Nel giorno di San Valentino intervista a Roberta Arduini di Pesaro

Usiamo una stessa parola, ‘amore’, per riferirci a tante relazioni

Nel giorno di San Valentino, abbiamo dialogato sul tema dell’Amore con l’artista Roberta Arduini, autrice e voce recitante dello spettacolo di Parole e Musica ‘La Verità negli occhi dell’Amore’, portato in scena dal suo quartetto OASI (il trailer https://www.youtube.com/watch?v=QLpvDkz7KR0).

Noi usiamo una stessa parola, ‘amore’, per riferirci a tante relazioni di tipo diverso. Molte lingue, come l’italiano, hanno un solo una parola. Ma i greci usavano tre parole diverse: eros, philia e agape.

Il nome dell’amore cambia, o meglio dovrebbe cambiare, a seconda della sua forma e del suo contenuto. Dobbiamo saper vedere il contesto in cui il sentimento emerge. Ci sono delle connessioni morali, e non solo materiali e causali, tra le nostre azioni e quelle degli altri, c’è una morale per la quale tutti si sentono legati agli altri secondo una modalità che non è quella del diritto e del contratto.

Domanda: Il punto è: da dove emergono le differenze? come tracciamo le differenze? perché? a che pro? Per tracciare le differenze, per rispondere ai vecchi e nuovi bisogni di amore occorre riflettere sulle relazioni amorose?

Risposta di Roberta Arduini: Quando ho creato questo spettacolo, ho pensato che lo spettatore avesse forte necessità di sognare, di non utilizzare la ragione troppo intensamente, di sentire le parole della sua ‘intelligenza superiore’, della sua ‘coscienza’, entrare in maniera onirica mentre sta sognando, e quindi sentire ogni ‘concetto’ subito nelle viscere, essere coinvolto dapprima di pancia, e solo dopo mentalmente. Perché la confusione che creano mente e ragione, innescano un continuo sabotaggio al nostro vero Io, alla nostra essenza. Perché è indispensabile abbandonare quel labirinto di domande che la nostra mente continuamente crea.

Per comprendere tutto è necessario dimenticare tutto; ciò che crediamo con la mente, è solo una miserabile accozzaglia di concetti, mentre se sentiamo veramente, se ci immergiamo nel vuoto della nostra anima e ci facciamo trasportare dalle sensazioni più autentiche, senza opporre resistenza, senza remarci contro, senza aspettative, senza pregiudizi, ci trasformeremo in saggi osservatori di noi stessi, troveremo la nostra vera essenza e di conseguenza le risposte che cerchiamo.

Con questa sete di conoscere la nostra natura interna più autentica, mi allaccio alle parole di Hermann Hesse: Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. L’Amore è desiderio fattosi saggio.

Per questo il suo spettacolo “La Verità negli occhi dell’Amore”, è stato definito ‘un viscerale Trattato sulla fragilità e sulla forza dell’Amore in tutte le sue sfaccettature’ ‘un entusiasmante Viaggio interiore attraverso gli affascinanti e intricati sentieri dell’Amore che inizia proprio dal nostro primo vagito’, ‘Profondamente realistico ma allo stesso tempo poetico’. Di cosa si tratta?

Si tratta di un commovente Viaggio sottoforma di Sogno, in cui lo spettatore si lascia letteralmente invadere da questo emozionante miraggio, in cui la Voce della Verità, entra come una lama nel Cuore, rivelando con una naturalezza spiazzante, le gioie e le speranze, ma anche le paure, le ferite e le delusioni che spesso contrastano con la vera essenza dell'Amore. Questo spettacolo ti costringe a guardarti allo specchio mostrandoti anche i lati che non vuoi vedere di Te stesso, e ti mostra pure quanto è profondo quel taglio che tenti di nascondere, ma che ancora senti bruciare nel tuo cuore. E se a primo acchito vorresti evitare quella Voce, poi ti rendi conto che ha perfettamente ragione, che è qui solo per darti una scossa, per dirti che è ora di accordare la tua Vita perché emette solo note stonate, e che in fondo in fondo Tu la cercavi quella Voce. Lei sa tutto di Te, conosce anche i tuoi desideri più profondi che avevi riposto in fondo a quel cassetto impolverato. Ti incita ad aprirlo, a cercare con affanno in mezzo a mille cianfrusaglie, perché i tuoi desideri sono ancora li ad aspettarti. Ti accende di nuovo la speranza, la voglia di perseverare. E allora cominci ad amare quella Voce; a sentire che è come una Madre che ti parla. Ecco perché amo questo spettacolo con tutta me stessa; l’ho creato e proprio come un figlio è volato via. Quando è tornato da me, ho capito che io non sono nient’altro che il suo piccolo e trepidante spettatore. E lui nient’altro che mia Madre.

In conclusione, cosa si aspetta allora da questo spettacolo?

Quello che è già successo, e succede, una grande emozione e commozione, tutte le volte che ci siamo esibiti, in pubblico e in privato, in varie città e borghi. Per citarne alcuni, a Pesaro al Conventino di Monteciccardo nell’ambito della Rassegna ConventiNote, a Gradara nel Cortile d’Onore del Castello per la Notte Romantica dei borghi più belli d’Italia, a Pietrarubbia nell’ambito della rassegna regionale “Marche Storie”, in Puglia, tra cui Martina Franca al Palazzo Ducale e così via. Vorrei che ogni mio spettacolo, non solo questo, ne ho composti quattro, ogni volta possa arrivare alla totalità del pubblico, non solo ad una nicchia e al cuore di ogni singolo spettatore. Proprio per questo ne “La Verità negli occhi dell’Amore” ci addentriamo visceralmente in un questo Sogno, dove la Voce della Verità (di quella Coscienza o Intelligenza Superiore) ci guida, tra perdizione e salvezza, verso un intricato ma anche affascinante Viaggio negli sfaccettati sentieri dell’Amore, mostrandoci ogni lato di Noi che può inquinare la sua meravigliosa Forza, ma che può anche essere uno stimolo per farci evolvere nella più potente delle Grazie. Questo realistico Viaggio che sin dal primo vagito ripercorre tutta la nostra esistenza in un intenso connubio di Parole e Musiche, rende il percorso verso la propria interiorità ancor più coinvolgente tramite un vero e proprio Concerto assemblato minuziosamente alle parole in maniera unica e originale, eseguito da illustri maestri, Paride Battistoni al violino, Iacopo Mariotti al violoncello, Diego Gasperi al pianoforte. Le musiche spaziano dalle più celebri arie d'opera di Puccini e famosi brani classici, alle più belle canzoni d’Amore e colonne sonore di tutti i tempi rievocanti profumi e immagini del nostro importante vissuto registrato nel profondo dell’anima e mai dimenticato.

 

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Articolo pubblicato il 17/02/2024