Cinzia Mele e la sua interpretazione dell’intera storia biblica

Ricercatrice indipendente in campo storico e mitologico

Moltissime persone in Italia conoscono Mauro Biglino e le sue teorie riguardo una nuova interpretazione della Bibbia.

Tema centrale di queste nuove tesi risiede nel fatto che la Bibbia non parli realmente di Dio, né di creazione, quanto semmai delle vicissitudini di un ristretto gruppo di esseri definiti come “Elohim”; per alcuni dei semplici Signori della guerra, per altri, forse, degli alieni che avrebbero persino creato l’Uomo geneticamente.

Riallacciandosi a questo filone di revisionismo biblico, in questi ultimi anni è emersa una studiosa, Cinzia Mele che con Mauro Biglino ha pubblicato due libri, “ La Bibbia. Il Regno del Nord?”

Partendo da una iniziale  intuizione e da successivi approfondimenti in campo toponomastico Cinzia Mele, con il suo lavoro, ha portato alla luce  sconvolgenti rivelazioni in grado di mettere in discussione l’interpretazione dell’intera storia biblica così come l’abbiamo conosciuta finora.

Oggi, noi di Civico20news siamo andati a intervistarla.

 

Buongiorno Cinzia! Presentati pure.

 

C – Ciao Luca! Mi chiamo Cinzia Mele e sono una ricercatrice indipendente in campo storico e mitologico. Da diverso tempo studio e ricerco sui fatti e soprattutto sui reali luoghi degli  avvenimenti biblici. Ho collaborato con Mauro Biglino, con cui ho scritto  due libri:  “Gli Dei Baltici della Bibbia” e “La Bibbia. Il Regno del Nord?”.

 

Di cosa parlano questi libri?

 

C – Considerata la vastità dei temi trattati ci vorrebbero ore per descrivere tutto minuziosamente. In estrema sintesi il primo libro ha reso di dominio pubblico la misconosciuta realtà geografica dei territori che si affacciano sul mar Baltico, i quali ospitano centinaia di luoghi biblici, mai notati prima.

Nel secondo libro è stata sostenuta l’ipotesi -mi rendo conto di quanto sia controintuitiva- che   i reali luoghi biblici siano quelli nordeuropei e non quelli mediorientali, peraltro troppo spesso mancanti all’appello o, quando presenti, comunque incongruenti con la narrazione biblica

 

Tutto questo può apparire assurdo! Come sei arrivata a queste conclusioni?

 

Mi rendo conto che ciò sembri assurdo in relazione a quanto si pensa di sapere sulla Bibbia, ma è in armonia con la geografia biblica come descritta nel testo; basti pensare, un particolare di importanza cruciale , che il libro di Ezechiele di fatto pone l’Etiopia, la biblica Kush, “agli estremi confini del settentrione”; Kush (Etiopia) secondo quanto tramanda il libro della Genesi, era sede del Giardino dell’Eden e con esso la fase primordiale della narrazione biblica. Di norma tale affermazione è stata intesa in modo a dir poco flessibile, ma ora esiste un’altra possibilità e cioè che quei luoghi fossero proprio nell’estremo nord, dove infatti è possibile rintracciarli sulle carte geografiche.

 

Come è iniziata la tua ricerca?

 

Tutto è nato da una scoperta casuale, quando in Finlandia ho individuato Sodoma e Gomorra, due aree boschive omonime delle città menzionate nel libro della Genesi.

All’inizio ho pensato a una ricostruzione artificiosa, ma poi ho individuato proprio in quei paraggi altri luoghi, tra i quali un sorprendente fiume Giordano; quell’ area finlandese corrisponde alla  descrizione biblica che definisce la valle del Giordano “irrigata da ogni parte”, una precisazione che non corrisponde affatto alla morfologia dell’area mediorientale.

Dopo le prime osservazioni ho cominciato ad approfondire la questione della geografia biblica secondo quanto sancito dagli esperti del settore e quello che è emerso mi ha lasciata sbalordita poiché in medioriente mancano all’appello fondamentali luoghi biblici; non mi riferisco solo alla mera toponomastica, che non consente di individuare itinerari fondanti delle vicende degli Israeliti, ma anche ai relativi riscontri archeologici.

Un esempio toponomastico eclatante è l’intera penisola sinaitica, la quale secondo studi esegetici avrebbe preso il nome dal monte Sinai “individuato dalla cristianità” nel IV secolo d.C., quasi due millenni dopo l’esodo biblico: a questo punto è curioso notare non solo che in Finlandia esiste un’area con stesso preciso nome, ma essa corrisponde a quanto tramanda la Bibbia in lingua originale che menziona un “pascolo” (midbar) e non un “deserto” come leggiamo in italiano. Ci sono centinaia di casi analoghi sui quali ora sono costretta a sorvolare.

