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Politica Internazionale
Il 9 maggio: una Festa che unisce?
Una delle feste più importanti del mondo antifascista sembra dividere gli stessi Paesi antifascisti fra di loro.
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 09/05/2023

Il 9 maggio del ’45 entrò il vigore la resa incondizionata della Wehrmacht.

Da allora, per molti paesi sovietici divenne la Festa della vittoria; poiché il 9 maggio si iniziò a celebrare la fine della Seconda guerra mondiale in Europa e la vittoria degli Alleati sulla Germania nazista.

Questa data, ancora oggi, è importante per molti paesi del mondo, in particolare quelli che facevano parte dell'Unione Sovietica, poiché la maggior parte delle forze tedesche si arresero all'Armata Rossa sovietica. Per molti Paesi occidentali invece si parla di 8 maggio, poiché per un problema legato al fuso orario, dove la resa tedesca venne firmata alle 23 del giorno 8 per l'Europa occidentale, per la Russia risultava già il giorno successivo.

Fu così che in molti Paesi ex Urss divenne una delle feste nazionali più importanti. In questi paesi, la celebrazione della vittoria della Seconda Guerra Mondiale è spesso associata a sentimenti patriottici e di gratitudine per coloro che hanno sacrificato le loro vite per sconfiggere il nazismo.

In tutta la Russia il 9 maggio costituisce il giorno del riscatto, un vero e proprio snodo fondamentale per la propria identità. Non a caso ancora oggi a Mosca ci si riferisce alla Seconda guerra mondiale con l’espressione ‘Grande guerra patriottica’.

Eppure, è soltanto vent’anni dopo la capitolazione tedesca che il 9 maggio è divenuta festa nazionale (1965).

In piena guerra fredda e in funzione antiamericana, il ricordo della vittoria nella grande guerra patriottica è diventato dal 65’ l’occasione perfetta per esibire al mondo la forza militare sovietica.

In Italia, invece, il 9 maggio è stata dichiarata come “Festa dell'Europa”, in quanto fu proprio in quella data (9 maggio del ‘50) che venne proposto il piano Schuman, il quale portò alla creazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, considerato l'antesignano ed embrione della futura Unione Europea. In Italia la celebrazione della Festa dell'Europa è meno sentita rispetto ad altri paesi, ma comunque rilevante per ricordare l'importanza della pace e della cooperazione tra i paesi europei.

La Festa dell'Europa fu poi ufficializzata a Milano nel 1985, quando i leader europei hanno deciso di celebrare la data in modo più formale e istituzionale.

Oggi, la Festa dell'Europa viene celebrata in tutti i paesi dell'Unione Europea e in molti altri paesi europei, con eventi e attività che sottolineano l'importanza dell'unità europea e della cooperazione tra i paesi del continente.

Ed è proprio questa corrispondenza di date che crea non poche polemiche e divisioni. Poiché, alla luce dello scontro in atto fra Russia e Ucraina, il Presidente Ucraino ha pensato bene di accostare entrambe le feste in maniera propagandistica e provocatoria verso Mosca.

Accostando il presidente russo Putin ad un nuovo Hitler, il premier ucraino intende far coincidere la ricorrenza con la futura vittoria patriottica contro il “nazista” Putin.

Chiaramente questa visione, del tutto faziosa e propagandistica, va in netta contraddizione rispetto allo stesso Governo di Kiev, il quale ha inquadrato all’interno delle proprie forze armate regolari dei gruppi paramilitari nazisti (come il Battaglione Azov e Pravyj Sektor, per citarne solo due dei più famosi).

Zelensky fa leva su un sentimento antirusso molto presente nell’Est Europa. Infatti, la celebrazione della festa della vittoria del 9 maggio non è priva di polemiche e di critiche. In alcuni paesi, come la Polonia e gli Stati Baltici, la celebrazione della vittoria degli Alleati viene vista con una certa diffidenza, poiché viene associata all'occupazione sovietica che seguì la fine della guerra.

Inoltre, dagli anni 2000 in poi, la Festa ha preso maggior vigore in Russia. Questo è stato visto con altrettanta ostilità verso Putin. Il quale viene accusato dall’Occidente di strumentalizzare la festa a proprio vantaggio politico.

C’è chi vede in Putin un nuovo Zar, chi un nuovo Stalin, atto ad utilizzare la Festa della Vittoria per giustificare l’operazione militare speciale, per molti occidentali vista come un’invasione illegittima.

In ogni caso, il 9 maggio rappresenta una data importante per ricordare la fine della guerra e per sottolineare l'importanza della pace e della cooperazione tra i popoli. La festa della vittoria del 9 maggio è un momento di riflessione e di commemorazione che ci ricorda quanto sia importante lavorare per un mondo migliore e più giusto.

Sentimento che, a partire dai nostri media, sembra essere stato completamente dimenticato.

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