La Juve perde ma mantiene il distacco

Pur perdendo all'Olimpico contro i giallorossi, la Juventus mantiene quasi inalterata la distanza dal Napoli

Come già accaduto molte altre volte, le inseguitrici non approfittano del passo falso dei bianconeri sconfitti a Roma, tant'è che il Napoli in casa non va oltre il pareggio contro la Sampdoria.

Nell'incontro coi giallorossi, si è verificato puntualmente quello che aveva temuto Antonio Conte: tre giorni per recuperare energie dopo la trasferta di martedì scorso in Scozia per la Champions League non sono stati sufficienti.

Ormai da anni tutte queste partite di Coppa tra martedi e mercoledì che si vanno a sommare a un calendario di serie A dettato più da Sky che dalla ragione (addirittura partite alle 12:30 della domenica!), fanno sì che diventi difficile per un allenatore distribuire risorse lungo la settimana.

E' anche vero che certe decisioni, però, non si spiegano troppo bene. Ad esempio non si capisce perché la Juve abbia goduto di soli tre giorni di riposo, quando l'incontro con la Roma poteva essere tranquillamente giocato sempre di sera ma alla domenica, mentre il Milan possa giovare di quattro giornate (ha giocato addirittura venerdi) prima dell'incontro di mercoledì prossimo contro il Barcellona (forse dipende da chi incontri: col Barcellona hai diritto a un giorno in più rispetto al Celtic ...)

Passando poi all'analisi dell'incontro di sabato sera coi giallorossi, si è vista una discreta Juve nel primo tempo durante il quale ha cercato di avere un maggiore possesso palla.

Poi nella ripresa la Roma ha approfittato dell'evidente calo fisico dei bianconeri e una sassata da fuori area di Totti ha portato i padroni di casa sull'1-0 finale.

Vucinic è apparto sottotono, e così anche Vidal e Azamoah, appena tornato dalla Coppa d'Africa. Se poi aggiungiamo a centrocampo l'assenza per squalifica di Marchisio, ecco che la stanchezza per la partita disputata in Champions ha fatto il resto e la Juventus non è riuscita a pareggiare neanche con l'ingresso in campo di Giovinco e Anelka.

Per finire, ci è impossibile fare a meno di rilevare due fatti che, forse, avrebbero potuto cambiare la partita.

Il primo è la mancata espulsione di Totti dopo l'entrata a martello sul ginocchio di Pirlo che è dovuto temporaneamente uscire per un evidente taglio.

Il secondo si è verificato nel finale quando l'arbitro ha fischiato la fine dell'incontro senza far battere il calcio d'angolo ai bianconeri non tenendo conto che mancavano ancora dieci secondi alla fine del recupero: in dieci secondi se ne battono anche due di corner, ma ieri era destino che la Juve dovesse uscire sconfitta.

 

 

Marco Pinzuti

 

 

 

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Articolo pubblicato il 18/02/2013