tiziana Beghin e Maria Angela Danzì una interrogazione relativa alla decisione di spostare il rigassificatore Golam Tundra da Piombino a Vado Ligure.


 “La decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure, in provincia di Savona, è inaccettabile. I cittadini non lo vogliono sia perché avrà un innegabile impatto sul turismo, sia perché danneggerà diversi siti Natura 2000, quelli protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità. In un’interrogazione alla Commissione europea presentata oggi, denunciamo il fatto che nell’istruttoria regionale esistono diverse lacune e contraddizioni rispetto all’incidenza del rigassificatore sui siti Natura 2000”. 


Le due parlamentari hanno proseguito facendo riferimento al documento presentato da SNAM e valutato severamente da ISPRA, nel corposo faldone di cui si è discusso in un precedente articolo:  https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=49508

“Inoltre, e questo è ancora più grave, nel progetto della Snam è stato riservato un solo paragrafo allo studio di possibili alternative alla localizzazione del sito. Di fatto lo Stato italiano, tramite il Commissario governativo Toti, ha preso una decisione senza una vera valutazione d’impatto che poteva escludere a priori danni ambientali e quindi in violazione del principio di salvaguardia. Studi autorevoli come quello dell’ISPRA definiscono invece il progetto come incompatibile con il territorio e persino l’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato criticità alla sicurezza ambientale e sanitaria....
...L’articolo 6 della direttiva Habitat impone all’Italia una serie di obblighi e procedure specifiche per la conservazione e la protezione dell’area marina protetta di Bergeggi, che si trova nelle vicinanze del sito in cui la nave rigassificatore verrà attraccata. La Commissione deve dunque intervenire, far rispettare i provvedimenti europei e fermare una volta per tutte questo ecomostro che nessuno in Liguria vuole, a parte il presidente Toti”.


Sempre per motivi di natura politica, il giorno precedente, a Genova, il Consiglio Comunale si schiera a maggioranza con il presidente della Regione Liguria Toti, dichiarandosi favorevole a sostenere lo spostamento del rigassificatore. La mozione è stata proposta dai consiglieri di Genova Domani, Federico Barbieri e Lorenzo Pasi, ed è passata con 24 "sì" (Genova Domani, Fratelli d’ìItalia, Lega, Forza Italia, Vince Genova e Liguria al Centro-Lista Toti).


Hanno votato "no" Lista RossoVerde, M5S e Uniti per la Costituzione. Tutti i 10 consiglieri del PD presenti in aula al momento del voto si sono astenuti
Veramente incomprensibile la posizione di Simone D’Angelo, capogruppo del Partito Democratico, che ha preannunciato l’astensione del PD, spiegando che «tutti a Savona sono contrari a questo progetto del rigassificatore. Ma proprio tutti da ogni parte, eppure si va avanti lo stesso». 


Cosa si nasconda dietro a questo tipo di affermazione pilatesca resta un mistero… forse significa che “astenersi” di fronte a un progetto palesemente contrastato da tutti i savonesi sia inutile? Quindi meglio non prendere posizione e far finta di niente?

Forse Dante Alighieri avrebbe riservato loro un posticino nell’Anti-inferno, dove sono puniti gli ignavi, cioè coloro che non hanno fatto scelte, né buone né cattive, non prendendo posizione su nulla. Correre dietro un vessillo senza insegne, nudi e tormentati da insetti e vermi, è la pena che il Poeta riserva loro nel III Canto dell'Inferno:

 

"Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

Inferno III 46-51

 


Viene ricordato dai politici genovesi schierati con Toti, che: “l’Italia dipende largamente dall’importazione di energia, specificamente gas naturale e petrolio, che identifica il Paese come “vulnerabile” nelle logiche dei mercati energetici internazionali. La specifica importazione di gas naturale avviene per il 90% da soli quattro paesi esteri, quali Russia, Algeria, Azerbaigian, Qatar, due dei quali coinvolti oggi in conflitti armati”.


Forse ci siamo dimenticati che il rigassificatore prevederà un consistente rifornimento di gas dagli Stati Uniti, ad un prezzo esageratamente alto?
Ma quanto ci sta costando? La differenza di prezzo della stessa molecola di gas negli Stati Uniti e in Europa è enorme: "negli Usa in questi giorni costa circa 20 euro a megawattora, mentre in Ue verrebbe pagata fino a 140 euro". “
Il Foglio - 17 OTT 2022”.


Come si evince dall’analisi dei dati presenti sul web, risulta sempre molto difficile valutare con esattezza i costi reali, senza dimenticare che in molti casi gli intermediari europei, per di più francesi e olandesi, fanno la parte del leone.
La scelta scellerata dell'area di Vado Ligure, ampiamente contestata da più fonti, non solo dalle realtà savonesi, viene criticata per la superficialità della scelta del luogo che non tiene conto delle realtà ambientali, ecologiche, turistiche e paesaggistiche dell’area stessa. 


Inoltre, sebbene le scelte energetiche dovrebbero essere orientate verso una graduale conversione delle fonti ad emissione di CO2, investire una enorme somma di quattrini nelle opere in mare e a terra per il rigassificatore, senza programmare investimenti più lungimiranti, risulta inaccettabile.
La rinuncia al nucleare ha comportato le carenze energetiche dell’Italia, ma non ha azzerato i rischi dovuti ad incidenti, visto che la confinante Francia è ampiamente provvista di centrali perfettamente funzionanti.


In vista delle scorse elezioni politiche del 2022 il tema della reintroduzione in Italia dell'energia nucleare ha rifatto la sua comparsa all'interno del dibattito pubblico e politico.
La coalizione di centro-destra si è dichiarata aperta a riaprire un dialogo a favore di un confronto sul tema del nucleare, mentre la coalizione di centro-sinistra, il Movimento 5 Stelle e le altre liste minori hanno espresso la propria contrarietà.

 

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Articolo pubblicato il 17/11/2023