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Politica Internazionale
Biden aggrava l'escalation tra Russia e Ucraina
Il nuovo piano di aiuti pensato dagli USA creerà senz'altro un'inasprimento del conflitto. A chi giova?
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 04/02/2023

La prossima settimana l’Amministrazione Americana guidata da Joe Biden potrebbe inviare 2 miliardi di dollari di sostegno all’Ucraina di Volodymyr Zelensky per continuare la guerra contro la Federazione Russa.

La notizia non può passare sotto traccia soprattutto se si considera che – secondo attendibilissime fonti dell’Agenzia Reuters – questa volta gli aiuti inviati dagli USAdovrebbero includere per la prima volta razzi a lungo raggio, oltre ad altre munizioni ed armi”.

E’ ormai chiaro che Biden non sta aiutando l’Ucraina a “resistere all’invasione russa” ma sta progettando di utilizzare il paese di Zelensky come base logistica ed operativa per sferrare attacchi contro il nemico di sempre Vladimir Putin.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, appresa la notizia ha prontamente diramato un comunicato stampa nel quale ha detto che queste nuove forniture americane “non cambieranno gli eventi” ma “contribuiranno solo ad aggravare l’escalation”.

Giunti a questo punto, dopo quasi un anno di conflitto, ci si chiede cosa stia facendo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per mettere fine alle ostilità.

Allo stesso modo ci si chiede per quale motivo in questi giorni Jorge Mario Bergoglio abbia fatto un viaggio in Africa (Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan) anziché andare in Ucraina a parlare con Zelensky e ad implorare in loco la tanto agognata pace.

Ad occhi attenti pare che questo conflitto alle porte dell’Europa serva per riempire i servizi televisivi e per identificare un nuovo nemico dell’Occidente da combattere. Sarebbe un copione già visto dato quel che gli Stati Uniti d’America hanno fatto negli scorsi decenni in Iraq, Libia, Afghanistan, …

E’ ormai noto a tutti che l’86% degli italiani intervistati dagli istituti di statistica si dice contrario all’invio di armi in Ucraina per alimentare la prosecuzione di una guerra con la quale non abbiamo nulla a che spartire. E’ altrettanto noto che l’Unione Europea e la NATO facciano finta di non sentire l’opinione della popolazione.

Intanto i prezzi al consumo continuano ad avere prezzi talvolta proibitivi, i derivati del petrolio hanno costi importanti e le relazioni internazionali restano tese e precarie.

Auspichiamo che la Comunità Internazionale decida di uscire dalla spirale di parteggiamento pro-Ucraina e torni a guardare con obiettività al benessere della stragrande maggioranza della popolazione mondiale.

Certamente torneremo a trattare questa vicenda nella speranza che questo conflitto trovi presto una tregua e che i due leader di Russia e Ucraina si siedano attorno al tavolo delle trattative.

#Vladimir Putin
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