La crisi economica del Regno Unito e le proposte delle Chiese britanniche

Importante presa di posizione dei leader religiosi nei confronti del Governo Sunak.

La crisi economica ammorba ormai tutte le nazioni del mondo da diversi anni. In alcuni Paesi si è fatta sentire maggiormente ed in altre meno ma la situazione accomuna, ahinoi, un po’ tutti.

Come spesso facciamo, abbiamo gettato lo sguardo oltre confine e siamo andati a vedere cosa accade nel non troppo distante Regno Unito dove più di 40 rappresentanti delle diverse realtà religiose presenti nel Paese hanno espresso sincera preoccupazione al Governo.

Tra i sostenitori più illustri della petizione Rowan Douglas Williams, ex-Arcivescovo di Canterbury, e Mike Royal, Vescovo e Segretario Generale di “Churches Together in England”.

I leader religiosi delle diverse confessioni hanno tenuto a denunciare “il rischio per milioni di persone di non potersi permettere un tenore di vita dignitoso” ed hanno affermato “che la carità da sola non basta a risolvere la crisi del costo della vita”. Secondo i leader religiosi, infatti, “servono volontà politica e più sostegno su energia e redditi, una rivalutazione morale del sistema fiscale che vedrebbe i ricchi pagare tasse più alte per finanziare il crescente sostegno ai bisognosi”.

Queste ed altre considerazioni sono state inviate a Rishi Sunak, Primo Ministro del Regno Unito dall’ottobre scorso, e a Keir Starmer, leader del “Partito Laburista”.

I dati che i leader religiosi hanno citato e sottoposto all’attenzione della politica britannica sono stati raccolti e redatti da diversi enti benefici all’interno della campagna “Stop the Squeeze” a cui hanno preso parte – fra gli altri – “Oxfam”, “Christians Against Poverty” e “Save the Children”.

Passaggio importante del documento quello in cui il Vescovo pentecostale Mike Royal scrive: “Le nostre comunità stanno facendo tutto il possibile per sostenere coloro che lottano contro la crisi del costo della vita, ma la carità da sola non può risolvere problemi economici strutturali come redditi bassi e un sistema energetico problematico. E’ tempo di riformare il sistema fiscale in modo che chi ha le spalle più larghe paghi la sua giusta quota”.

Secondo le Chiese del Regno Unito, dunque, è necessario attuare una patrimoniale nella quale chi ha di più si deve far carico anche delle spese di chi ha di meno o non ha nulla.

Sarà la scelta giusta? E’ davvero questa la soluzione per uscire dalla crisi economica britannica?

Monitoreremo la situazione e vedremo quali politiche economiche metterà in campo il Premier Sunak nei prossimi mesi.

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Articolo pubblicato il 17/03/2023