Un esempio eclatante dal punto di vista archeologico è costituito  dalla Gerusalemme di epoca salomonica che avrebbe dovuto essere la capitale di una grande regno, ma che nel X secolo a.C. era un piccolo villaggio incapace di ospitare i magnifici edifici che la Bibbia descrive. Tale lacuna fa vacillare secoli e secoli di storia biblica.

Mentre via via prendevo atto che la spiegazione ufficiale delle discrepanze alle quali ho accennato consiste nel dire che “la Bibbia non è un libro di storia”, parallelamente osservavo l’inattesa situazione toponomastica del nord Europa, dove non solo esistono i luoghi mancanti in medioriente, ma anche  inaspettati siti archeologici che rispecchiano quanto la Bibbia tramanda.

 

Si potrebbe obbiettare che nella Bibbia si fa esplicito riferimento a luoghi in cui il clima è caldo o desertico.

 

Le nostre impressioni in merito sono fuorviate dalla tradizione e anche dalla cinematografia.

Premesso che millenni orsono il Nord era beneficiato dal cosiddetto “optimum climatico”, la Bibbia si sofferma soprattutto sulla carenza di fonti idriche; in merito a questo aspetto, ho trovato fonti latine di epoca imperiale che affermano che nei territori attigui all’ “asse boreale” e al “cardine del mondo” le acque sono sgradevoli poiché salmastre, il che spiegherebbe l’esigenza dei protagonisti biblici dell’approvvigionamento di acque pure. In secondo luogo, credo sia poco noto al pubblico che la bibbia contiene espressioni come “sull'acqua si condensa il ghiaccio; esso si posa sull'intera massa d'acqua, che si riveste come di corazza” (Sir 43,20) che non sembrano la descrizione della realtà mediorientale.

Per quanto riguarda i “deserti”, come ho detto prima l’Antico Testamento menziona il “midbar” traducibile come un luogo dove si conduce al pascolo e non un deserto sabbioso. Le cose non vanno meglio nei Vangeli, dove Gesù non è tentato dal demonio nel “deserto” , bensì in un “eremos”, un luogo isolato.

Persino i cammelli sono fuorvianti. I dromedari sono arrivati in Medioriente ed Egitto intorno al X secolo a.C., ma la Bibbia menziona i cammelli (a due gobbe, assenti ancora oggi) già all’inizio del II millennio, rispetto alle vicende di Abramo: ebbene, cammelli e  dromedari, è noto agli studiosi, sono di origine artica e questo spiegherebbe il noto anacronismo dei cammelli biblici.

 

Quali sono gli intenti e gli obbiettivi del tuo lavoro di ricerca? Vuoi attaccare la religione monoteista?

 

C - Non mi occupo degli aspetti teologici, anche se mi rendo conto che quanto emerso dai miei studi sollevi questioni tali da rimettere molto in discussione.

La scoperta della realtà geografica nordeuropea è in grado di rimettere in discussione molto di quanto crediamo di sapere in campo biblico e storico; se la mia chiave di lettura fosse corretta, la Bibbia si rivelerebbe un testo di eccezionale importanza  in grado di dare voce a millenni di preistoria nordeuropea, una vera e propria rivoluzione copernicana anche in merito alla percezione delle nostre radici.

 

So che sta per uscire un tuo nuovo libro, il quale farà luce su nuovi aspetti biblici.

 

C - Si, è corretto. Il libro di prossima uscita parlerà anche della figura di Gesù Cristo in relazione a luoghi geografici del nord Europa.

Tengo a precisare che la mia visione si basa su dati verificabili, poiché ho sempre menzionato le fonti dalle quali ho attinto determinate informazioni. Nel libro che uscirà a breve dimostrerò fino a che punto è stata manipolata la geografia non solo di testi antichissimi, ma anche di testi più recenti scritti da autori latini, le cui traduzioni dei nomi di luogo hanno deformato a tal punto la geografia da rendere irriconoscibile la storia sottesa.

 

Ottimo Cinzia! Ci sarebbero ancora molte domande da fare, nel caso fossi d’accordo direi di continuare le prossime volte per meglio sviluppare le tematiche che verranno fuori a seguito di tue nuove pubblicazioni.

 

C – Va benissimo Luca! Buona serata! Alla prossima!

 

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Articolo pubblicato il 10/02/2024